Benitez vuole confermare due esterni e De Laurentiis gli fa una promessa correndo un rischio
NAPOLI. Una delle “leggende metropolitane” che ruotano attorno all'arrivo di Benitez riguarda gli esterni. Solo per il fatto che l'allenatore spagnolo adopera il 4-2-3-1, si è fatto subito un collegamento con la necessità di utilizzare due terzini “normali” e non gli esterni a tutto campo che hanno fatto le fortune di Walter Mazzarri. ESORCIZZARE IL PASSATO. Forse, l'addio dell'allenatore toscano hanno scatenato un po' la voglia di “esorcizzare” certi dogmi dell'allenatore toscano, che pur essendo apprezzati per i risultati, nel tempo hanno fatto aumentare la voglia di “novità” da parte dei tifosi. E non si può negare che quello degli esterni è stato per anni un problema. Ad esempio, a sinistra sembrava che non si riuscisse a trovare nessun giocatore in grado di risolvere i problemi della squadra, salvo poi la “trasformazione” di Zuniga in un laterale di sinistra di grande qualità. A destra, invece, Christian Maggio è stato per anni il miglior rappresentante di questo ruolo in Italia.
ANCORA ESTERNI, GRAZIE. Insomma, i due punti di forza di Mazzarri sembrano poter diventare addirittura “superflui” negli schemi di Benitez. Niente di più sbagliato, perché anche se l'allenatore spagnolo interpreta un altro calcio, per lui le corsie laterali sono importanti esattamente quanto Mazzarri, seppur con una visione diversa. Benitez i suoi laterali li fa parte dalla linea di difesa, e questo avviene sia col suo “classico” 4-4-2 che con il 4-2-3-1 che ha utilizzato negli ultimi anni, Chelsea compreso. Però, pur partendo più dietro Benitez fa muovere i laterali per tutto il campo, chiedendo un contributo anche in avanti. Richiesta più marcata nel 4-2-3-1 ovviamente, ma che è presente da sempre nel calcio dello spagnolo.
LA DISPUTA CON MORATTI. E non a caso il suo “fallimento” all'Inter arrivò proprio a causa degli esterni che non c'erano. Ammesso che si possa parlare di fallimento dopo aver vinto Supercoppa italiana e Mondiale per Club, Benitez faceva gran fatica perché non aveva due laterali all'altezza della situazione. Giocatori che non ebbe in estate, ma che aspettava di avere nel mercato di gennaio. Il presidente Moratti, però, chiese di lavorare con chi c'era in rosa, non individuando nessun rinforzo particolare e che valesse la pena prendere. Fu quella la causa della rottura tra Benitez e l'Inter, con l'allenatore spagnolo che arrivò a farsi esonerare, rimproverando al presidente nerazzurro il non aver rispettato i patti sul mercato.
LA PROMESSA DI AURELIO. Ecco perché anche in chiave Napoli la situazione si ripropone, col vantaggio che in azzurro Benitez gli esterni li ha ritrovati eccome. Zuniga e Maggio sono entrambi graditi all'allenatore, che li ha apprezzati anche al cospetto di De Laurentiis. Lo spagnolo vorrebbe tenerli entrambi e proprio per questo il presidente si è impegnato a vincolare Zuniga al suo contratto, che scade nel 2014, anche a costo di perderlo il prossimo anno a parametro zero. Stesso discorso per Maggio, che a meno che non chiede espressamente di andar via rimarrà a disposizione dell'allenatore spagnolo, che tutto può tranne che svilire i due esterni azzurri, che in fondo hanno fatto la fortuna di questa squadra. zza promessa che De Laurentiis non ha voluto strappare al napoletano. Una volta incassato il “no”, infatti, il presidente ha virato dritto e serenamente su Benitez, col quale vuole aprire un ciclo lungo, che pone le sue basi sul biennale firmato lunedì scorso.
ANCORA ESTERNI, GRAZIE. Insomma, i due punti di forza di Mazzarri sembrano poter diventare addirittura “superflui” negli schemi di Benitez. Niente di più sbagliato, perché anche se l'allenatore spagnolo interpreta un altro calcio, per lui le corsie laterali sono importanti esattamente quanto Mazzarri, seppur con una visione diversa. Benitez i suoi laterali li fa parte dalla linea di difesa, e questo avviene sia col suo “classico” 4-4-2 che con il 4-2-3-1 che ha utilizzato negli ultimi anni, Chelsea compreso. Però, pur partendo più dietro Benitez fa muovere i laterali per tutto il campo, chiedendo un contributo anche in avanti. Richiesta più marcata nel 4-2-3-1 ovviamente, ma che è presente da sempre nel calcio dello spagnolo.
LA DISPUTA CON MORATTI. E non a caso il suo “fallimento” all'Inter arrivò proprio a causa degli esterni che non c'erano. Ammesso che si possa parlare di fallimento dopo aver vinto Supercoppa italiana e Mondiale per Club, Benitez faceva gran fatica perché non aveva due laterali all'altezza della situazione. Giocatori che non ebbe in estate, ma che aspettava di avere nel mercato di gennaio. Il presidente Moratti, però, chiese di lavorare con chi c'era in rosa, non individuando nessun rinforzo particolare e che valesse la pena prendere. Fu quella la causa della rottura tra Benitez e l'Inter, con l'allenatore spagnolo che arrivò a farsi esonerare, rimproverando al presidente nerazzurro il non aver rispettato i patti sul mercato.
LA PROMESSA DI AURELIO. Ecco perché anche in chiave Napoli la situazione si ripropone, col vantaggio che in azzurro Benitez gli esterni li ha ritrovati eccome. Zuniga e Maggio sono entrambi graditi all'allenatore, che li ha apprezzati anche al cospetto di De Laurentiis. Lo spagnolo vorrebbe tenerli entrambi e proprio per questo il presidente si è impegnato a vincolare Zuniga al suo contratto, che scade nel 2014, anche a costo di perderlo il prossimo anno a parametro zero. Stesso discorso per Maggio, che a meno che non chiede espressamente di andar via rimarrà a disposizione dell'allenatore spagnolo, che tutto può tranne che svilire i due esterni azzurri, che in fondo hanno fatto la fortuna di questa squadra. zza promessa che De Laurentiis non ha voluto strappare al napoletano. Una volta incassato il “no”, infatti, il presidente ha virato dritto e serenamente su Benitez, col quale vuole aprire un ciclo lungo, che pone le sue basi sul biennale firmato lunedì scorso.
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