Così la camorra ha messo le mani sui biglietti di Chelsea-Napoli...
Il giorno dopo, la rabbia lascia il posto all’indignazione. Che tracima nel corso delle dirette radiofoniche dedicate ai tifosi azzurri. Ma soprattutto sul web, dove si moltiplicano commenti al vetriolo dopo il caos registratosi in occasione della vendita dei biglietti per il settore ospiti di Chelsea-Napoli. Centinaia le testimonianze urlate in rete. Gente che ha fatto più di 15 ore di fila per chiudere la giornata con le pive nel sacco e l’amaro in bocca. Nel mirino del popolo dei delusi ci sono finiti tutti (anche la Lottomatica e il suo sito dedicato, listicket, praticamente inaccessibile per l’intera giornata di lunedì secondo i supporters che ne hanno scritto su blog e social network), perché quello che è successo era ampiamente prevedibile. E perché la dinamica dei fatti è stata quella consueta: poco dopo l’alba sono arrivati i galoppini della camorra, hanno scavalcato le transenne aggirando così chi era in fila e, zittendo tutti con minacce esplicite, a gruppi di 15-20 si sono affacciati più volte davanti ai gabbiotti dei botteghini, anche con documenti d’identità fasulli, mentre alle loro spalle montava una rabbia impotente, insieme all’indignazione, appunto. Alla fine si stima che almeno 1.000 tagliandi su 2.700 siano finiti nelle mani dei bagarini, che li propongono a 400 euro già dal pomeriggio di ieri l’altro. Intanto molti dei tifosi rimasti a bocca asciutta (e questo è il dato preoccupante), stanno cercando modi alternativi per assistere alla gara del secolo. Anche perché in tanti hanno acquistato da tempo i voli low cost (da Ciampino e anche da Brindisi) o i pacchetti con pernottamento proposti da numerosi tour operator (con prezzi da 450 a 550 euro), e sono pronti ad andare a Londra e cercare una soluzione sul posto. Cosa rischiosa, perché le norme di sicurezza negli stadi inglesi sono severe e prevedono che i tifosi delle squadre avversarie entrino solo nei settori ad essi dedicati. Cosa ricordata dal Calcio Napoli attraverso il proprio sito ufficiale e sottolineata da Carlo Claps, Segretario di Aidacon Consumatori, che già nella scorsa stagione si occupò dei fatti di Liverpool trascinando in giudizio alcune agenzie di viaggio. Tutto ciò non ha impedito il moltiplicarsi di situazioni anomale. La prima: sui siti di vendita generica on line stanno partendo aste per biglietti sia del settore ospiti che per altre sezioni dello Stamford Bridge. Le quotazioni sono le più disparate: 300 euro per un tagliando acquistato attraverso listicket; 500 per una tribuna, 1.000 con volo andata e ritorno. Cifre destinate con ogni probabilità a lievitare. Parecchi tifosi azzurri hanno invece usato un altro escamotage: hanno acquistato i biglietti attraverso amici residenti all’estero, biglietti che riporteranno il nominativo di chi ha comprato il titolo ma non di chi usufruirà dello stesso. Vista la situazione (e il precedente di Liverpool) saranno ‘costretti’ a camuffarsi da supporters inglesi e sperare che ai varchi non chiedano i documenti d’identità. Dovesse succedere, sarà di nuovo il caos.
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