Lavezzi-Psg, rilancio a 28 mln: De Laurentiis vola in Francia. Da Parigi: "Vogliamo chiudere subito"
Lavezzì o Pochò, con l'accento francese, è una suggestione che ogni giorno sta prendendo sempre più la forma di un neologismo molto parigino. Molto chic. Magari meno sanguigno del Pocho alla napoletana, 'o Pocho un po' sbiascicato e un po' musicale, ma comunque latino e naif. Come lui. Il genio argentino che il Psg di Leonardo non vuole proprio perdere e che, anzi, il manager brasiliano vuole strappare E allora, le novità. Le ultime che rendono la trattativa bollente, rovente, cotta più o meno a puntino: rialzo fino a quasi 28 milioni di euro e l'insistente richiesta di un incontro con De Laurentiis che, a partire da oggi stesso, potrebbe andare in scena in qualsiasi momento. Anche perché ieri sera il presidente azzurro è partito dall'aeroporto di Napoli: a quanto pare a bordo di un aereo privato. Destinazione Leo? Non resta che attendere.
ASSALTO FINALE - Dunque, con ogni probabilità sarà Lavezzi la prima stella a brillare nel firmamento dei grandi affari del calcio mondiale. Dal cielo di Napoli a quello di Parigi. Per una cifra che, secondo le ultime indiscrezioni, non coprirà l'intera clausola rescissoria di 31 milioni di euro inclusa nel contratto che lo lega al Napoli fino al 2015, ma che comunque si avvicinerà molto: quasi 28 milioni di euro, con l'Inter staccata e ormai piuttosto rassegnata. Sì, è questo il contenuto dell'offerta del Psg che a questo punto può definirsi definitiva. Epilogo in attesa della parola fine in calce a una trattativa intensa, cucita tra la capitale francese, Napoli e Milano da qualche mese, e giunta al capolinea: se l'incontro andrà come raccontano le sensazioni, la cessione del Pocho potrebbe diventare definitiva presto. Prestissimo.
IL MESSAGGIO - Contatti, un appuntamento dietro l'angolo, un ritocco all'offerta e un messaggio sigillato con lo stemma del Psg: « Vogliamo chiudere in fretta» . Parole che se non suonano come un ultimatum, valgono almeno un input preciso. E anche l'indizio che Ezequiel, soldato innamorato per cinque anni, potrebbe saltare sul primo aereo per la Francia dopo gli impegni con la Nazionale argentina, cantando la Marsigliese. Questioni di giorni.
IL VIAGGIO - Questione di ieri sera, invece, la partenza di De Laurentiis dall'aeroporto di Napoli: dopo una riunione all'Unione Industriali, il presidente s'è infilato nella sua berlina blu in direzione Capodichino e s'è imbarcato su un aereo privato. Parigi, Milano o chissà: fatto sta che le percentuali di un incontro imminente sono schizzate all'improvviso anche dopo la certezza del suo viaggio.
IL PROTAGONISTA - E lui? Beh, lui, Ezequiel, è a migliaia di chilometri di distanza: a Buenos Aires, nel ritiro di Ezeiza, non lontano dall'aeroporto, a preparare la quinta partita di qualificazioni al Mondiale brasiliano del 2014, che l'Argentina giocherà oggi con l'Ecuador al Monumental, la casa del River Plate. L'oceano porta notizie di un Lavezzi molto sereno, felice come mai di essere tornato a respirare l'aria della Seleccion, pur non essendo annunciato tra i titolari di giornata (giocherà dall'inizio, invece, Fernandez, mentre anche Campagnaro partirà dalla panchina). Pocho protagonista di una cena con tutti i compagni in un noto ristorante del centro di Baires e interamente concentrato, sangue e cuore, sulla sfida di oggi e sull'amichevole di lusso con il Brasile in programma nel New Jersey, tra una settimana, che dovrebbe vederlo in campo dal primo minuto.
L'ACCORDO - Una mano, però, è sempre pronta a giocare con il telefono cellulare di ultima generazione: il contatto con il suo manager, Alejandro Mazzoni detto Junior, è continuo. Mazzoni che ieri era a Napoli e che ci resterà anche oggi, in attesa di una chiamata: tutto dipenderà dal giorno e dall'esito dell'incontro tra Leonardo e De Laurentiis. La valigia è pronta, già fatta: indumenti e documenti. L'accordo con il Psg è archiviato da una vita: per il Pocho è pronto un contratto quadriennale da circa 4 milioni di euro a stagione. Secco, così. Tout court, come direbbero i francesi.
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