Cannavaro: "De Laurentiis ci ha trasmesso serenità, vogliamo tornare a stupire. Orgoglioso di questo gruppo. Non è il San Paolo di sempre"
Il capitano Paolo Cannavaro è stato il protagonista del “salottino marziano” rispondendo ad alcune domande.
“Il presidente è stato come un papàper il discorso che ha fatto. Ci ha dato serenità e tranquillità, lo abbiamo apprezzato molto anche per la mancanza di fiducia che avvertiamo dall’esterno per via degli ultimi risultati. Siamo i primi ad essere dispiaciuti, è questo il momento di restare uniti. I fischi a fine partiti sono giusti e mercoledì non era il San Paolo di sempre. Da fuori non capivo l’eccesso di contestazione. Il feeling coi tifosi è stato sempre il nostro punto di forza e questo un giocatore lo avverte. Parlare di ciclo finito è un giudizio troppo affrettato: siamo in difficoltà di risultati non di gioco. Questa squadra ha dato sempre il massimo, poi i conti si fanno alla fine. Questa squadra ha voglia, non è a sua agio in questo momento. Abbiamo fatto cinque vittorie consecutive un po’ di tempo fa risalendo la classifica. La nostra non è una metamorfosi, ma la partita col Catania ci ha fatto male, pensando poi di andare a giocare con Juve e Lazio. Non bisogna fasciarsi la testa. Siamo andati in difficoltà anche per la bravura degli avverarsi o per le squalifiche e infortuni. Abbiamo però la coscienza a posto per aver dato tutto. Al terzo posto ci abbiamo sempre creduto consapevoli che oggi è più distante, ma oggi ci conviene di pensare solo al Lecce".
"Ci teniamo a finire da protagonisti questo campionato. Vogliamo stupire ancora e arrivare terzi ci stimolerebbe di più nella finale di Coppa Italia. Prendiamo di positivo quello che abbiamo fatto in Champions dove abbiamo dimostrato di essere all’altezza. E’ stato un giusto premio per una piazza che meritava e desiderava questo cammino in Europa.
Fisicamente? Può sembrare una squadra appannata la nostra. Di partite sono state giocate tante e puoi perdere un po’ di smalto e questo lo puoi sopperire con un po’ di carica nervosa e poi siamo giovani. Troppi gol subiti? In alcune partite ho avuto la possibilità di rilasciare qualche intervista chiarendo che era un problema che riguardava solo il reparto arretrato. Parlare di difesa pensando che tocca ai tre difensori e al portiere è riduttivo. Penso ai tre gol della Lazio: quella non era partita da incassare tre reti. Facciamo un gioco molto offensivo e purtroppo ne incassiamo qualcuno di troppo".
"Forse al Napoli manca vincere le partite non meritando. Con l’Atalanta ad esempio non abbiamo rinunciato al gioco, magari aspettando un po’ con un pizzico di culo, permettetemelo di dirlo. Preferisco giocare con le idee di gioco e non vincere a caso.
Se addirittura il pubblico napoletano si arrende non siamo più una cosa sola squadra e tifo. Aspettiamo la fine del campionato e cerchiamo il sostegno dai tifosi. Io sono orgoglioso di essere il capitano di questo gruppo. Ne vado orgoglioso, è una squadra molto forte.
A Lecce ci attende una squadra agguerrita che ha rifilato quattro gol alla Roma. Magari rinunciando al bel gioco ma più col coltello tra i denti, riusciamop ad avere la meglio"
Il pensiero alla finale, gli sfottò ed il finale di stagione - "Già quando conquistammo la finale col Siena, la mia mente viaggiava. Però non mi va di parlarne, siamo troppo concentrati sul Lecce. Non oso immaginare. Anche a casa fermo subito il discorso sulla finale con la Juve: mette troppa tensione. Meglio non parlarne. Sono arrivato ad una maturità che sorrido sempre. Sono molto realista: se si vince siamo tutti bravi se si perde siamo … Ma non è solo Napoli è tutta l’Italia che è così. Il calcio è troppo bistrattato.
Il coro o’surdato nnamurato? E’ uno sfottò che male, ma sono orgoglioso che altri cantino una canzone napoletana perché non hanno altro …
A Napoli si sta acquistando una mentalità vincente. Mazzarri ha una mentalità super vincente, non si arrende mai. Sa sempre come mettere la squadra in campo. Col suo staff le pensano tutte per vincere ogni partita.
Le assenze di domenica aiuteranno il mister da un lato per fare scelte diverse, ma da un lato è sempre difficile gestire le assenze. Anche per me disputare tutta la Coppa Italia e tutta la Champions è bello, ma non nascondo che non puoi allenarti. Perdi un po’ di lucidità mentale, infatti in tante partite alcuni cambi sono dovuti a una questione mentale. Preferisco però pensare che è una fortuna giocare quaranta partite.
Arrivare terzi vuol dire fare i preliminari e avere una vacanza un po’ più riposante dopo una stagione così lunga ci aiuterebbe.
Anche se tra di noi non ci parleremo sappiamo che saranno sei guerre. Posso solo promettere che la squadra che sarà la stessa prima di questi ultimi risultati.
Saluto tutti con una frase di una canzone di un gruppo napoletano: “A’ mamm è damme ò ben quand num mmeret!”
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