mercoledì 18 aprile 2012

CdS: "Zuniga-Dossena, amici contro"


Ha qualcosa da farsi perdonare, Juan Camilo Zuniga. Sulla sua coscienza, infatti, pesa come un sasso quel cartellino rosso rimediato negli ultimi minuti della partita con la Juve: gomitata a Chiellini e due giornate fermo. Ecco, ricomincia da qui il colombiano tutto corsa e tocchi, tutto velocità e rientri sul destro, il piede che ha più confidenza col pallone.
RIPARTE - Ricomincia da qui, ma anche dalla fascia di sinistra. Quella che è stata il suo tormento, ma anche la sua grande chance in maglia azzurra. Lui, infatti, da quella parte non aveva mai giocato e neppure pensava di saperci fare. In gioventù aveva fatto il delantero, l’attaccante; nella sua testa c’era il sogno di diventare un grande goleador e invece, non ancora ventenne, si ritrovò a giocare da terzino sulla fascia. Quella destra. E poi avanti così, sino a quando Mazzarri non si ficcò in testa che quel ragazzo avrebbe potuto giocare anche dall’altra parte. Ebbene, una scommessa vinta, quella dell’allenatore. Perché Zuniga non soltanto è diventato alternativa buona per tutte e due le fasce, ma, messa la freccia, ha addirittura sorpassato Dossena, che pure era il padrone designato del lato mancino.
MINUTI SIGNIFICATIVI - Numeri alla mano, infatti, tra campionato e coppe, Zuniga ha messo insieme più minuti: 2.690 contro 2.546. Una manciata, certo, ma significativa. Perché? Perché, e questo può sembrare addirittura un paradosso, il colombiano prelevato dal Siena come controfigura di Maggio e, quindi, come esterno portato più all’offesa che al contenimento, spesso – e soprattutto in Champions League – invece, s’è fatto preferire a Dossena perché più disposto dell’altro al gioco di difesa. Insomma: prima a sinistra lui che è destro spiccicato e poi pure in difesa, lui che in passato è stato apprezzato soprattutto per la propensione ad attaccare. Zuniga e il suo rovescio, dunque. Con Mazzarri che inventandosi un giocatore nuovo, l’ha anche arricchito e completato. Ed è questo Zuniga, non più col gomito alto e cattivo, ma con la voglia di riprendersi un ruolo da protagonista, quello che torna per aiutare il Napoli ad uscire dal brutto tunnel di sconfitte nel quale s’è infilato.
FONTE: CORRIERE DELLO SPORT

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