IL MATTINO - E' partita la grande rimonta
Cavani, guardando la classifica, a tutti ricorda che lui è abituato a pensare in grande: incoscienza giovanile di un campione o analisi profonda di un giovane vecchio? Nella risposta si nasconde il destino del Napoli, che vede avvelenato il giorno della presentazione di Vargas da un video-sospetto sul portiere De Sanctis immesso nella Rete da un giocatore di poker. Un'altra contraddizione in una stagione che comunque vada sarà indimenticabile per chi tifa Napoli. Lo sarà anche per qualche rimpianto che poteva essere evitato: la squadra vista a Palermo è molto più vicina a Juventus e Milan di quanto non stabiliscano incontrovertibilmente i dieci punti di distacco. L'esercizio di chiedersi che cosa sia mancato perché quella distanza non fosse prodotta ora è puro lavoro d'accademia, resta solo un metodo per cambiare il duro linguaggio dei numeri: la rimonta. Più o meno quello che ha fatto l'Inter, finita dopo poche giornate in zona retrocessione e ora rilanciata verso la zona Champions. L'impresa è possibile e la Champions League non rappresenterà un alibi. Dalla pausa sono tornati giocatori rigenerati, proprio Cavani è il simbolo della ricostruzione di Natale, mentre il ragazzo appena arrivato dal Cile è la scommessa, assolutamente lecita, per recuperare i punti perduti. Nei tratti ricorda un po' Lavezzi, ma guai a proporlo subito come alternativa all'argentino. Per mesi la ricerca del sosia (tecnico) è stata la costante delle operazioni di mercato compiute da Bigon e dalla sua squadra mercato, ma il segreto per vincere non è racchiuso tutto nel gioco delle coppie. Due potenziali titolari per ogni ruolo spesso possono generare confusione più che forza. Prescindendo dalla considerazione che tre come Cavani-Hamsik-Lavezzi sono esemplari unici, ancora non replicati. A Vargas, poi, basta essere... Vargas, visto quel che è stato capace di fare solo da quando il Napoli lo ha inserito al primo posto dei propri obiettivi per gennaio. Se il colpo riesce, lo scudetto finanziario è già vinto. Nelle ultime ore il fair play finanziario, che avrebbe dovuto rivoluzionare il calcio, rischia di ridursi a formula senza contenuti: per Tevez di fatto è stata lanciata un'asta a pagamento differito, ma quei venticinque milioni al Manchester City andranno pur versati, prima o poi. Il presidente Agnelli, uno dei primi a lanciare l'allarme per il monte stipendi intollerabile per una grande società come la Juventus, s'è caricato l'ingaggio di Borriello prima ancora di liberarsi dei pesi finanziari di Amauri e Toni. Il Napoli, in questa sbornia post natalizia, è una delle poche eccezioni. R questo merito vale più di qualche partita non vinta. Poche settimane separano dal grande evento di Champions League: la sfida con il Chelsea. Il ricchissimo Abramovic dopo lo sceicco Mansur: mettendo a confronto la voce spese dei bilanci verrebbe da impallidire, in campo contro il City le differenze sono state già annullate. Più che un risultato, per il calcio italiano quella del Napoli è stata una lezione. Rispetto alla quale il video-sospetto lanciato dal giocatore di poker vale quanto un'apertura al buio: più che una scommessa è un azzardo puro, senza prove.
Fonte: Il Mattino
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