mercoledì 7 marzo 2012

LA SVOLTA HAMSIK - Lui fa un passo indietro Il Napoli cinque avanti




la «salida», comincia con un passo indietro dell’uomo che prelude poi ad una sfrenata corsa in avanti.È un po’ quello che il Napoli ha fatto grazie a Marek Hamsik. Lui è arretrato e la squadra ha scalato la classifica. Walter Mazzarri ha chiesto allo slovacco di mettere da parte i suoi consueti inserimenti (non a caso, l’ultimo gol è datato 8 gennaio, a Palermo) e di mettersi al servizio della squadra. Detto, fatto. Del resto, l’allenatore azzurro non fa che ripetere che «Hamsik è l’unico intoccabile perché ha un’intelligenza tattica fuori dal comune». E, soprattutto, gli garantisce l’equilibrio che è alla base delle vittorie

L’idea Tutto comincia il 22 gennaio a Siena quando Mazzarri si rende conto che bisogna trovare qualche accorgimento per dare manforte a Gokhan Inler. Lo svizzero, infatti, soffre in una mediana con soli due interni e, dunque, l’unico che può «abbassarsi» per consentirgli di avere meno campo da coprire, è Hamsik. L’esperimento, però, non funziona: Marek gioca sul centrodestra e fa fatica, inoltre davanti manca Lavezzi e la manovra non ha profondità. Allora, meglio spostarlo ancora per trovare la quadratura del cerchio. Del resto, se Reja lo utilizzava da mezzala una ragione doveva pur esserci. Così, guardando al passato Mazzarri ha trovato la soluzione.

La svolta Milan-Napoli è la partita della svolta: Hamsik si posiziona al centro delle operazioni, qualche metro più avanti dei mediani, non più in linea con Lavezzi, bensì alle spalle del Pocho e Cavani. A San Siro è lui a prendere in consegna Van Bommel per tutto il primo tempo, vale a dire quando gli azzurri creano le migliori palle gol della gara. Da incursore a rifinitore il passo (indietro) è breve. Gargano gli copre le spalle, Inler spesso lo pesca tra le linee e lui non sbaglia quasi mai l’ultimo passaggio. Così, con la Fiorentina arrivano due assist al bacio per il Matador che non si lascia pregare e fa doppietta. Hamsik tampona e riparte, come contro il Chelsea quando impedisce a Raul Meireles di impostare l’azione dei Blues. Se, invece, il Napoli soffre, come a Parma, si limita a contenere manco fosse un mediano di provincia. È anche per questo che gli occhi degli osservatori di mezzo mondo sono puntati su di lui. Non ultimi quelli del Paris Saint German. Marek, però, non fa che ripetere: «Io a Napoli sto bene». Avrà fatto pure un passo indietro, ma il futuro è azzurro.

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