Rosati da Palazzi per alcune partite del Lecce sotto inchiesta: "Mister sono tranquillo, con questa storia non c'entro nulla"
l procuratore federale Stefano Palazzi ha intensificato il programma degli interrogatori di calciatori, dirigenti e allenatori per tentare di fare luce sulle partite sospette degli ultimi tre campionati. Domani ascolterà un attuale tesserato del Napoli, il portiere Antonio Rosati, acquistato nella scorsa estate per 3 milioni dopo la salvezza del Lecce, per ricoprire il ruolo di vice-De Sanctis. Rosati verrà sentito proprio come ex della squadra giallorossa per fornire chiarimenti su una serie di partite su cui è stata puntata l’attenzione dei magistrati di Cremona e di Lecce, oltre che della Procura federale, dopo le rivelazioni di alcuni «pentiti», a cominciare dall’ex difensore del Bari, Andrea Masiello, che disse di aver ricevuto 300mila euro per un autogol nel derby al San Nicola. Oggi sarà ascoltato un ex compagno di Rosati, Corvia, che era stato chiamato in causa già nell’inchiesta «Last Bet». Rosati, attualmente indisponibile per infortunio (il vice di De Sanctis è Colombo), ha dichiarato ai dirigenti del Napoli e al tecnico Mazzarri di essere assolutamente tranquillo dopo i riferimenti fatti da alcuni «pentiti» a lui e ad altri giocatori del Lecce per le partite del campionato 2010-2011. Il procuratore Palazzi ha firmato ieri un nuovo elenco di audizioni, inserendo il presidente del Siena, Massimo Mezzaroma, chiamato pesantemente in causa da Carobbio e Gervasoni per alcune partite della squadra toscana nella scorsa stagione. A Roma, dopo la chiusura dell’indagine dei pm di Napoli e la trasmissione degli atti, si recherà Matteo Gianello, che è tuttora tesserato per una squadra dilettantistica della provincia di Verona. Portiere del Napoli dal 2004 al 2011, ha dichiarato ai magistrati napoletani di aver chiesto a Cannavaro e Grava di «collaborare» a una combine per la partita giocata in casa della Samp il 16 maggio 2010 e vinta dai blucerchiati per 1-0. Cannavaro e Grava, secondo il racconto di Gianello, rifiutarono sdegnati, tuttavia per i due difensori potrebbe scattare l’omessa denuncia perché non si rivolsero alla Procura federale. Rischia anche il Napoli per responsabilità oggettiva. Su questa partita e su quella del torneo successivo contro l’Inter (1-1), su cui sono in corso accertamenti da parte della Procura napoletana, i dirigenti non hanno fatto commenti e l’avvocato Mattia Grassani è in attesa di eventuali segnali da parte dei magistrati o di Palazzi. È arrivata la reazione del procuratore di Grava e Cannavaro. «Sono due ottimi professionisti e la loro serietà è al di sopra di qualsiasi sospetto. Se vi fosse stato il minimo contatto, non avrebbero esitato a denunciare nel loro interesse e nell’interesse del Napoli. Purtroppo nel nostro mondo ci sono millantatori», ha sottolineato Enrico Fedele
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