sabato 25 gennaio 2014

Rafa Benitez: «Roma ti prendiamo!»

Rafa Benitez: «Roma ti prendiamo!»


Tutte le strade (e persino i pensieri) portano alla Roma: ma in quei diciotto percorsi (obbligati) utili per avvicinarsi, c’è un veto all’errore (seppur minimo) da ossequiare. Meno quattro ed è già un bel gap: e ora che il gioco si rifà duro, al Napoli non conviene rimettersi a giochicchiare con il destino, a infilar cianfrusaglie – stile Bologna – in quei finali accidentati.
Benitez, lo sa anche lei: non vi è consentito sbagliare.  «Ho parlato con chiarezza ai ragazzi e ho ricordato qual è il nostro obiettivo, adesso: avvicinarsi alla Roma, possibilmente affiancarla, raggiungerla; comunque
Sentirà, alle spalle, anche il fiatone della Fiorentina? «Ma io son fatto così: guardo avanti. E comunque non ignoro ciò che i viola stanno facendo. Però la nostra prossima missione è la Roma».
Con questo organico può bastare. «Certo che sì. Perché se rientrano tutti, potremmo fare la differenza come è già accaduto nella parte iniziale della stagione. Poi è chiaro che se arriva qualcuno sarà ancora meglio, ma noi non compriamo per il gusto di farlo».
Non sembra preoccupato dalle difficoltà emerse dal mercato. «Infatti non lo sono. Parlo con il presidente e con Bigon ogni giorno, so che stiamo lavorando in varie direzioni ma che non è semplice trovare i calciatori ideali che fanno al caso nostro. E comunque abbiamo preso Jorginho e Andujar, innesti per l’immediato e possibilità per il futuro. Non siamo inattivi, tutt’altro».
Con Jorginho cambia qualcosa? «Adesso ho più opzioni a centrocampo. E’ arrivato e si è subito allenato bene, con lui si può giocare a due o a tre. Ho molto dialogato con lui; che parta dall’inizio è una ipotesi; così come è una opzione concreta che ci sia anche Hamsik».
Dovesse cambiare nulla nell’organico, sareste sempre da Champions? «Assolutamente sì, perché siamo forti e in condizione di lottare fino alla fine lassù, tra le grandi».
Cosa chiede di preciso? «Per cominciare, non parlo di vicende che riguardino il mercato. Ma comunque cerchiamo soltanto elementi che ci migliorino. Ma la chiave, per noi, è nel rientro di Behrami, Zuniga e Mesto; in quello di Reina che stavolta è tra i convocati, perché si è allenato e sta bene: vedremo chi tra i due portieri scenderà in campo, devo solo prendere la decisione».
I suoi “ammalati” quando riprenderanno? «Non diamo scadenze, però Behrami, ad esempio, mi sembra molto più forte e potrebbe farcela prima di un mese. Lui, come Zuniga, sono uomini che contribuiscono a fare la differenza».
Le “piccole”, con rispetto parlando per chi viene etichettata con questo aggettivo, sono la vostra dannazione.  «In Italia, mi ripeto, c’è un livello di organizzazione tattica di primissimo piano. Però in certe circostanze è stata colpa nostra regalare punti. Abbiammo commesso errori in fase di palleggio e su palla inattiva che ci sono costati caro. Tutto ciò non può accadere contro il Chievo, che è temibile nelle ripartenze».
Troppi punti persi. «E ancora tante partite a disposizione per recuperare. La stagione è lunghissima».
A proposito, dovesse scegliere la coppa Italia o l’Europa League? «Io sento che si possa vincere un trofeo. Ne abbiamo i mezzi per farlo».

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