giovedì 24 gennaio 2013

L'insostenibile leggerezza di essere Campagnaro. Hugo come Zanetti e Del Piero: al cuor non si comanda, ma dov'è la riconoscenza?




Esistono persone più forti di tutto, persino dell'anagrafe. Uomini ed atleti 'speciali' che vincono il tempo addomesticandolo come una molla, di quelle che riavvolgi con due semplici dita prima di lasciarle andare per la loro strada. A questa classe ristretta appartengono in pochissimi: Javier Zanetti, Alessandro Del Piero, Frank Lampard... e di certo lui: Hugo Campagnaro. 'Inossidabili','irriducibili', o più semplicemente'bandiere'. E sì, perché anche se il termine appare ormai desueto, caduto nel dimenticatoio poiché sempre meno i giocatori degni di portarlo, il 'Toro di Moron'  ha sicuramente il physique du rôle per 'permetterselo'. Per comprenderne il motivo, basta aprire il dizionario: ‹Una bandiera è il simbolo di un'istituzione, di un'associazione di persone. Nello sport ha un significato particolarmente 'potente': essa rappresenta una 'guida', un esempio da seguire per i compagni. A prescindere dal contesto e dalla forma, è, generalmente, l'incarnazione di un ideale...›.
TU CHIAMALE, SE VUOI, EMOZIONI — Da metà del 2009 a Napoli, con il campionato attualmente in corso fanno ben cinque stagioni all'ombra del Vesuvio. Anni di sacrificio, passati a sgomitare e ad onorare la maglia sul campo ogni singola domenica. Da centrale, da terzino, da esterno, poco importa; quelli come lui non conoscono limiti all'abnegazione e son pronti a tutto per il bene della squadra. Professionista irreprensibile, ha fatto innamorare di sé i tifosi del Piacenza (dove faceva addirittura l'attaccante, ndr) prima e della Samp poi, sino a divenire un idolo indiscusso del San Paolo. Non a caso Mazzarri, dopo averlo allenato in Liguria, l'ha voluto fortemente anche in Campania. Un rapporto speciale, quello tra Walter e Hugo, che va ben al di là del semplice dialogo tra allenatore e giocatore. Perché il mister sa che su di lui può sempre contare, specie nei periodi chiave e maggiormente 'delicati'. I veri 'leader', d'altronde, si vedono nel momento del bisogno. Se la nuova difesa va così bene, infatti, giusto per fare un esempio, il merito è anche di Campagnaro. Tanto lavoro 'oscuro' per il numero 14 azzurro, che in assenza del Capitano deve fare gli straordinari. Abile come pochi nel fronteggiare il contrasto tappando le falle dei compagni, con lui Britos appare più sicuro, consapevole di avere al suo fianco un 'alleato' di grande affidamento che gli permette persino qualche sortita in avanti. Sempre nel cuore della lotta, il 'Toro' ci mette l'anima e anche le 'corna'. Chiedete a Toni, cui sarà partita più di una bestemmia in tedesco domenica scorsa. Come non citare la splendida chiusura di testa ripiegando all'indietro laddove altri, al suo posto, si sarebbero fatti ingolosire dalla palla, avanzando verso il portatore anziché scalando in marcatura... La sua bravura sta proprio lì: un'intelligenza tattica che va ben oltre quanto auspicabile dall'avversario. E sappiate che chi vi scrive ama dilettarsi al calcio nel ruolo di difensore; niente d'eccezionale, per carità, ma quanto basta per capire che Campagnaro è un modello da seguire e chesarebbe un vero peccato se il Napoli lo lasciasse andare.
"DE LAURENTIIS L'HA SCARICATO, LUI RISPONDE COL SOLITO ORGOGLIO" (cit. Luca Cirillo) — Un giocatore 'capace', a 32 anni, di valere ancora quasi 5 milioni (circa 4,2 la stima attuale del suo cartellino, ndr) è una rarità, specie se parliamo di difensori. Tanto basterebbe per quantificare la sua forza, che invero va ben al di là delle semplici cifre, perché il cuore non ha prezzo, così come non dovrebbe averne nemmeno la riconoscenza. Certo, il rapporto col Napoli è stato un continuo do ut des, con prestazioni memorabili che hanno consentito all'argentino, complice la visibilità di un club prestigioso come quello partenopeo, di conquistare, meritatissimamente, la Nazionale. Eppure, ora sembra arrivato il momento in cui le due strade potrebbero dividersi. La sua posizione contrattuale è difatti in bilico, e pertanto anche la permanenza in azzurro. "Ci siamo visti negli scorsi giorni ma non ci sono novità rilevanti, anche perché è un giocatore del Napoli e fino a giugno rimarrà al 100%. Poi si vedrà...", ha dichiarato di recente il suo agente, Alejandro Mazzoni. Solo il tempo ci consegnerà una risposta. Intanto Hugo continua a dare il massimo, come ha sempre fatto, senza fronzoli per la testa. È l'insostenibile 'leggerezza' di essere Campagnaro: un professionista serio fino alla fne, prima di ogni altra cosa.

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