giovedì 23 febbraio 2012

Psg sul Pocho, lo scenario. Fassone e Bigon, ecco perchè slitta l'annuncio del rinnovo

IL NAPOLI corre verso la primavera della grande svolta in Europa. Traccia il nuovo ciclo: società, mercato, conferma di Mazzarri. Sono questi i giorni.

ÈGIÀ risalito nella tabella Uefa dal 94esimo al 54esimo posto. Ha poi convinto gli scettici bookmaker di Londra. Rielaborano in queste ore le quote, prudenti fino all’altra sera: rivedono le previsioni abbinando il risultato alla fisionomia tattica delle squadre che si giocheranno l’ingresso ai quarti di Champions il 14 marzo. Il 3-1 del San Paolo chiede al Chelsea almeno un 2-0: ma non basta secondo gli esperti un’asfissiante fase offensiva stile Old England, potendo il Napoli reagire con il suo micidiale congegno d’attacco, capace di ribaltare l’azione in un lampo. Nella sua versione modernissima di gioco all’Italia è difficile che il Napoli non segni almeno un gol con le sue folgoranti ripartenze. Neanche il Napoli immagina come sia cambiata in una sola notte la sua valutazione in Europa. L’Uefa aggiorna in tempo reale la tabelle sull’onda degli ultimi cinque anni nelle Coppe. Il Napoli che a Nyon nel primo sorteggio era 94esimo con un coefficiente di 21,11 e finì in un girone infernale con Bayern, Manchester City e Villareal, è da ieri 54simo con 34,76. Se entra nei quarti (sorteggio il 16 marzo a Nyon, doppia sfida il 27/28 dello stesso mese e ritorno il 13/14 aprile) il Napoli fa un altro balzo. È già per fatturato con 135 milioni la diciottesima società europea. Altro elemento significativo: Cavani con 5 gol in 581 minuti è secondo solo a Leo Messi del Barcellona e Mario Gomez del Bayern nella Champions. Un Napoli che entra d’impeto sulla grande scena europea deve ora porsi due interrogativi. Primo, può mai rinunciare a terzo posto e Champions 2012-13? Fallendo la prossima qualificazione, avrebbe un calo di fatturato sensibile sull’attuale, previsto in oltre 150 milioni. Battere l’Inter domenica al San Paolo è la prima verifica ai suoi nuovi progetti. La rimonta è ancora possibile. Secondo, come farà a consolidare questa sua dimensione di star internazionale? È il tema più complesso. Tocca ad Aurelio De Laurentiis ridisegnare il ciclo, con un riassetto della società magari svincolata da Filmauro, un suo patrimonio, un adeguato piano di mercato per potenziare l’anziana difesa con almeno due elementi rapidi, due campioni del reparto. Preparare il lancio del nuovo film, c’è grande attesa in Italia per una storia che incrocia in chiave di elegante comicità il dramma dei padri separati e delle famiglie allargate. Dai primi giorni di marzo però De Laurentiis non penserà che al calcio, quindi alla società. Il direttore generale Marco Fassone esita prima di firmare il nuovo contratto che prevede una rete di relazioni commerciali sui nuovi mercati. Anche Riccardo Bigon ha rinviato gli accordi. Attende forse la certezza di lavorare ancora con Mazzarri, ampiamente confermato, non solo per il lungo contratto. Mazzarri però si dice a volte stanco: allenare il Napoli a Napoli è stressante. E lui lo fa con impegno infinito, sino a logorarsi più di qualsiasi altro tecnico. Non sono solo questi i nodi. Al contrario di quanto dica lo stesso Lavezzi, potrebbe essere proprio il fantasista argentino uno dei tre

campioni in partenza. Una voce raccolta da “Repubblica” in ambienti diversi da squadra e stadio, riferita nei giorni scorsi, sembra spingere Lavezzi verso un’altra società e nazione. È interessato il Paris Saint Germain. L’affare prescinde dalla clausola rescissoria fissata in 31 milioni. Come dimostra il contratto per Chavez, sono brillanti i rapporti tra De Laurentiis e il manager Alejandro Mazzoni, agente di Lavezzi, richiesto l’anno scorso dall’Inter, allenatore era Leonardo. Alla svolta dei 27 anni, con qualche disavventura nella scelta degli amici e nel sostegno plateale di alcuni gruppi della tifoseria senza escludere qualche grana giudiziaria per una lite notturna, è sembrato il trasferimento di Lavezzi probabile, ma anche opportuno. Non è così dopo le ultime, grandi prove del campione: è il leader che trascina la squadra nei momenti difficili, è il miglior partner possibile di Cavani per intesa e rapidità di assist, è l’uomo simbolo del Napoli dopo Maradona. Una nuova analisi tecnica e di mercato suggerisce al Napoli di rivedere subito i piani di mercato. La Champions chiama Lavezzi, Cavani, Hamsik, Gargano. Dovrà essere ancora più forte e aggressivo in Italia ed Europa

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