Napoli vuole regalarsi Muriel. Chivu obiettivo principale, e da Udine può arrivare Armero
- Eppur si muovono: nella penombra d’un mercato teoricamente chiuso e invece indiscutibilmente aperto, con la riservatezza imposta dai motivi d’opportunità richiesta dal caso e poi con un pizzico di privacy per tener bassi i costi ed evitare le aste. Eh sì, il mondo è una palla che gira, idee che si accavallano, ispezioni a tutto campo: e ora che in «Via del Mare» Luis Fernando Muriel (compie 21 anni lunedì) può essere osservato da vicino, le tentazioni rischiano d’essere certificate.
Meno sei alla fine e quando il triplice fischio lascerà calare il sipario sulla stagione, sarà preferibile non ritrovarsi in colpevole ritardo: il Napoli s’è industriato, ha steso la propria lista della spesa, ha tratteggiato le aree d’intervento e (soprattutto) ha ribadito la propria filosofia, aderente al fair play finanziario.
IL MURIEL DEL GOL - Luis Muriel ha talento, un fisico che manda in estasi le fanciulle ed in confusione gli stopper avversari, una facilità di calcio che ha indotto persino ad arditi accostamenti con Ronaldo e poi ha un patron, Giovanni Semeraro, che su Crc, un po’ per gioco e un po’ per sensazioni, a precisa domanda s’è sbilanciato: «Se dovessi dire chi tra Muriel e Cuadrado, nella prossima stagione, avrà più possibilità di ritrovarsi nel Napoli, non avrei dubbi: direi Muriel».
I fatti collegati all’autorevole opinione inducono a ricostruire il puzzle della fantasia, a ricordare che il colombiano dal gol facile è di proprietà dell’Udinese, a rievocare le affinità e la stima e la simpatia e l’amicizia tra Aurelio De Laurentiis e Giampaolo Pozzo.
VANTO DELL’EST - Ma non finisce qua, perché in quel progetto che va integrato un’estate sì e l’altra pure, tra le valutazioni del caso è rimersa la necessità di rimediare un difensore con spiccata personalità, un regista che consenta di ripartire dal basso, con lancio lungo o anche con palleggio, un eclettico, insomma, sensibile con il piede e capace di spostare gli equilibri pure a livello internazionale: un Cristian Chivu (31), in gioventù centrale di riferimento assoluto dell’Ajax, della Nazionale romena e poi della Roma, poi divenuto esterno difensivo, in sintesi un jolly che se la sbriga a «quattro» o a «tre». Parametro zero e però contratto (vecchio) sontuoso: ma le trattative per questo esistono e Chivu sa bene d’essere in cima all’elenco dei desideri reconditi di Castelvolturno.
007, PARDON 004 - Le strategie sono state elaborate un bel po’ di tempo fa e gli spostamenti degli osservatori hanno spalancato nuovi orizzonti: Riccardo Bigon, il ds, ha parecchie possibilità di restare e per portarsi un po’ di lavoro avanti è andato di persona in Francia, prima di lasciar che si spostassero Micheli o Mantovani; è già in agenda un viaggetto in Africa e un altro in Argentina; e poi si tenta di capire quali aspirazioni economiche abbia Jefferson Farfàn (27), peruviano dello Schalke 04.
GIVE ME FIVE - Un difensore, un centrocampista centrale (che entri nella quaterna, abbandonata dal lungodegente Donadel), un fluidificante di sinistra, una punta e un’alternativa di spessore: cinque uomini per il futuro, più o meno, e - tra questi - un posticino lo può strappare Pablo Armero (26), colombiano dell’Udinese, un tir sulla fascia che unisce potenza atletica a muscolatura da superman. Ci vuole un fisico bestiale per lottare su tre fronti.
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