lunedì 9 gennaio 2012

GdS: Cavani, una serata da "chiagni e fotti"

Sono ritornate di moda le lacrime. Piange il ministro Fornero per i sacrifici imposti dal governo. «Piangiucchia»Edinson Cavani, planato a Palermo come un angelo vendicatore: il meraviglioso avvio dell’azione dello 0-1, la stupenda rete dello 0-2. La commozione post gol si spiega col fatto che qui l’uruguaiano è stato di casa per tre anni. Un grande ex, molto applaudito. «Chiagni e fotti», dicono a Napoli, e non c’è bisogno di traduzione. Il Napoli risale la corrente come il migliore dei salmoni. I punti di distacco dalla zona Champions erano 8 e tali sono rimasti perché davanti - eccetto la Lazio - hanno vinto tutti, ma il messaggio è forte. Nove gol nelle ultime due partite, il 6-1 al Genoa e l’1-3 di ieri sera. Sì, riecco il Napoli da paura di un anno fa. Corre di rincorsa e se non ci fosse di mezzo la Champions vampira, che succhia energie, scommetteremmo sulla riuscita dell’aggancio al terzetto di testa.
Cavanissimo - Potremmo puntare sulla giocata geniale che ha mandato fuori asse il Palermo e liberato Gargano nello spazio, per la galoppata e l’assist da cui Pandev ha poi estratto il dorato gol dello 0-1. Potremmo decantarvi il tiro a giro dello 0-2, ricordarvi che una volta pennellate del genere rappresentavano il tratto distintivo di Del Piero. Invece vi parleremo di quanto successo al 30’ del primo tempo sullo 0-0. Napoli in attacco, su palla inattiva. Palla persa e contropiede del Palermo. Tin-tun, lancio per Miccoli, largo a destra. Indovinate un po’ chi è andato a chiudere? Lui, Cavani. Probabile che Mazzarri in panchina abbia goduto come un riccio, perché se il tuo centravanti si spalma all’indietro su 80 metri per disinnescare un contropiede altrui, la lezione è stata assimilata. L’episodio ci ha rimandato per associazione all’ultimo anno di Mourinho all’Inter, quando lo Speciale convinse Eto’o a trasformarsi in terzino.
E poi Pandev - Zitto zitto Pandev ha messo via il suo 4˚ gol napoletano: la doppietta alla Juve, la rete al Genoa e quella al Palermo. Quest’ultima è sembrata un po’ la fotocopia di uno dei 2 gol contro i bianconeri. Rotazione su stesso e palla nell’angolo. Al San Paolo il macedone fece fesso Bonucci, alla Favorita ha turlupinato Munoz. Pandev acquisto azzeccato, in attesa di scoprire quanto vale il cileno Vargas - ieri in tribuna -, e di recuperare Lavezzi. Giusto per non restare indietro, il terzo gol napoletano l’ha realizzato Hamsik su «retweet» di Inler. Il Napoli davanti fa impressione e rompe il tabù: non vinceva al Barbera da 43 anni.
Confusione palermitana - Il Palermoè stato in linea di galleggiamento fino allo 0-1, poi glu glu, è affogato. Sullo 0-0 c’erano state palle gol per Budan, Miccoli e Vazquez, tutte sciupate. All’intervallo Mutti ha ribaltato la formazione: fuori Vazquez e Della Rocca, dentro Alvarez e Acquah, e nuovo modulo, dal 4-3-1-2 al 4-4-2. Col senno di poi, un disastro. La sostituzione di Vazquez assomiglia a una stroncatura, ma a noi l’argentino non è dispiaciuto. Si è mangiato il possibile 1-0 con uno «scavetto» avariato, però ha mostrato di avere piede. Nella ripresa, buio pesto. Onore salvato dal golletto del califfo Miccoli. Durante e dopo, contestazione dei tifosi. Il solito copione. Manca giusto che Zamparini licenzi l’ennesimoallenatore, maè presto. Per lo scalpo di Mutti siete pregati di attendere
FONTE: GAZZETTA DELLO SPORT

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