Cavani, diminuisce il numero delle pretendenti: stangata per il Psg
Settanta milioni di euro. La pseudo offertona per Edinson Cavani, strillata di volta in volta con dovizia di particolari e presunte dichiarazioni ammiccanti dello stesso giocatore, serve soltanto a ribadire un fatto: il tormentone non è ancora finito. Anzi, è appena iniziato. Ci pensa poi il Matador, ogni volta, attraverso un sottile e perverso gioco di parole, a tenerlo vivo. "Il futuro? Vediamo un giorno alla volta, il calcio è un business", ha detto a Montevideo. Sempre un passo oltre. Al Napoli si sta bene, dice il principe dei marcatori della serie A, ma non è detto che non possa cercare fortuna altrove. Frasi e messaggi che, secondo i tifosi (che non fanno altro che ribadirlo nei forum del Mattino.it), rischiano di creare allarmismo, ma non è sufficiente a imprimere la svolta. Nè Real nè Barcellona e neppure il Manchester City hanno bussato concretamente alla porta dei azzurri. Può darsi lo faccia il Chelsea, che finora ha mantenuto un profilo molto basso sul mercato con Abramovich pronto a presentare un'altra offerta. Ma, ogni giorno che passa, le possibilità che il ragazzone di Salto faccia le valigie diminuiscono. Perchè in questo periodo si è ridotto il numero dei pretendenti. I sogni di "grandeur" del Psg potrebbero poi infrangersi seriamente sulla stangata fiscale appena formalizzata dal governo Hollande che ha deciso di tassare del 75% gli stipendi superiori al milione di euro. Compresi quelli dei calciatori. Decisione che rischia di trasformare Parigi in una meta da evitare. Il tormentone sul futuro di Cavani è una novella interminabile: il papà di Edi sogna Madrid e aspetta con impazienza notizie da Florentino Perez. Ma il suo passaggio al Real si è fatto assai complesso, tanto che Ernesto Bronzetti, consulente dei merengues, ha gelato i sogni dell'uruguaiano: "Il Real non pagherà mai una clausola da 70 milioni in questi tempi di crisi". La soluzione potrebbe essere un altro ritocco all'insù dell'ingaggio: sarebbe il terzo in tre anni. De Laurentiis esclude categoricamente che si siederà nuovamente a ridiscutere il contratto del Matador. Ma non è detto che succeda. Ma niente mal di pancia, per carità. Tormentone che riguarda anche l'eventuale dopo-Cavani: anche qui le voci rimbalzano da ogni parte. Dal Brasile, dove piace Leandro Damiao, 22enne dell'Internacional; dall'Inghilterra dove pare che il City offra Dzeko come pedina di scambio per arrivare a Cavani. E poi dall'Italia, dove oltre alla pista Matri, nelle ultime ore è spuntata quella di Osvaldo della Roma. Detto questo, a Cavani non resta che andare all'assalto dei record di Maradona. Diego ha segnato 115 gol con la maglia azzurra (Edi è a quota 97) ed è l'unico giocatore del Napoli ad aver trionfato nella classifica dei cannonieri della serie A. Per Cavani entrambi sono traguardi di prestigio, e soprattutto il secondo immediatamente raggiungibile: guida la graduatoria con 22 gol, 4 in più di El Shaarawy. In questa stagione ha marciato a ritmo forsennato. Oltre alle reti in serie A, 7 gol in Europa League, 1 in Supercoppa italiana, 1 in Coppa Italia. Per un totale di 32 gol il 37 partite ufficiali. Lo scorso anno di gol ne fece 34 (in 49 partite). Quest'anno, con ancora otto partite da giocare, è a quota 31 gol. La fase nera della stagione è alle spalle. Come le critiche: sei gare senza segnare, un incubo per uno che va segno come fa lui. Poi contro l'Atalanta, il ritorno: una doppietta. Un'altra doppietta contro il Torino, partendo dalla panchina.
Fonte: Il Mattino
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