Cavani-Forlan, il duello tra uruguayani infiamma Napoli-Inter
NAPOLI — La vita scorre, le cose cambiano, a volte addirittura si capovolgono. È una legge naturale, che vige anche nel calcio. Dove può succedere che in appena un anno e mezzo le gerarchie vengano sovvertite, fino ad arrivare al passaggio di consegne. È la storia di tanti, ed è anche la storia di Diego Forlan e Edinson Cavani, amici da tempo, compagni di Nazionale, avversari domenica sera in occasione di Napoli-Inter al San Paolo per poi ritrovarsi con la Celeste in vista dell'amichevole di fine mese a Bucarest contro la Romania: 32 anni il nerazzurro, 24 il bomber di Mazzarri, che si appresta a diventare il leader della propria rappresentativa proprio a scapito di Diego. Basta tornare indietro fino a inizio estate del 2010 per capire quanto sia cambiato il vento. Forlan era titolare inamovibile del team di Tabarez ai Mondiali sudafricani, tanto da giocare la gara d'esordio là davanti in coppia con Suarez contro la Francia (0-0). Oscar Washington, che è una vecchia volpe, intuisce però le potenzialità di un tridente letale ma ‘equilibrato' grazie allo straordinario dinamismo del Matador, e decide di gettare il futuro azzurro nella mischia contro il Sudafrica (3-0 e doppietta proprio di Forlan), il Messico (1-0), nell'ottavo di finale con la Corea del Sud (2-1), nel quarto di finale con il Ghana (risolta ai rigori, Forlan ancora a segno), e nella finale per il terzo posto (ko per 3-2 con la Germania, a segno entrambi). La formula funziona alla perfezione, e Tabarez la ripropone in Copa America, l'anno scorso in Argentina, anche perché il Matador è reduce da una stagione straripante con la maglia del club partenopeo. Arrivano due pareggi per 1-1 con Perù e Cile, ed arriva l'infortunio di Cavani: distorsione al ginocchio e tira e molla a distanza tra De Laurentiis e i sanitari dell'Uruguay nel corso della torrida estate di Dimaro.
Arriva però, soprattutto, l'appannamento di Forlan, che segna due gol nella finale con il modesto Paraguay, è vero, ma senza far registrare acuti nel corso dell'intero torneo. Anche con la maglia dell'Atletico Madrid è in crisi: 28 centri nella stagione 2009-10, appena 10 in quella successiva. Inevitabile, comincia il sorpasso. Diego lo scorso agosto passa all'Inter e diventa protagonista involontario del pasticcio dell'estate: non può giocare in Champions fino a gennaio. Arrivano poi un paio di infortuni, e adesso che siamo quasi a fine febbraio si contano appena 11 presenze in campionato e un solo gol (appena un centro anche in Nazionale). Intanto Cavani vola: 32 presenze, 15 reti in campionato, 3 in Coppa Italia, 5 in Champions (una con la Celeste). Mercoledì Forlan era in campo per l'ennesimo ko interista, stavolta a Marsiglia, dove ha divorato un gol clamoroso. Il Matador il giorno prima aveva invece festeggiato il 3-1 del Napoli sul Chelsea con una rete e un assist. Morale della favola: i due si incontreranno domenica sera, ma con la consapevolezza che il passaggio del testimone sia vicino. Un altro indizio? Forlan non sarà titolare dopodomani. Lo sarà invece Cavani, con Lavezzi, e con Pandev a sostituire lo squalificato Hamsik, mentre scalpitano Grava, Dossena e Dzemaili. Che Mazzarri potrebbe far giocare al posto di Campagnaro, Zuniga e Gargano nella logica del turnover.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
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