NUOVO LOOK - Mazzarri pensa ai quattro tenori in campo, Inler in bilico Il tecnico studia nuove soluzioni per Siena
Adesso bisogna rifarli giocare. Tutti e quattro insieme e lì davanti come a Novara, poco più di un mese fa. Hamsik, Cavani, Lavezzi e Pandev davanti alla porta, certo. Perché l'idea che frulla nuovamente in queste ore a Walter Mazzarri è quella di cambiare modulo in attacco. Altro che rivoluzione nella difesa-colabrodo. A mettere insieme i magnifici quattro in uno schema non è facile e l'1-1 sul campo dei piemontesi suona come un monito. Mazzarri vuole riprovarci al Franchi, domenica contro la squadra di Sannino. Funzionerà questa volta? Non è impossibile, a patto che Gargano faccia lezioni di karate, visto che resterebbe l'unico a mettere il piede e a correre come un dannato. Detto questo, prima di arrendersi al taglio di uno dei tenori azzurri, per mettere un Dzemaili, confermare Inler (ipotesi assai improbabile, a Novara fu proprio lui il sacrificato) o addirittura un Zuniga di più a centrocampo e un Pandev di meno davanti, Mazzarri ha deciso di prendersi una pausa di riflessione. Il tecnico, però, potrebbe essere costretto a riprovarci. In fondo, lui stesso, quando parla di Goran ammette la sua predilizione: «È il mio orgoglio». I gol del Napoli, fino ad adesso, sono stati tanti. Il problema come è noto è in difesa, dove la rete di Acquafresca è stata come altro sale sulla ferita aperta. De Sanctis ha incassato gol per l'ottava gara di campionato consecutiva. A questo punto, vista la crisi, e visto che Britos è ancora lontano dal rientro - e Mazzarri non vuole forzare - potrebbe scattare la filosofia che è meglio provare a vincere 3-2 che 1-0. In fin dei conti, il Siena potrebbe essere il banco di prova ideale per un simile test. Tra infortuni, affaticamenti e squalifiche, inoltre, non saranno tantissime le partite in cui poter nuovamente schierare i Fantastici Quattro. Messi insieme, i quattro fanno molto effetto, presi uno alla volta pure. Il Napoli al gran completo ha uno degli attacchi più forti d'Italia e d'Europa. Vederli in campo insieme, dal primo minuto, potrebbe essere non più un tabù. Insieme hanno giocato anche gli ultimi dieci minuti all'Allianz Arena contro il Bayern (fuori Dzemaili, dentro Pandev) e contro la Lazio (Goran prese il posto di Dossena dal 75').
Pensieri, ovvio. Ipotesi che scorrono sulla pagine del taccuino fitto di parole e numeri di Walter Mazzarri. Che ieri a Castelvolturno ha potuto vedere all'opera, completamente recuperato, il Pocho Lavezzi, la cui presenza a Siena appare a questo punto scontata. L'argentino è apparso scatenato nel corso dell'allenamento, prendendo parte anche alla partitella sette contro sette. L'allenatore azzurro ha deciso di parlare poco: nessuna strigliata prima dell'allenamento, ma tabelle di lavoro specifiche per migliorare l'impostazione difensiva. Col gruppo anche Mario Alberto Santana, nonostante le voci incessanti del suo divorzio imminente dal Napoli. Fari puntati su Inler su cui spira aria d'esame: contro il Bologna, ultimo esempio, è stato braccato dal giovane Taider che non gli ha dato tregua per tutta la durata della partita evidenziandone alcuni limiti. Da qui la tentazione di togliergli la maglia da titolare. La cosa più logica prevede di darla a Dzemaili che tra i centrocampisti a sua disposizione, è sicuramente quello che offre maggiori garanzie in questo periodo. In quel caso ci sarebbe la solita staffetta, col macedone sacrificato per far posto al ritorno di Lavezzi
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