sabato 21 gennaio 2012

INAUGURAZIONE campo sportivo di SEPICCIANO

Il capitano azzurro PAOLO CANNAVARO con la targa donata dal nostro club

INAUGURAZIONE campo sportivo di SEPICCIANO

Il nostro direttore sportivo MARIO SANTANGELO sul nuovo manto erboso del campo sportivo di SEPICCIANO

Mazzarri: "Io alla Ferguson? La cosa mi intriga molto"

Siamo poco cinici sotto porta. È questo che fa sì che questa squadra sia ancora un gradino sotto le grandissime". È l'analisi del tecnico azzurro, Walter Mazzarri, che alla vigilia della trasferta di Siena ribadisce che tra le cose da evitare c'è quella di sbilanciarsi troppo per la voglia di vincere.

L'ANALISI - "Così come è successo lunedì sera contro il Bologna, a volte è capitato che ci siamo sbilanciati troppo e alla fine ci hanno fatto gol. Anche Milan, Juve, Inter, se riescono a sbloccare la partita, hanno poi la strada in discesa. Bisogna essere più sereni nella rifinitura e nella conclusione. Ormai - aggiunge Mazzarri - tutte giocano con due risultati a disposizione contro il Napoli; anche il pari è per gli altri una vittoria e per questo noi dobbiamo fare questo passo avanti".

SIENA - Poi un commento, sul Siena definito da Mazzarri una compagine ben organizzata."Hanno conquistato la maggior parte dei punti che hanno in casa e sappiamo che cercheranno di bloccare le nostri fonti di gioco ma noi su questi atteggiamenti abbiamo già lavorato".

LAVEZZI - Se Lavezzi sarà in campo o meno domani a Siena, Walter Mazzarri lo deciderà solo questo pomeriggio dopo l'allenamento di rifinitura. "Io - spiega l'allenatore - decido sempre in base a chi sta meglio. Più volte abbiamo dimostrato che anche il nostro destino non dipende dalla scelta di un giocatore piuttosto che un altro ma da come si presenta la squadra in campo".

FORMAZIONE - Il tecnico azzurro preferisce non sciogliere i dubbi sulla formazione che manderà in campo e, a chi gli chiede se schiererà lo stesso undici visto al San Paolo contro il Bologna risponde: "Quella di lunedì non è stata una gara disastrosa, ho parlato con i miei ragazzi e comunque le mie scelte dipenderanno anche da quello che ho visto in campo. Poi non è per forza che un giocatore fa male durante un match e poi viene escluso la volta successiva".

FERGUSON - In un ruolo alla Ferguson non ci si vede male: "Basta parlare di queste cose, porta sfortuna! Scherzi a parte, mi intriga come figura, ma non si cambiano le cose da un momento all'altro. Comunque nella vita c'è bisogno sempre di nuovi stimoli".


Fonte: Corriere dello Sport

Dossena potrebbe finire alla Roma

Come riportato da TuttoSport, Andrea Dossena, terzino sinistro in forza al Napoli, potrebbe chiedere di essere ceduto se non dovesse arrivare un impiego costante. Sulle sue tracce c'è con forza la Roma, che considera l'ex Udinese il rinforzo giusto per tappare la falla sulla fascia sinistra, visto che Josè Angel non ha convinto molto, e Taddei è solamente adattato a quel ruolo .

Napoli, ecco i convocati per Siena: Lavezzi c'è


Seduta pomeridiana per il Napoli. Gli azzurri preparano il match con il Siena al "Franchi" di domani, 22 gennaio, per l'ultima giornata di andata di Serie A. Allenamento atletico e lavoro tecnico tattico col pallone. La squadra è partita per Siena.

I convocati: De Sanctis, Rosati, Colombo, Aronica, Britos, Campagnaro, Cannavaro, Fernandez, Dossena, Dzemaili, Gargano, Hamsik, Inler, Maggio, Zuniga, Cavani, Chavez, Lavezzi, Pandev, Vargas.

Fonte: SSC Napoli

Maggio: "Io a Milano? No, fa troppo freddo!"

"Coppia d'Oro, un modello di famiglia", questa la motivazione incisa sul premio offerto al nazionale del Napoli Christian Maggio dall'Osservatorio familiare italiano presieduto da Martina Ferrara. Sul palco della manifestazione Tutto Sposi a consegnare il premio alla coppia Valeria e Christian Maggio è stato Pascal Vicedomini che ha spiegato come il riconoscimento ha inteso sottolineare il rapporto più che consolidato tra i due sposi che si conoscono da oltre 15 anni, quando a Vicenza, loro città natale, in motorino Christian andava a prendere a scuola Valeria.

Il giocatore, alla presenza di un pubblico di coppie e giovanissimi, ha parlato del suo rapporto con la moglie Valeria, che è presente in fiera con il suo stand V&V emotion, società che si occupa principalmente di gestione di eventi e matrimoni, e del suo futuro. Maggio ha più volte sottolineato che a Napoli, dopo un adattamento iniziale difficile dettato dal netto contrasto del suo carattere chiuso e schivo, da puro vicentino, con quello estremamente vivace napoletano, ha trovato il suo perfetto equilibrio.

Sollecitato da Pascal Vicedomini e dal pubblico, il giocatore si è lasciato andare a qualche dichiarazione anche sul suo futuro: "A Napoli - ha detto - mi trovo benissimo, si sta bene e i napoletani mi stanno aiutando a crescere anche come uomo, rendendo il mio carattere meno chiuso e più incline ad aprirsi. Poi a Milano fa troppo freddo preferisco restare qui per molti anni ancora e magari finire la mia carriera con questa maglia".

Fonte: Il Mattino

ADESSO E' TROPPO! Stampa e tifosi contro Inler, scelto come capro espiatorio

E' stato il principale nome che ha acceso l'interesse del popolo napoletano in periodo di calciomercato e non, l'unico vero colpo di mercato che i sostenitori azzurri aspettavano, stampa compresa. Gokhan Inler, centrocampista svizzero ex Udinese che ha fatto il suo ingresso in azzurro a bordo di una nave MSC alla presentazione della nuova maglia del Napoli, indossando la sua 88 ed una maschera da leone, suscitando cori da stadio anche tra i giornalisti presenti, tanto era l'entusiasmo per il colpo finalmente arrivato per una cifra certamente non modica: 18 milioni di euro.

PASSATO AD UDINE - Abituato a giocare ad Udine in un centrocampo a tre al fianco di Asamoah e D'Agostino prima, e Pinzi poi, non si è ancora abituato al modulo tattico di Mazzarri che prevede una difesa fissa a tre, quindi la perdita di un elemento a centrocampo, trovando in Gargano o in Dzemaili il compagno del duo mediano, prendendo di fatto il posto di Pazienza che ha lasciato Napoli.

PRESENTE A NAPOLI - Non si può negare che, da quando è a Napoli, non ha sfoggiato sempre prestazioni ad alto livello, sfiorando a volte soltanto la sufficienza o attestandosi addirittura al di sotto, facendo nascere dei dubbi.

DA SOGNO A IDOLO, DA IDOLO A DUBBIO - All'indomani di una prestazione non convincente rimbalzano ovunque facili commenti che lo giudicano come un fallimento, ad ennesima testimonianza di un ambiente troppo esigente e non sempre competente, sia da parte di unastampa incomprensibilmente (ma evidentemente) anti-Napoli, che da parte di tifosi che si auto-definiscono il 12esimo uomo in campo.

DAI PIANTI AI RIMPIANTI - L'anno scorso Gargano ha offerto prestazioni decisamente meno convincenti di quelle attuali, rischiando anche il divorzio dal Napoli e subendo pesantissime critiche. Pazienza veniva apprezzato, ma la voce a furor di popolo era che serviva un centrocampista di maggiore qualità per fare il salto. Yebda non convinceva la maggior parte del pubblico e della stampa, suscitando simpatia, ma non grosso affidamento. Ora Gargano è l'eroe, senza nulla togliere alle ottime prestazioni degli ultimi tempi, e Pazienza e Yebda i grossi rimpianti, senza nulla togliere anche a questi due ragazzi che hanno dato l'anima per la maglia azzurra. E dopo questi rimpianti, Inler sarebbe il nuovo pianto?

Se c'è gente che di calcio crede di capirne o gente che ha un tornaconto ad andare contro il Napoli è un conto. Ci sarebbe da riflettere, ma è "un conto". Diversamente, a determinati tifosi e giornalisti che si sentono chiamati in causa in questa lunga riflessione (che vede in Inler solo esempio, come capro espiatorio di un opinabile modo di tifare Napoli), dedico il titolo di un famoso film del grande Totò: ARRANGIATEVI!

SIENA-NAPOLI, PROBABILI FORMAZIONI

Il Napoli per la 19esima giornata di Serie A affronterà al Franchi il Siena di Sannino. Mazzarri recupera Lavezzi, ma il Pocho con ogni probabilità partirà dalla panchina. In porta ci sarà De Sanctis, difesa a tre confermata con Campagnaro, Cannavaro e Aronica. A centrocampo Mazzarri decide di puntare ancora sulla coppia Inler-Gargano. Sugli esterni ci saranno Maggio e Dossena. In attacco confermato il tridente Hamsik-Pandev-Cavani. Il Pocho entrerà a gara in corso.

Nel Siena del tecnico napoletano Sannino ci sono diversi indisponibili come Gazzi e Rossettini (squalificati) e Brkic (infortunio). Tra i pali ci sarà Pegolo, in difesa i due ex azzurri Contini e Terzi al centro con Vitiello e Del Grosso ai lati. A centrocampo D'Agostino e Vergassola, Angelo a destra mentre sull'out sinistro Brienza è in ballottaggio con Mannini. In attacco l'indimenticato Calaiò in coppia con il giovane Destro.

Probabili formazioni:

SIENA (4-4-2): Pegolo; Vitiello, Contini, Terzi, Del Grosso; Angelo, D'Agostino, Vergassola, Brienza; Calaiò, Destro. All. Sannino

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Inler, Gargano, Dossena; Hamsik, Pandev; Cavani. All. Mazzarri

ARBITRO: Antonio Damato di Barletta (Maggiani-Dobosz, 4° uomo: Valeri)

Volpecina: "Difesa a quattro e centrocampo a tre per evitare di soffrire contro squadre minori"


Giuseppe Volpecina, ex calciatore del Napoli, nel corso di "Amore... Azzurro", sulle frequenze di Radio Amore ha parlato del Napoli e della sofferenza contro squadre "minori". Ecco quanto evidenziato da AreaNapoli.it: "E' necessario cambiare atteggiamento tattico per evitare di soffrire contro squadre meno forti che vengono a chiudersi ed a giocare soltanto di rimessa senza lasciare spazi per gli inserimenti. Penso che sarebbe necessario cambiare modulo, passando ad una difesa a quattro ed un centrocampo a tre. Vargas? E' un ragazzo di 22 anni che può e deve crescere. Questa è la politica del Napoli: la società non comprerà mai calciatori già affermati, per evitare di mettere grosse spese in bilancio in termini di gestione. A meno che non parta qualcuno. Siena-Napoli? Stessa cosa, anche se non al San Paolo, il Napoli potrebbe soffrire se il Siena non si scoprirà. In Serie A non è pensabile di vincerle partite facilmente, ma se il Napoli vuole raggiungere degli obiettivi, deve andare in Toscana a vincere. Campagnaro? Non so se è una questione psicologica o fisica. Se fisica, deve riposare un po', ma le sue qualità non si discutono. In ogni caso, sono necessari ricambi di qualità e di esperienza per essere alla pari delle grandi", ha concluso Volpecina.

De Canio: "Inler non è il problema di questo Napoli"


Il percorso da Udine a Napoli lo ha fatto anche lui, Luigi De Canio. Dieci anni fa, più o meno. Due stagioni alla guida dei bianconeri e poi la panchina degli azzurri scivolati nuovamente in serie B.

"Chi lascia il Friuli per Napoli sa bene quali sono le differenze di pressione del pubblico che trova. Anche Inler lo sapeva benissimo".

Le prove dello svizzero sono troppo altalenanti?

"Le sue prestazioni rispecchiano gli alti e bassi della stagione del Napoli. Come il resto della squadra non ha quella continuità che invece lo ha sempre contraddistinto a Udine".

Problemi anche di ambientamento?

"Ovvio. Inserirsi in meccanismi nuovi, in una mentalità inedita e con un allenatore che pensa al calcio in maniera diversa rispetto agli allenatori che ha avuto nel passato, provoca delle ripercussioni".

Forse le attese erano alte perché è costato più di 15 milioni di euro?

"È un discorso che non condivido: anche Maradona quando arrivò non ebbe un rendimento continuo. Inler deve essere lasciato libero di sbagliare, anche se il giudizio sulla sua stagione è positivo".

Qualcuno sussura: a Udine sembrano tutti fenomeni, poi vanno via e tornano giocatori normali

"E si sbaglia. Inler è fortissimo e lo sta dimostrando anche a Napoli. E poi non è vero che soffre la pressione del pubblico: chiunque gioca a calcio preferisce farlo davanti a 60mila tifosi".

Forse Dzemaili e Gargano non sono Isla, Armero o Pinzi?

"Non credo. Inler non è il problema di questo Napoli che, in sincerità, non mi sembra avere grossissimi problemi tecnici".

Eppure in classifica è dietro?

"Questo sorprende anche me. Ero convinto di trovare il Napoli con Milan e Juventus. Ma lo dice anche Mazzarri: è una questione di personalità. E forse gli azzurri non ne hanno ancora tantissima".

Bigon sulla squalifica di Mazzarri in Champions: "Se rivedono bene le immagini..."


Nel nome del padre, ma anche di una Napoli che l'ha accolto con tutti gli onori e che l'apprezza tanto per quello che è riuscito a fare in poco più di due anni. Riccardo Bigon, figlio di Albertino (protagonista in panca del secondo ed ultimo tricolore napoletano) a poco più di quarant'anni è già un ds supercollaudato, dalla professionalità addirittura tracimante. E' anche merito suo se l'escalation del Napoli è arrivata sino alla Champions. Superlavoro, dedizione completa alla causa, e anche notti insonni per il dirigente patavino che ha giocato per 16 anni al calcio, dalla C2 alle serie dilettantistiche. Allora con poca fortuna, poi appena smesso, i primi successi nello staff della Reggina di Foti.

NON HO SONNO - Notti insonni ma anche magiche le ultime, perché se è vero che non ha chiuso occhio per qualche notte, è anche vero che a Napoli è arrivato Vargas. In barba alle discrasie dei fusi orari e agli assalti della concorrenza. L'ultimo entrato in casa Napoli fa parte di un'operazione piuttosto complessa ma dalla riuscita esemplare. « Lo abbiamo seguito per più di un anno via video, con un software da noi creato, capace di arrivare in ogni parte del mondo. Micheli è stato due mesi lì per scoprire prima di tutto l'uomo. E' un investimento in chiave futura, un punto d'orgoglio per il presidente ». E se sulla concorrenza vogliamo stazionare, l'uomo "Del Monte" azzurro di duelli con le concorrenti ne ha vinti più di uno. Mai per il gusto di comprare, mai per vendere precipitosamente: tutto ponderato, soppesato e finalizzato con rara sagacia. Il presidente lo sa, lo ha voluto con forza e se lo tiene ben stretto.

LORENZO "INSEGNA" - Nulla mai viene lasciato al caso. Il Napoli è una squadra giovane con un dirigente giovane che ha sempre uno dei due occhi orientato sulle giovani leve: « Insigne è un nostro patrimonio e questo è alla base di ogni tipo di ragionamento» , Bigon è intervenuto ai microfoni di Radio Marte, effettuando una disamina a 360° sulle attualità del mercato azzurro. « Per cominciare il ragazzo non è sul mercato. Poi nessuno è venuto a chiederlo, evidentemente non c'è ancora tutto questo interesse per un giovane talento che ha solo bisogno di crescere in tutta tranquillità. Per adesso sta bene dov'è, noi, intanto, lo aspetteremo sino a che non sarà pronto ».

CHI VIENE E CHI VA - Naturalmente bocche cucite sul primo punto, ma: « Se per Santana ci sarà l'opportunità di farlo giocare di più in altre squadre, non ci tireremo indietro. Su Candreva la società e il giocatore avevano idee diverse. Britos l'abbiamo appena recuperato e resterà. Rinaudo e Mascara sono partiti anche per una loro tutela, aspettiamo il miglior Donadel, lui non partirà. Pandev? Sta per fortuna rinascendo, alla fine della stagione decideremo. Per Aronica invece siamo ai dettagli di rinnovo» .

A POSTO - Aggiunge Bigon: « Non abbiamo impellenze in entrata. Se l'organico avrà bisogno di essere puntellato interverremo, ma con oculatezza. Il nostro è un progetto a medio-lungo termine, vogliamo dare all'azienda benzina sempre fresca. La rosa attuale mi sembra numericamente a posto».

IL DOMANI - Quello prossimo è il Siena: « Partita spigolosa, è il primo dei nostri pensieri, poi verrà quello della Tim Cup. L'Inter ha vinto 7 partite consecutive, non sarà facile. La squalifica di Mazzarri col Chelsea? Non mi sembrerebbe il caso, se rivedono bene le immagini prima dell'espulsione. Il suo futuro da manager è già presente, perché un allenatore come lui lo è sempre».

CORRIERE - Mazzarri sfoglia la margherita: Lavezzi si, Lavezzi no


Lavezzi si, Lavezzi no. Tutti a sfogliare la margherita tranne il diretto interessato. Il Pocho è sereno, su di giri, in vena di scherzi agli amici (ha voluto regalare un cagnolino a Vargas). A lui interessa sentirsi a posto fisicamente, aver recuperato a tempo di record dal fastidioso infortunio muscolare, tornare di nuovo a disposizione dell'allenatore. Poi, spetterà al tecnico valutare e prendere le decisioni più opportune. Nessun motivo di risentimento in caso di impiego part-time, nessun mugugno, su tutto deve prevalere sempre l'interesse del Napoli. E in questo momento anche a Lavezzi preme che la squadra torni alla vittoria dopo il pari interno con il Bologna e si possa distribuire le forze in vista del faccia a faccia con l'Inter in Coppa Italia di mercoledì prossimo. Un'altra sfida di vitale importanza per il prosieguo della stagione. E' arrivato il momento di poter contare sull'intero organico al massimo dell'efficienza. E Lavezzi solo in questa settimana si è aggregato ai compagni tornando a lavorare a pieno regime.

MISTER, FACCIA COME CREDE - Pare che sia stato proprio il Pocho a tranquillizzare Mazzarri sulle scelte: "Mister, faccia come crede. Per me non ci sono problemi". Alludendo a un'eventuale impiego a gara in corso. Sgombrando il campo all'allenatore da possibili disagi nel comporre la formazione. Anche se dovesse toccargli la panchina, Lavezzi l'accetterebbe senza battere ciglio. Del resto, non sarebbe la prima volta che capita. E' il modo di comportarsi del Pocho nuova edizione: un calciatore maturo, ragionevole, sempre più leader di un gruppo che lo stima e lo apprezza per come si comporta nello spogliatoio.

ACCOGLIENZA - E' stato tra i primi a mettere a proprio agio l'ultimo arrivato, il cileno Vargas. Gli ha dato il benvenuto su Twitter, poi l'ha invitato a cena insieme con tutti gli altri sudamericani, infine ha pensato bene di regalargli un cane per affogare la nostalgia di casa. Nessuna gelosia da parte di Lavezzi, tantomeno atteggiamenti da primadonna. Vargas, come Fernandez, Fideleff o Chavez sono giovani che vanno fatti sentire parte integrante dello spogliatoio, ragazzi che parlano la sua stessa lingua e ancora non conoscono le insidie del calcio italiano. Lavezzi si mostra leader anche in questo garantendosi il rispetto naturale dello spogliatoio. Non a caso, una settimana fa prestò ad Hamsik la sua Ferrari per un giorno. E si sa quanta gelosia c'è intorno alle auto proprie. Ma per Lavezzi, l'amicizia è un sentimento che va al di là del semplice rapporto sul campo di allenamento. Da un po' di tempo non c'è un compagno che non ne tessa le lodi. "Cavani è il finalizzatore principe ma il Pocho è l'anima di questa squadra ", ebbe a dire Morgan De Sanctis, il saggio del gruppo, uno che sa valutare le qualità di un compagno di spogliatoio.

GORAN E GOKHAN - Lavezzi ha legato tanto anche con Pandev. Si è complimentato con lui dopo le prestazioni con Palermo, Cesena e Bologna e quasi gli dispiace se dovesse toccare al macedone fargli spazio. E poi ha incoraggiato Inler. Di momenti difficili e di critiche ne ha subite anche lui, specie agli inizi dell'avventura napoletana. "Passerà", ripete, sorridendo. Il Pocho è pronto per prendere per mano il Napoli a tirarlo su in questo tour de force che porterà fino alla gara con il Chelsea ma non sembra avere fretta. Meglio aspettare cosa decide Mazzarri, un allenatore che ha saputo accompagnarlo per mano nella fase di maturazione e che sa come e quando impiegarlo, per il suo bene e per quello del Napoli. Ecco perché Lavezzi lascia sfogliare la margherita agli altri, lui si sente tranquillo perchè sa di avere stima incondizionata da parte di tutti, a cominciare dal tecnico.

Fonte: Corriere dello Sport

Sannino: "Io ero come Lavezzi, per questo lo temo"


Forse domani, nel prepartita, rileggerà "'A livella" di Totò, come fece nella finali che mandarono il suo Varese in B. "Siamo i netturbini dei playoff —disse alla squadra —, i nobili sono Benevento e Cremonese, con rose costose. In B però andremo noi, spazzini del pallone". Giuseppe Sannino, nato a Ottaviano - falde del Vesuvio - sfida per la prima volta il Napoli. "Avevo 12 anni: 5 figli e genitori a Torino. Valigie di cartone, papà assunto in Fiat: durò poco, preferì fare l'imbianchino".

Benvenuto al nord - Biglietto solo andata, rione Madonna di Campagna. Lo battezzarono "ciabattina ": segnava e dribblava, in strada, con ciabatte magiche. "La mia Ottaviano? Le palazzine Ina Casa giocando, scalzi, vicino a fogne a cielo aperto. Piazza Municipio, la scuola San Francesco". Si gioca a Siena, madel San Paolo non conosce né erba né panchine. "Lo stadio l'ho visto... da fuori: sa, io sono nessuno". Il suo Napoli era quello di Peppeniello Massa e Totonno Juliano, oggi incanta Lavezzi: "Rientra? Mi preoccupa, salta l'uomo e mette in difficoltà". In fondo, teme un... sosia. "Che giocatore ero? Genio e sregolatezza, dribblomane. Io come il Pocho? Con le dovute proporzioni, sì".

Ramazza e pallone - Il suo gol più bello lo usava a fini didattici ("Fanfulla-Pordenone, C2, tiro al volo, di sinistro, da fuori area, gran gesto tecnico che in dvd mostravo ai miei allievi"). Due vite: da calciatore di 4a serie, poi da allenatore. Il passaggio? Tanta amarezza. "Chiusi la carriera tra i dilettanti perché mi offrirono un impiego da ausiliare all'Asl di Voghera, dove ero un beniamino per aver giocato e segnato tanto. Misi tanta umiltà pulendo corsie, stanze e persino i cessi. Pronto a mangiare sterco per sfamare la famiglia. Invece, sul lavoro, pagai i trascorsi da calciatore. Non apprezzarono il rimettermi in gioco. Giurai che, col calcio, avrei migliorato la mia vita".

Lui, Sacchi e Mazzarri - L'ha cambiata la vita, rubando i segreti al Milan Primavera di Viscidi, a Cardano ("Andare a Milanello, da Sacchi, era impossibile, mi sorbivo 150kmal giorno"), poi fu ingaggiato dalle giovanili del Monza: "Da calciatore, in un'amichevole, capii come il 4-4-2 di Sacchi era perfetto. Saltavo un avversario e me ne ritrovavo un altro a coprire. È il mio modulo. Il 3-4-3 di Mazzarri? Ottimo tecnico, lo studiai al Livorno. Sa giocare con tre uomini nell'area avversaria oltre due esterni". Sulla sua carriera ha puntato stipendi da ausiliario, come quando si pagava ritiri, e campetti d'allenamento, dei suoi allievi a Voghera.

C'è posta per te - Perfezionista, un sergente. Coi "vaffa..." va duro per scuotere i suoi. A Varese strapazzò Grossi (oggi a Siena) che chiese d'essere ceduto. Per rimediare Sannino accolse Grossi piazzando Mauro Milanese (allora terzino, oggi ds dei biancorossi) su una cyclette in spogliatoio con un'enorme busta da lettera in mano. Mentre Milanese mimava un postino e scorreva la sigla di "C'è posta per te" si sentì la voce registrata di Sannino che implorava: "Avevo un figlio, un fratello, un atleta modello... si chiama Grossi. Perdonami, torna da me". Per Mazzarri, per il Napoli? No, Sannino non ha posta. "Mi incanto sentendo gli aneddoti di Calaiò sulle sue promozioni dalla C alla A col Napoli, o i racconti di Baiano su Maradona. No, in A di favolette da raccontare ce ne sono ben poche".

Fonte: Gazzetta dello Sport

Tre azzurri nel team perfetto, lunedì la premiazione


Linea difensiva composta da Maggio, Thiago Silva, Nesta/Ranocchia (ex aequo), Armero davanti al portiere Handanovic. Centrocampo con Hamsik, Boateng e Marchisio/Thiago Motta (ex aequo) e super tridente d'attacco con Di Natale, Cavani e Ibraimovich: è questa la fantastica "squadra dell'anno" - composta dagli undici calciatori più votati, ruolo per ruolo, del campionato scorso - che lunedì sera, sul palco del Teatro Dal Verme di Milano, alla presenza delle massime autorità del calcio italiano, sarà premiata in diretta televisiva (ore 20,45 su Sportitalia). La prima edizione del "Gran GaladelcalcioAic" si preannuncia una grande serata di sport e spettacolo,la festa del calcio italiano, per celebrare ufficialmente i "top" del campionato scorso. L'Assocalciatori ha scelto una giuria formata da allenatori, arbitri, giornalisti qualificati, ma soprattutto, dai calciatori stessi in attività e non (circa 500 i votanti). Un format tutto nuovo che premierà anche Massimiliano Allegri come "allenatore dell'anno" (era in corsa anche Walter Mazzarri, tecnico che ha riportato il Napoli in Champions), Nicola Rizzoli "arbitro dell'anno", Alessandro Del Piero e Fabio Cannavaro con uno speciale "premio alla carriera", Stephan El Shaarawy come "miglior giocatore della Serie B". Nel corso della serata verranno anche premiati da Sportitalia il ct dell'Inghilterra Fabio Capello con uno speciale"premio della critica" e Giampaolo Pozzo quale presidente della società di Serie A (Udinese) che più si è distinta nella passata stagione.

Fonte: Il Mattino

F. Pecchia: "Napoli in corsa per qualsiasi traguardo"

Fabio Pecchia, ex centrocampista del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli nel corso della trasmissione Radio Goal:"Siena-Napoli? Gli azzurri devono recuperare il terreno rispetto alle prime della classe, ma non sarà una partita facile. Il Siena riesce ad affrontare gli avversari rimanendo sempre coperto. Inler? Può essere un momento particolare. Il Napoli è partito bene però ora tutta la squadra ha avuto un calo di forma.

L'assenza di Lavezzi pesa tantissimo nell'economia della squadra ed è determinante. Terzo posto? Il Napoli è in lizza in ogni competizione, tutti gli obiettivi sono alla portata. Manca un intero girone di ritorno e la squadra di Mazzarri se la giocherà fino all'ultimo. Anche l'anno scorso nei momenti delicati il Napoli è riuscito a riprendere il suo cammino. Difesa a quattro? Mazzarri ha fatto grandi cose e ha raggiunto grandi risultati utilizzando il suo modulo. Non credo che il problema stia nel modulo. Nella squadra ci sono giocatori che si potrebbero adattare alla difesa a quattro, ma spesso lo stesso Mazzarri cambia modulo a partita in corso"

IL MATTINO - Lavezzi scatta e segna, ma rischia la panchina


La ragion di stato, la ragion di tattica e la ragione del buon senso suggeriscono quello che Mazzarri non vorrebbe: di lasciare in panchina Ezequiel Lavezzicontro il Siena. Ieri pomeriggio, nella prova generale che precede la partenza per la Toscana, il Pocho è stato schierato tra le riserve nella partitella a tutto campo che doveva fornire al tecnico azzurro le ultime indicazioni prima della partenza per la Toscana. Sembra scontato che ancora una volta sia Dossena ad aver vinto il ballotaggio sulla fascia con Zuniga. E in difesa, nonostante le critiche, c'è ben poco da scegliere: Fideleff e Fernandez non danno le stesse garanzie di Campagnaro e Aronica. Non ci sarà turnover nella proverbiale linea a 3 davanti a De Sanctis: è vero che il Napoli è atteso da un mini-ciclo intenso e significativo, cinque gare nei prossimi 14 giorni e in mezzo la supersfida di Coppa Italia contro l'Inter, ma è anche vero che per abitudine Mazzarri comincia a tenere a riposo i suoi giocatori a partire dal terzo impegno ravvicinato. Quindi, non prima della partita col Genoa a Marassi, giornata inaugurale del girone di ritorno. Quella di Mazzarri è una vigilia di incertezze e terapie. Il tecnico tiene da giorni sotto osservazione il Pocho. Vuol capire a che punto è il suo recupero, tenendo ben a mente i rischi di una ricaduta. Giorni di riflessione: il Pocho ha giocato tutta la partitella in famiglia, ha segnato, fatto assist, preso in giro i compagni e spiegato a tutti che lui, in campo, vuole andarci. Nella gara di Siena, che agita più emozioni di quanto non dica la classifica, Lavezzi ha voglia di tornare a essere protagonista. L'argentino non vuole mancare, anche se sulla tenuta del suo fisico c'è più di qualche perplessità: provatissimo quest'anno, capace di risollevarsi dalla preparazione a singhiozzo (il rientro a metà agosto, l'infortunio, le ferie prolungate a Natale) ma non certo in grado di dargli certezze del pieno recupero. E se non è al top, il Pocho non gioca. La distrazione muscolare non va sottovalutata, anche perché se non curata a dovere il pericolo di una ricaduta è grave e serio. Senza dimenticare che, forse, Mazzarri punta ad avere Lavezzi al cento per cento da febbraio in poi, quando la Champions entra nel vivo con la doppia epica sfida con il Chelsea. Ieri a Castelvolturno gli occhi erano tutti puntati sui suoi allunghi e i suoi scatti. Il medico sociale De Nicola e il riabilitatore D'Onofrio recitano la parte dei due attori che lavorano dietro le quinte e intorno a cui ruota la decisione definitiva dell'allenatore del Napoli. Lavezzi comunque c'è. Il suo recupero è accompagnato dai sussurri sul suo stato di salute, purtroppo molto più precario di come invece ottimisticamente dipinto nei giorni scorsi. Mazzarri scioglierà la riserva in queste ore. Probabilmente, con la sua proverbiale schiettezza, svelerà tutto questa mattina, nel corso della tradizionale conferenza prima della gara di campionato. Ovvio che l'obiettivo sia quello di avere in campo il vero Lavezzi, al cento per cento, ma quando i campioni hanno le sue qualità, si potrebbe anche accettare di averli in campo al di sotto delle loro possibilità fisiche perché il numero 22 azzurro può dare un impulso fondamentale allo sviluppo dell'azione. E poi a non dar fretta più di tanto a Mazzarri ci sono le condizioni di Pandev. Goran il mago è tornato ai livelli laziali con Delio Rossi e del finale di stagione nerazzurro con Mourinho protagonista. Dunque, se è vero che pur di non sacrificare il macedone, il tecnico del Napoli pensava a una formula con il tridente e Hamsik sulla linea dei centrocampisti, è anche vero che le incertezze sul pieno recupero di Lavezzi lasciano Mazzarri libero di scelte con qualche paracadute: il Pocho potrebbe andare in panchina, pronto a subentrare a uno di quelli davanti alla prima difficoltà. I margini per recuperare la falsa partenza in campionato sono ormai ridottissimi. Ne consegue che le valutazioni di cui dovrà tenere conto l'allenatore sono solo atletiche, tecniche e tattiche. E non certo emozionali.

Fonte: Il Mattino

CORRIERE - Il Napoli è alla ricerca di nuovi record


"Al San Paolo diventa sempre più complicato sbloccare le partite. Ormai gli avversari ci temono e si chiudono sempre di più. Evidentemente riusciamo ad esprimerci meglio fuori casa", così dichiarò Mazzarri dopo il pari con il Bologna, giunto a quattro giorni di distanza dalla gara sofferta con il Cesena di Coppa Italia. Ora il campionato prospetta due trasferte consecutive agli azzurri, Siena e Genova. In teoria, il Napoli dovrebbe trovarsi più a suo agio. In pratica, si tratta di ritrovare quel piglio mostrato a sprazzi in questo torneo e riconquistare così quell'etichetta che rappresenta ancora uno dei vanti principali dell'allenatore: Napoli, la squadra corsara del torneo.

L'ANNO SCORSO DA RECORD - Lavezzi e soci se ne appropriarono durante la scorsa stagione, allorché venne stabilto il record assoluto del club per quanto riguarda le vittorie in trasferta in un campionato a venti squadre: ben nove. A tanto era arrivato anche il Napoli del secondo scudetto, quello guidato da Albertino Bigon, il papà dell'attuale ds ma le formazioni erano diciotto. Quello del Napoli tornato in Champions dopo ventidue anni, invece, resterà nella storia. Nove vittorie in trasferta che riuscirono a tamponare anche qualche passo falso interno (sconfitte con Chievo, Milan ed Udinese). Quest'anno, invece, il Napoli, preso dagli impegni di Champions (e da rotazioni obbligate) non è riuscito ad andare al di là di tre "colpacci", avvenuti peraltro in periodi diversi, tra settembre e ottobre in casa del Cesena e dell'Inter, agli inizi di gennaio a Palermo, senza tralasciare l'importante exploit di Vila Real che ha prodotto la qualificazione nella massima competizione europea. Mancanza di convinzione? Incapacità di ripetersi? O cos'altro? Più probabile una certa casualità, dipesa dall'assenza di qualche pedina importante, dagli episodi che non hanno girato a favore, dallo scadimento di forma di chi avrebbe dovuto finalizzare. Sta di fatto che il Napoli, lontano dal San Paolo non ha mostrato più quel cinismo tipico delle squadre corsare, spesso si è lasciato aggredire dall'avversario senza avere la forza di reagire e pungere. Ma gli uomini sono gli stessi ed il modulo di gioco anche. Evidentemente sarà solo questione di ritrovare la determinazione necessaria per imporsi ovunque e la personalità nel condurre in porto un risultato importante. Dopo l'exploit di Palermo, ecco, dunque, l'esame-Siena.

MENTALITA' - Fu Mazzarri con il suo avvento in panchina a dare una sterzata. Sei vittorie fuori casa al primo anno (con Donadoni, nessuna). Il tecnico toscano trasmise allo spogliatoio una nuova mentalità: osare sempre in possesso di palla, anche lontano dal San Paolo. E lentamente il Napoli acquistò una sicurezza che non aveva prima. Si convinse che avrebbe potuto fare risultato ovunque. E così avvenne nel campionato scorso allorchè vennero espugnati campi notoriamente "caldi". Lo stesso atteggiamento, poi, tenuto anche in Europa, come dimostrato dal pari in casa del City e la vittoria al Madrigal dove nessuna italiana era riuscita nell'impresa. Ora si tratta solo di riprendere quel filo del discorso interrotto per una serie di ragioni, non escluso qualche tremolio di troppo in fase difensiva. Al resto penseranno Cavani, in gol da quattro gare consecutive, Coppa Italia compresa; Hamsik, che smania dalla voglia di farsi perdonare qualche distrazione di troppo; Pandev che a Palermo diede il là al successo; e Lavezzi che si è stancato di farla da spettatore e non vede l'ora di tornare ad essere protagonista. Ma prima, evitare di dover rincorrere il risultato come accadde a Bergamo o anche a Novara.

Fonte: Corriere dello Sport

Inler ha un obiettivo: il suo riscatto

Nel giorno in cui il Napoli si gioca il suo futuro in campionato, Mazzarri s'aggrappa alla voglia di riscatto del giocatore-simbolo della sua campagna acquisti: Gokhan Inler. La gara contro il Siena diventa un preciso test che dovrà dare una chiara idea di quali siano i mezzi della squadra azzurra: riuscirà a vincere in Toscana e rilanciarsi nella lotta per un posto tra le grandi della serie A dopo il passo falso interno contro il Bologna? Alla fine potrebbe succedere che nella gara del Franchi il tecnico di San Vincenzo decida di affidarsi al modulo con i "fantastici quattro" in campo fin dall'inizio. È capitato solo una volta, in questa stagione: Mazzarri "sacrificò" proprio il centrocampista svizzero per piazzare uno vicino all'altro Pandev e Lavezzi. Quella volta a Novara non è che sia finita molto bene contro la banda di Tesser. Potrebbe succedere anche domani che il giocatore-simbolo venga tenuto a riposo per far spazio ai tre attaccanti. Un'idea, solo questo. Niente di più. Lavezzi non è al top della condizione e il gigante in mezzo al campo dà comunque certezze tattiche che il Pocho (e lo stesso Pandev) non danno. Col Bologna Inler è quello che meno ha inciso ma diverse sono state le prove in questa stagione in cui ha collezionato giudizi negativi. Eppure è l'icona del centrocampo, praticamente l'unico inamovibile che Mazzarri ha schierato con soluzione di continuità, per un totale di quasi 1350 minuti. Titolare 14 volte su 18 gare: tre volte è partito dalla panchina e tre volte è stato sostituito (solo con l'Atalanta non è stato convocato perché indisponibile). Le tre volte in cui non è partito titolare sono coincise con altrettante trasferte contro le piccole: col Chievo (poi ha preso il posto di Maggio), col Cagliari (è subentrato a Gargano) e per l'appunto a Novara (è entrato al posto di Dossena). Per la prima volta, però, il nazionale elvetico e il Napoli devono fare i conti con qualcosa di inedito: Inler ha probabilmente lavorato un po' troppo e forse, adesso, non è più un intoccabile. Il fatto che contro il Bologna Mazzarri lo abbia lasciato in campo comunque fino alla fine nonostante col passare dei minuti si muovesse come un estraneo al resto della squadra, ha destato qualche perplessità. Soffre un po' troppo il fiore all'occhiello del mercato azzurro. Forse né Gargano né Dzemaili sono i partner giusti per consentigli di fare ciò in cui ha sempre brillato nelle quattro stagioni in Friuli: sradicare palloni, picchiare come un fabbro e lottare per tre. Mazzarri gli ha dato l'incarico di dare aria alle stanze: di rubare palla e di sventagliarla ai quattro angoli del campo, così per far respirare meglio tutti. E nelle ultime gare non lo ha fatto bene. Contro il Siena Walter Mazzarri chiederà ai suoi una partita con "l'adrenalina da Champions League" e tutti si attendono un Inler più rapido: non solo nella corsa ma anche nel pensiero.

Fonte: Il Mattino

Pedullà: "El Kaddouri per giugno, Candreva sempre più lontano"

Il noto giornalista ed esperto di mercato, Alfredo Pedullà, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di SportItalia nel corso della trasmissione Speciale Calciomercato. "El Kaddouri-Napoli è un affare che non può andare in porto subito, ma una proiezione per giugno. Lo scambio Candreva-Santana è quasi definitivamente saltato".

Contini: "Ora chiudo io le porte in faccia al Napoli"

Matteo Contini, varesino di Gemonio, sente ancora battere il cuore napoletano. «Ho trascorso in quella squadra e in quella città due anni e mezzo splendidi. Me la giocherò con il Siena, se sarò scelto dall’allenatore, però non sono a caccia di rivincite».

Contini fu uno dei 10 acquisti del Napoli dopo il ritorno in A, estate 2007.
«Trovai un ambiente carico di entusiasmo a pochi mesi dalla promozione. C’era un allenatore di grande esperienza come Reja, la squadra giocò bene e il San Paolo diventò inespugnabile: qui persero tutte le grandi. E la vittoria sul Milan ci consentì di qualificarci per l’Intertoto».

Il Napoli perse a Lisbona contro il Benfica e diede l’addio al sogno di partecipare alla coppa Uefa.
«Ci furono sullo 0-0 un palo di Cannavaro e un’occasione mancata da Zayaleta: ci disse male quella notte in Portogallo, uscimmo immeritatamente dal giro europeo».

Titolare della difesa azzurra fino al 2009, quando arrivò Mazzarri: ultima partita giocata il 13 gennaio 2010 in coppa Italia contro la Juve, poi la cessione al Real Saragozza.
«Il distacco è stato un po’ amaro. La società, senza che io ne sapessi niente, era già d’accordo con il club spagnolo per il prestito. Ero chiuso nel Napoli e così decisi di fare quella esperienza. Pensavo di restare quattro mesi e invece...».

E invece?
«Alla scadenza del prestito, il Napoli mi comunicò che non rientravo più nei piani tecnici. Emarginato in ritiro, mi sentii come uno a cui chiudono le porte in faccia e firmai per la cessione a titolo definitivo al Real Saragozza. Nella scorsa estate sono stato trasferito in prestito al Siena, che dovrà riscattarmi in caso di salvezza».

Che rapporto ha avuto con Mazzarri?
«Normale, da giocatore ad allenatore. Ognuno ha fatto delle scelte e io ho ovviamente rispettato le sue. Niente contro il tecnico, assolutamente».

L’esperienza in Spagna è stata importante, ha giocato contro fuoriclasse del calibro di Messi e Cristiano Ronaldo.
«Più che affrontarli o marcarli, in campo li ho visti passare... Scherzi a parte, sono stati momenti esaltanti. La Liga è differente dal nostro campionato. In serie A si privilegiano gli aspetti tattici e tecnici, in Spagna viene esaltata la qualità e al primo posto c’è lo spettacolo».

Di spettacolo sanno darne anche Cavani, Hamsik, Lavezzi e Pandev.
«Mi sono allenato con Hamsik e Lavezzi, li ho visti maturare nei primi anni napoletani: due giocatori fantastici. Per Cavani e Pandev parlano la loro storia e i loro numeri. Gli attaccanti del Napoli sono tra i più forti in circolazione, sarà una sfida durissima per il Siena. Ma giocano proprio tutti?».

Da esperto della materia, condivide le critiche rivolte alla difesa della sua ex squadra?
«Il Napoli ha pagato lo sforzo compiuto in Champions, ecco perché in alcune partite i giocatori sono andati in difficoltà. Ma non si possono mettere in discussione Cannavaro, Campagnaro, Aronica, difensori di altissimo livello».

Ritrova il Napoli due anni dopo quella partita contro la Juve in coppa Italia, l’ultima.
«L’effetto sarà bellissimo, ne sono sicuro. Le maglie azzurre, gli ex compagni, i tifosi. So che ne arriveranno tanti a Siena. La gente si è comportata sempre bene con me, sostenendomi negli inevitabili momenti di difficoltà. I napoletani riescono a mettere in secondo piano la qualità e apprezzano gli sforzi di chi gioca con il cuore e dà tutto per la maglia, quelli che non mollano mai. Il Napoli è un avversario di alto livello, cercheremo di strappare un punto con le unghie».

Policano: "Lavezzi in panchina? Fa bene Mazzarri"

Roberto Policano, dal 1992 al 1997 calciatore del Napoli ha parlato ai microfoni di Radio Goal, ecco quanto detto: "Pandev è in forma, gioca bene, dà una mano al centrocampo rientrando. Fa bene Mazzarri a lasciare Lavezzi in panchina e a non rischiarlo. Quando si rientra da un infortunio bisogna andare con i piedi di piombo."

Policano oggi fa parte del gruppo di osservatori dell'Udinese, sempre molto attenti sul mercato giovanile: "Insigne è fortissimo non siamo interessati solo noi ma tutta la serie A. La qualità le ha, potrebbe diventare il nuovo Di Natale."

Infine l'ex calciatore non chiude le porte di un trasferimento di Benatia al Napoli: "Da due anni gioca bene e con continuità. Ci sono parecchie squadre, il presidente Pozzo non chiude ai club italiani. Potrebbe andare anche al Napoli se la dirigenza azzurra si muoverà bene."

SERIE A TIM AC SIENA - NAPOLI

DOMENICA 22 GENNAIO 2012
ORE 15:00
SUL NOSTRO
M A X I S C H E R M O

Siena-Napoli, i precedenti

Le sette trasferte del Napoli a Siena:
Tre vittorie del Siena, due pareggi e due vittorie del Napoli

- 31 gennaio 1943 (serie B)
Siena-Napoli 0-2
Busani (N), Cadregari (N)

- 7 aprile 1946 (serie A/B)
Siena-Napoli 1-4
2 Busani (N), 2 Barbieri (N), Polacchi (rig) (S)

- 26 maggio 2002 (serie B)
Siena-Napoli 2-1
Pinga (S), Jankulovski (rig) (N), Zampagna (rig) (S)

- 5 aprile 2003 (serie B)
Siena-Napoli 2-0
Rubino (S), Pinga (rig) (S)

- 16 dicembre 2007 (serie A)
Siena-Napoli 1-1
Frick (S), Bogliacino (N)

- 3 maggio 2009 (serie A)
Siena-Napoli 2-1
Kharja (S), Maccarone (S), Pià (N)

- 21 febbraio 2010 (serie A)
Siena-Napoli 0-0

- L'ARBITRO -

Antonio Damato di Barletta, 39 anni, internazionale, è alla sesta stagione nella Can di A e B.
L’esordio in serie A il 10 dicembre 2006 in Catania-Udinese 1-0.
Vanta finora 83 presenze in Serie A e 39 in serie B.

Quindici precedenti con il Napoli
sette vittorie, due pareggi e sei sconfitte

19 dicembre 2006: Napoli-Brescia 3-1
22 marzo 2008: Reggina-Napoli 1-1
7 dicembre 2008: Napoli-Siena 2-0
17 maggio 2009: Napoli-Torino 1-2
31 ottobre 2009: Juventus-Napoli 2-3
7 febbraio 2010: Udinese-Napoli 3-1
26 settembre 2010: Cesena-Napoli 1-4
20 marzo 2011:Napoli-Cagliari 2-1
23 aprile 2011: Palermo-Napoli 2-1
21 settembre 2011: Chievo-Napoli 1-0
in più 5 partite in serie C1

Così in carriera:
122 presenze (83 in Serie A e 39 in serie B)
60 vittorie interne (il 49,2%)
26 pareggi (il 21,3%)
36 vittorie esterne (il 29.5%)

562 ammonizioni (quasi 5 a partita)
38 espulsioni (circa una ogni tre partite)
42 rigori concessi (circa uno ogni tre partite)
4.416 falli fischiati (circa 36 a partita)

Ag. Benatia: "Napoli? Nessun movimento a gennaio, ma in estate..."


Il nome di Mehdi Benatianegli ultimi giorni è stato accostato spesso al Napoli, ipotizzando un trasferimento del difensore marocchino in azzurro la prossima stagione con Insigne come parziale contropartita.Calciomercatoweb.it ha intervistato in esclusivaClaudio Vagheggi, agente italiano del centrale e di Isla, per fare chiarezza sul futuro dei due gioielli dell’Udinese: “A gennaio non ci sarà nessun movimento, non ci sono trattative con altri club, come confermato dalle parole del ds Larini. Isla e Benatia sono giocatori sulla bocca di tutti ed è normale che piacciano, ma ogni discorso è rinviato a giugno. Movimenti dal Sudamerica? Difficilmente ci saranno arrivi importanti in questa sessione di mercato, i grandi giocatori in Brasile ormai hanno un costo molto alto”.

Mascara: "A Napoli non ho avuto la mia chance"


Giuseppe Mascara, ex attaccante del Napoli ora al Novara, è intervenuto brevemente ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli durante il programma Radio Goal:"Novara-Milan? Vogliamo fare bene e ci sono tutti i presupposti per riuscirci. A Novara ho trovato un gruppo unito e valido, oltre che un allenatore esperto. Tocca a noi andare in campo e uscire fuori da questa situazione. Il mio addio? Tutti sanno il rapporto speciale che avevo con la squadra e con i tifosi, ma a volte vanno fatte delle scelte.

A me piace guadagnarmela la pagnotta, ho sempre sudato per onorare quello che mi veniva dato. Ad un certo punto questo non mi veniva più dato e sono diventato la quinta scelta, per questo ho preferito tornare a giocare con continuità. In Italia siamo famosi per la tattica, tutti sanno come gioca il Napoli e bloccando le due fasce si fa fatica. Non è una questione fisica, non ho mai visto la squadra allenarsi così intensamente. L'unico rammarico che ho è quello di non essere mai stato messo alla prova.

Il terzo posto? L'esempio lampante lo dà l'Inter. Il Napoli è un grande club con un grande allenatore, l'unico problema è quello che senza i risultati tutti si scagliano contro la squadra. Lavezzi o Pandev a Siena? Io metterei Hamsik a centrocampo, facendo giocare il Pocho, Pandev e Cavani in attacco. Edu Vargas? E' giovane, si sapeva che non avrebbe potuto esprimersi al massimo. Diamogli tempo, qualità ne ha tante".

15mila euro di multa all'Inter per i cori contro i napoletani!

Il giudice sportivo non ha preso nessun provvedimento contro il Genoa e i tifosi genoani per la partita di Coppa Italia a San Siro contro l'Inter. Invece, si legge nel comunicato stampa della Lega di A, Tosel ha sanzionato la società nerazzurra con un'ammenda di 15mila euro con la seguente motivazione: «per avere suoi sostenitori, nel corso della gara - si legge nella nota dell'organismo di via Rosellini - intonato cori costituenti espressione di discriminazione per motivi di origine razziale e territoriale; per avere inoltre, nel proprio settore, fatto esplodere un petardo e acceso alcuni bengala». L'entità della sanzione è stata attenuata «per avere la Società concretamente operato con le forze dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza». Meglio tardi che mai!

venerdì 20 gennaio 2012

Siena, allenamento differenziato per Brienza e Brkic

Seduta di allenamento pomeridiana a Colle Val d'Elsa: la squadra ha lavorato prima in palestra, poi ha svolto esercitazioni tattiche in campo a reparti. Lavoro differenziato per Brkic, Giorgi e Brienza. Bolzoni ha lavorato con il gruppo. Domani mattina seduta di rifinitura a porte chiuse a Colle Val d'Elsa.

Fonte: AC Siena

Venerato: "Ecco le indiscrezioni di mercato del Napoli"

Ciro Venerato, intervenuto ai microfoni di Radio CRC, ha rilasciato alcune dichiarazioni:

"Ho avuto un colloquio con Mutti. Il Palermo non prenderà nè Donadel nè Aronica. Inoltre il Palemo confermerà Migliaccio. Questo se Mutti rimanesse sulla panchina rosanero. Se invece tornasse Mangia allora in uscita ci sarebbe Mantovani e allora Aronica tornerebbe tra gli obiettivi. Insigne? Il ragazzo vuole l Napoli, l'ha detto agli amico. Mercato in entrata? Muntari dovrebbe andare a Genova e Chivu al Milan. Così sfumano due obiettivi. Futuro di Mazzarri? Lui ha un cotretto fino al 2013 e lo rispetterà. Poi il dopo non si sa. De Laurentiis vede per lui un futuro alla Mazzarri, ma non sappiamo se nel 2013 Mazzarri voglia ancora allenare".

Mazzarri ha l'imbarazzo della scelta adesso!

Di Napoli ce ne sono almeno due. Chiamiamoli bianco e nero, Jekyll e Hyde, bello e brutto se si semplifica, ma la risultante è che sembra sempre di vedere doppio. E allora, essere o non essere, forse il problema è tutto qui, più che mai amletico e dicotomico, più che mai attuale. Il Napoli o dilaga e diverte o si complica la vita e arranca. Al termine delle partite,secondo la tendenza corrente, due sono le "emoticon" prevalenti: o la faccina col largo sorriso, o quella con la bocca ad "U" capovolta. Tra le ultimissime, Genoa e Palermo rientrano nella prima categoria, muso in giù invece per Cesena e Bologna. Ma si può continuare così?

ALL'ATTACCO - L'arrembaggio sterile, fine a se stesso, abbiamo visto serve a ben poco. Bologna docet. Il Napoli giovedì sera, dopo il pareggio, s'è riversato in avanti per far suo il match, ma solo per un pelo ha evitato la beffa al 93' (messa una pezza da Zuniga su Di Vaio). Si produce anche in surplus, ma in certe occasioni si finalizza ben poco, vuoi per colpa delle barricate degli avversari che per la troppa fregola. E così, negli ultimi 25 metri, spesso della palla si perdono le tracce. I numeri parlano chiaro. Riecco il Napoli "double face" , con il secondo attacco del campionato dopo il Milan, ma con il fastidioso "brufolo" di un passivo anomalo. E cioè, venti reti di cui tredici subite al San Paolo. Una pericolosa tendenza che va ribaltata a partire da subito, da domenica a Siena, per l'ultima del girone d'andata.

E SE LAVEZZI - Adesso s'inneggia al Pocho, ma potrebbe essere azzardato affermare che il Napoli sia Lavezzi-dipendente. In realtà esistono più scuole di pensiero, c'è chi dice sì e chi la pensa diversamente, visto anche l'ottimo lavoro del "jolly" d'attacco Goran Pandev. Ma, si sa, l'abilità principe di Lavezzi è quella di scardinare difese, schemi e sicurezze, di mandare insomma all'aria i piani di contenimento. Potrebbe essere l'argentino la chiave di quel gap che divide il Napoli dell'essere da quello del poco essere. A Siena ci sarà, ancora più affamato, dopo l'infortunio e i tre turni saltati (Genoa, Palermo e Bologna), più uno di Coppa Italia. Stavolta sarà lui l'osservato speciale.

REPARTO AL COMPLETO - Solo l'imbarazzo della scelta in attacco per mister Mazzarri. Per un reparto che riesce ad esprimersi meglio in trasferta, ecco pronto l'anguillesco Cavani proteso alla rincorsa del gol n. 50 in azzurro, ed un Hamsik a caccia di rivincite soprattutto dopo il clamoroso tap in fallito col Bologna. Il quarto tenore Pandev non si farà pregare per dare il suo contributo, all'inizio o in corso di gara. Punta alla riconferma in azzurro e non ne fa mistero. Un filo potrebbe poi legare Vargas a Lucarelli. Il puntero cileno deve farsi le ossa nella nuova realtà, ed il senatore livornese potrebbe aiutarlo a crescere. Ma domenica, quale Napoli sarà?

COPPA ITALIA, NAPOLI - INTER

E' iniziata la VENDITA dei biglietti x assistere all'incontro COPPA ITALIA TIM NAPOLI - INTER (MERCOLEDI' 25 GENNAIO 2012 alle ore 20,45):

Prezzi (comprensivi di BUS):

- Distinti 46,00 socio - 49,00 non socio;
- Curve 29,00 socio - 32,00 non socio.

Ridotti (Under 16 e Donne):

- Distinti 36,00 socio - 39,00 non socio.

TERMINE ULTIMO PER LA PRENOTAZIONE DOMENICA ORE 13.00
Per info :
- 3203544868 Ugo Altobelli
- Tabacchi D'Aria v.le della Liberà 0823-911354