GAZZETTA - Duello Campagnaro-Dzemaili, l'argentino: "Occhio, è in gran forma", lo svizzero: "Non sono Hamsik, ma..."
Hugo Campagnaro ha già avvertito i compagni dell'Argentina in vista dell'amichevole che si giocherà stasera a Berna contro la Svizzera: "Occhio a Dzemaili, è in un gran momento di forma". Già, perché dopo la partita di domenica sera con l'Inter, il Napoli ha una certezza in più: i "titolarissimi " sono diventati dodici. Dzemaili, infatti, può essere considerato alla stregua di Gokhan Inler e Walter Gargano per il centrocampo, ma all'occorrenza sa agire anche da trequartista al posto di Marek Hamsik.
GIUDIZIO - Anzi, paradossalmente è quello il ruolo in cui sin qui ha reso meglio: "Mi garantisce equilibrio tattico – ha detto di lui il tecnico della squadra azzurra, Walter Mazzarri –, perché riesce ad aggredire il portatore di palla avversario e poi è bravo pure in fase offensiva. Non a caso l'ho preferito a Pandev domenica scorsa nella gara contro i nerazzurri. Per fortuna, lui mi ha ripagato con una ottima prestazione". La sua marcatura su Stankovic è stata la chiave tattica della partita contro la squadra di Ranieri. Dzemaili ha praticamente annullato il serbo, fino alla sostituzione di quest'ultimo. Insomma, lui è per Mazzarri quello che Bogliacino era per Edy Reja: un jolly da sfruttare al momento giusto grazie ad una duttilità tattica fuori dal comune. Un elemento al quale difficilmente si può rinunciare nel corso di una stagione. E quella del Napoli è particolarmente impegnativa, considerato il cammino che ancora vede impegnata la squadra azzurra su tre fronti.
CHIAVE TATTICA - Dzemaili dietro le punte, ad esempio, non è una novità. Era già accaduto, seppur nei minuti finali, in Champions League nella sfida dell'Etihad con il Manchester City. L'esperimento aveva funzionato molto bene e sembrava destinato a ripetersi spesso visti i tanti impegni del Napoli. I buoni propositi di inizio stagione, però, sono rimasti tali per via del brutto infortunio rimediato da Dzemaili a Verona nella partita contro il Chievo. Un pestone che gli ha portato conseguenze dolorose a causa della rottura di un capillare. Chi in quei giorni ha visto in che condizioni era il suo piede destro, temeva fortemente che Blerim rimanesse fermo per un pezzo, invece lo svizzero ha bruciato i tempi di recupero: "È un ragazzo di grandi qualità morali e dotato di una incredibile forza di volontà – raccontano dallo spogliatoio azzurro—,altri avrebbero impiegato molto più tempo per tornare in campo". Un mese dopo l'infortunio, Dzemaili era infatti già a disposizione di Mazzarri per la trasferta di campionato a Cagliari. Tuttavia, in quel periodo è stato costretto a saltare la sfida dell'andata tra Napoli e Parma. Per lui, ex di turno, un appuntamento speciale: "Ho lasciato tanti amici lì—ha detto in passato — non potrà mai essere una gara come tutte le altre". Con gli emiliani, Dzemaili ha segnato soltanto un gol in 49 partite giocate. A Napoli è già a quota due reti dopo appena 18 apparizioni in campionato.
NUOVA POSIZIONE - Merito, anche, del nuovo ruolo che gli ha cucito addosso Walter Mazzarri: "Ho caratteristiche diverse da Hamsik – ha spiegato domenica scorsa —, ma cerco di svolgere al meglio il compito che mi viene affidato". Contro l'Inter non solo ha sfiorato la rete con un tiro da fuori ben parato da Julio Cesar,ma poi ha servito l'assist del gol a Lavezzi dopo una splendida penetrazione centrale.
GRAN FINALE - Adesso, si candida per essere l'attore non protagonista di questo finale di stagione. Al Tardini, domenica alle 12,30, dovrebbe accomodarsi in panchina, ma visto che Gargano potrebbe tornare stanco da Bucarest, dove oggi si gioca Romania-Uruguay, chissà che in mediana non ci sia ancora posto per Dzemaili al fianco di Inler. Dovevano essere loro i "titolarissimi" del centrocampo azzurro, nelle idee estive di Mazzarri. Blerim, invece, è diventato il "dodicesimo uomo". Un ruolo, forse, ancor più importante.
Fonte: Gazzetta dello Sport
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