sabato 17 dicembre 2011

Non solo i tre tenori, la Roma teme il Napoli


Quando vivi a Roma, vuoi o non vuoi, respiri calcio prevalentemente sponda giallorossa. Il tifo capitolino corre sulle frequenze di Rete Sport, Bibbia dei tifosi giallorossi, l'unica radio italiana la cui programmazione è dedicata interamente ad una squadra di calcio. Per sapere che aria tira in quelli della Roma devi passare da loro. Ai microfoni spesso c'è Federico Nisii, giornalista sportivo, puntuale e obiettivo, che ci ha concesso una breve intervista alla vigilia del confronto tra Napoli-Roma, posticipo della 16esima giornata di campionato.Riflettori puntati su Napoli-Roma, un confronto tra due squadre che vogliono divertire. Quali saranno i protagonisti della partita e quali carte si giocherà la Roma? "Per quanto riguarda il Napoli si fa presto a dire che le fortune di questa squadra dipendono da Cavani, Lavezzi e Hamsik. Oltre al fatto che quest'anno è arrivato Inler che ha dato sostanza a centrocampo, penso che in questa squadra ci siano tanti giocatori sottovalutati. Mi riferisco ai difensori. I sincronismi della difesa innescati da Cannavaro, Campagnaro e Aronica sono da squadra da alta classifica. Singolarmente magari non sono eccelsi, ma giocano insieme da anni e hanno un tale rendimento, una tale abitudine a giocare insieme che ormai sono diventati fondamentali. Un giocatore che apprezzo e che temo domani contro la Roma è Gargano vista la sua capacità di imprimere duri strappi al gioco. E come non temere Maggio sulle fasce? La Roma invece ha un De Rossi in un momento di forma eccezionale, proprio quando ci si trova in piena emergenza, vista la scarsa forma di Juan e Kjar e l'infortunio di Burdisso, un difensore centrale serviva come il pane. De Rossi e Heinze sono una coppia affiatata e compatta nonostante giochino insieme da appena tre partite. Mi aspetto un'ottima partita di Totti per il suo carisma e la sua personalità, anche per reagire al momento un po' sfortunato. Mi aspetto il gol di Bojan, non chiedermi perché, ma mi sento che segnerà lui. Presentimenti a parte, questa partita sarà importante per la Roma per fare un discorso di alta classifica, prima della sosta e del mercato i giallorossi vanno al San Paolo per vincere disputando una buona gara, come quella con la Juventus". Si parla tanto del progetto Roma, ma anche del progetto Napoli: fair play finanziario, investire sui giovani, ecc. Ai tifosi si richiede la pazienza di aspettare che il progetto cresca. Come la pensano a Roma? E Luis Enrique, resisterà alle pressioni della piazza? "Solo una piccola frangia di tifosi è scettica nei confronti della nuova società ritenendo i nuovi proprietari dei neofiti nel mondo del calcio. Più che pazienza ai tifosi viene chiesta fiducia per sviluppi futuri a medio o lungo termine. Fiducia che la nuova società merita di avere innanzitutto per aver salvato una situazione finanziaria irreversibile e per aver fatto una notevole campagna acquisti. Per quanto riguarda l'allenatore, nei suoi confronti c'è molto scetticismo, nonostante la buona partita con la Juventus. Luis Enrique è un allenatore dalle buone idee, ma onestamente finora non è riuscito ad esprimerle, non so perché, magari sta incontrando difficoltà di adattamento oppure per la poca esperienza nel rapporto con il gruppo, visto che ha sempre e solo allenato il Barcellona B. Fatto sta che Franco Baldini ha investito molto in lui e Luis Enrique resterà sulla panchina della Roma fino a fine stagione poi, in base agli obiettivi raggiunti, si faranno delle considerazioni". Tornando al Napoli, in Champions sfiderà il Chelsea di Villas Boas. Secondo te tra campionato e Champions, su che farebbe meglio a puntare? "Se mi chiedi se il Napoli possa arrivare in finale o fino in fondo alla Champions ti dico di no, così come per Milan e Inter. Ma il Napoli ha l'occasione di giocarsi la qualificazione contro il Chelsea partendo sfavorito come lo era in quel girone così infernale dal quale però ne è uscito a testa alta. In campionato il Napoli dovrebbe trovare maggiore intensità e costanza di rendimento per non perdere punti importanti se si vuole centrale il terzo posto e ritornare in Champions il prossimo campionato".

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