Lo strano caso di Fernandez: non gioca mai, ma...
Hugo Campagnaro, 32 anni a giugno, per la prima volta viene convocato da Sabella, il ct chiamato a risollevare le sorti dell’Argentina dopo i flop del Mondiale e della Coppa America. Nella lista c’è pure Federico Fernandez. Resta a casa, invece, Ezequiel Lavezzi. Una esclusione che fa male al Pocho, anche perché contro la Svizzera Sabella farà pochi esperimenti: ci saranno praticamente tutti i big della Seleccion, da Messi a Mascherano, da Aguero a Higuain (e anche Lamela, Palacio e l’ex Napoli Sosa). Forse il tecnico sudamericano lo tiene da parte perché non lo ritiene ancora recuperato dopo l’infortunio muscolare prima di Natale. Lavezzi si tuffa sul campionato per nascondere la sua amarezza: «La gara con il Chievo? È stato importante vincere, visto che sono in arrivo partite difficili e con questi tre punti abbiamo ritrovato la fiducia - ha spiegato il numero 22 azzurro - Ora dobbiamo ritrovare un po’ di continuità nel rendimento e nel risultato: dobbiamo battere la Fiorentina e andare a caccia del terzo posto che è ancora un traguardo possibile a cui non abbiamo rinunciato». Vincere a Firenze è anche la maniera migliore per prepararsi alla sfida di Champions: «Quella col Chelsea è certamente una delle gare più importanti della stagione. Noi vogliamo superare il turno e abbiamo la Coppa Italia nel mirino: possiamo vincerla». Per Lavezzi è anche il momento di fare luce sulle sue intenzioni future. «Resterò a Napoli? Credo di sì, non capisco perché tutti mi fanno questa domanda. Al Napoli non è arrivata nessuna offerta, a Napoli sto benissimo ed ho un contratto lungo. Sono tranquillo». Di certo, è serrata e concreta la corte del Paris S. Germain e dello Zenit che, a quanto pare, sembrano destinazioni assai gradite alla fidanzata del Pocho, Yanina, che dopo uno scippo a Posillipo minacciò di portare via da Napoli Ezequiel. «L’unica cosa che mi manca – conclude l’argentino – è il fatto di non fare troppi gol, ma il calcio da un momento all’altro cambia, basti pensare a Cavani che prima a Palermo segnava molto meno che a Napoli. Forse anche io un giorno diventerò un bomber come Cavani…». Sembrava, a un certo punto, che potesse diventare un altro dei tanti ”nuovi” italiani chiamati da Prandelli: come Amauri, Thiago Motta, Ledesma e, per ultimo, Osvaldo. Invece Hugo Campagnaro, argentino di nascita ma anche italiano in virtù del doppio passaporto e delle sue origini, si ritroverà il 29 febbraio a debuttare con la maglia della sua ”vera” nazionale, quella dell’Argentina: «Ma io non ho mai avuto dubbi: il mio sogno era giocare con la Seleccion e non con l’Italia. Certo ci vuole un gran coraggio a chiamare uno sconosciuto come me. Sabella mi ha chiamato personalmente per darmi la notizia», ha spiegato il difensore del Napoli che da giorni era stato messo in preallarme da Claudio Gugnali, uno dei collaboratori del ct. «Sono andato via dall’Argentina molto giovane, probabilmente si sono accorti di me grazie alla Champions che mi ha dato enorme visibilità», spiega ancora El Campa. Non a caso ha marcato nella sfida col City proprio il Kun Aguero, idolo in patria e non solo perché è il genero di Maradona. L’ha scoperto Graziano Bini (l’ex libero dell’Inter) che lo ha portato a Piacenza nel 2002 per un pugno di dollari dal Deportivo Moron. Suona la chitarra, ama giocare a ping pong e il suo gruppo preferito sono i Doors. Non a caso, aveva chiamato, Morrison, naturalmente riferendosi al mitico Jim, uno dei suoi cani. Nome impegnativo, ma meno rispetto all’altro, Galileo. Giocherà contro la Svizzera a Berna, il 29 febbraio, dove ritroverà due compagni di squadra: «Sarà ancora più bello, in campo vedrò i miei amici Inler e Dzemaili. Ci sarà davvero tanto Napoli in campo».
Nella lista c’è pure Federico Fernandez. Uno strano caso: col Napoli non vede mai il campo, pur essendo considerato nel suo Paese uno dei migliori difensori argentini. Tanto da meritarsi la convocazione.
Nella lista c’è pure Federico Fernandez. Uno strano caso: col Napoli non vede mai il campo, pur essendo considerato nel suo Paese uno dei migliori difensori argentini. Tanto da meritarsi la convocazione.
FONTE: IL MATTINO
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