CdS: "Cavani corre verso quota 50"
Può eguagliare, se non addirittura migliorare lo score personale della passata stagione. Cavani è sulla strada giusta. Ventisei i gol realizzati lo scorso campionato, così distribuiti: dieci nella prima parte dell'anno solare, sedici nella seconda. Stavolta è arrivato già ad undici gol in diciotto gare, viaggiando più o meno con lo stesso ritmo di un anno fa (nove reti nella seconda parte del 2011 più altri due con l'anno nuovo). Solo in ambito internazionale aveva fatto meglio ma si trattava di Europa League (7 gol) ed il coefficiente di difficoltà era inferiore rispetto alla Champions dove ha totalizzato quattro gol di cui tre soltanto al Manchester City, avversario diretto per la qualificazione. Se per un attaccante, il gol è la medicina necessaria per salvaguardare il morale e fare sempre meglio, Cavani è a posto. Ha iniziato il 2012 con il piede giusto: un gol a Palermo, un altro al Cesena in Coppa Italia, l'ultimo al Bologna. E prima della sosta aveva messo a segno una doppietta con il Genoa. Quattro gol in assenza del Pocho. Un poker che sta ad indicare quanto sia importante la presenza del matador al centro dell'attacco del Napoli. Cavani, ecluso il periodo di black out dovuto anche alle precarie condizioni fisiche (l'astinenza di ottobre) è tornato prepotentemente alla ribalta. Il fiuto è quello di sempre, la puntualità dal dischetto anche, confermando Domenica a Siena potrà incrementare il suo bottinodi essere il primo rigorista, anche per gli errori commessi da Hamsik quando lui non c'era (con l'Inter e con la Juve). Insomma, Cavani è sempre lui. Non era stato un caso l'esplosione della passata stagione, come qualcuno aveva anche malignato. L'uruguagio, grazie alla cura Mazzarri, ha acquistato la maturità necessaria per presentarsi puntuale all'appuntamento con il gol. Ma ora arriva il momento dell'accelerazione. Lo scorso anno tra gennaio e febbraio realizzò ben dodici reti. Il piede è caldo per concedere il bis anche se l'altra sera ha peccato anche lui di frenesia ed imprecisione. Cavani è pronto per riportare il Napoli in quota. E lo sarà ancora di più allorché arriverà la doppia sfida con il Chelsea. Non a caso gli inglesi, dopo averlo visto all'opera contro il Manchester City lo temono più di tutti e farebbero carte false per strapparlo a De Laurentiis.
ASPETTANDO LAVEZZI - Anche se Pandev ha raccolto tanti consensi nelle ultime uscite, è risaputo che Cavani si trova più a suo agio quando in campo c'è Lavezzi. E' questione di caratteristiche tecniche, di situazioni tattiche che cambiano, di un'intesa meglio collaudata. Quando gioca il Pocho, con la sua abilità nel creare superiorità e disorientare le difese avversarie, Cavani può sfruttare meglio gli spazi che si vengono a creare, nonché gli sbandamenti provocati alle retrovie avversarie. Diverso con Pandev, invece. Ed allora Cavani, pur non esternandolo, sta aspettando che rientri l'argentino per proseguire nella sua rincorsa verso la vetta della classifica marcatori. Ormai è prossimo. Intanto, il morale del Matador rimane alto perché è grazie ai suoi bersagli che il Napoli ha steso il Palermo, eliminato il Cesena dalla Coppa Italia, riequilibrata la partita con Bologna che si stava mettendo male.
QUOTA CINQUANTA - Gli manca solo un altro acuto per entrare ancora di più nella storia del Napoli. Cavani, complessivamente, tra campionato, coppe internazionali e coppa Italia è giunto a quota quarantanove. E lui a Siena quando militava nel Palermo una volta vi ha perso (1 a 0) ed un'altra pareggiato (2 a 2) senza peraltro andare a bersaglio.
FONTE: CORRIERE DELLO SPORT
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