sabato 3 marzo 2012

DeLa: "Terrò i tre assi! Se vinciamo la Champions..."


Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Radio 24. Tanti i temi affrontati dal numero uno azzurro. Ecco quanto evidenziato da Tuttonapoli.net: "Cavani, Lavezzi e Hamsik? Non c’è nessuno che può acquistarli. Nessuno è vendibile, non li cedo. Li cederei solo per un’offerta irrinunciabile, ovvero quelle che raddoppiano o triplicano il valore del calciatore. Cavani non lo cederei nemmeno per 70mln, una volta lanciai una provocazione: 100 milioni per il Matador. Lavezzi è l’anima del Napoli, non va via nemmeno per 50 milioni. Hamsik? Lo considero mio figlio, nemmeno lo slovacco vale 50 milioni. Per i bilanci non sono costretto a cedere nessuno".

Sulla Champions: "Se dovessimo vincere non posso spogliarmi (ride, ndr). Al massimo cercherò di invitare tutti gli uomini del calcio che stimo per una festa".

GAZZETTA - Napoli, ecco il possibile turnover di Parma


Secondo quanto riferisce l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, sono tre i possibili cambi che Mazzarri effettuerà nell'undici titolare del Napoli che domattina sarà impegnato al Tardini contro il Parma: Grava in difesa al posto di Campagnaro, reduce dall'amichevole con l'Argentina, di Berna contro la Svizzera; Dossena al posto di Zuniga, anch'egli impegnato in nazionale con la sua Colombi; in ultimo, Hamsik per Dzemaili: questo, più che un turnover, è di fatto il ritorno di un tenore: Hamsik non ha giocato contro l'Inter al San Paolo causa squalifica.

IL MATTINO - Napoli-Maradona, appuntamento al 10 Maggio?

Appuntamento al 10 maggio. I tifosi napoletani lo hanno già segnato sul calendario e se le parole di Salvatore Bagni saranno confermate dai fatti sarà un'altra grande festa, come quella del 2005 quando Maradona arrivò a Napoli per celebrare l'addio al calcio di Ciro Ferrara. "La festa? Certo che la ricordo, fu una esperienza bellissima". Il portiere dello scudetto, Claudio Garella, attende notizie. Pronto a tornare a Napoli nel caso che le idee diventino concrete. "Ricordo benissimo quella serata. Fu fantastica. Diego è ben voluto da tutti. Non ho mai trovato nessuno che parli male di lui". Pronto a ritornare a Napoli dunque? "Certo, ma non vi aspettate che faccia il giocatore. Semmai potrò fare il team manager". Dalla porta alla difesa. Venticinque anni fa Peppe Bruscolotti era il perno principale. "Sarei contentissimo se potesse tornare. Se ne parlò anche nel 2010 in occasione dei 50 anni di Diego ma sono cose che si dicono sempre e ci vuole molto tempo per organizzarle". In occasione dell'addio al calcio di Ciro Ferrara i due si incontrarono in albergo: "Parlammo dei nostri trascorsi e lo vidi molto contento. Ora è un po' che non lo sento. Leggo dai giornali della sua carriera di allenatore anche se il calcio negli Emirati è ancora un po' approssimativo. Potrebbe essere una passerella". Vincenzo Siniscalchi, ex componente del Csm e avvocato storico di Maradona. "Sarei molto contento se ritornasse. Ho visto recentemente Claudia Villafane in occasione della partita contro il Manchester City al San Paolo. Abbiamo naturalmente parlato dei tempi che furono e ci siamo salutati affettuosamente. Mi piacerebbe riabbracciare Diego così come accadde nel 2005. Lo hanno tenuto lontano per quella assurda vicenda fiscale. Spero che l'amministrazione dello Stato possa rivedere le sue posizioni. Ho letto l'intervista di Bagni e ha detto cose sacrosante a riguardo. Era un momento molto particolare. Careca ed Alemao hanno avuto la possibilità di difendersi, lui no". Da un mancino all'altro ecco Franco Porzio, il Maradona della pallanuoto: "Non me ne vogliano gli altri, ma Diego è stato il nostro prim'attore,il nostro grande alfiere. Se venisse a Napoli lo porterei all'Acquachiara per fargli conoscere questa realtà a nord di Napoli dove ragazzi di aree complicate possono fare attività sportiva e ritrovarsi". E se dovesse tenere una lezione ai suoi ragazzi? "Semplice. Lo lancerei in acqua, e siccome la piscina è profonda, mi getterei anch'io sorreggendolo sulle spalle. Poi via,tutti palleggi di testa per ricevere l'applauso del quartiere per ore e ore. Ma cosa ci si deve aspettare se tornasse Diego? "Ancora adesso c'è gente che passa davanti al Majestic e ricorda:questo è l'albergo dove è stato Maradona". Il racconto è di Antonio Macera che quel giorno di giugno era alla reception dell'albergo di Chiaia. "Fino alla mattina non sapevamo nulla del suo arrivo. Poi ci colse di sorpresa. Entrò dal garage e puntò la porta. Uscì e fu il tripudio. Gli altri ospiti dell'albergo si stupirono di tanto calore. Al mio motorino tolsero la sella. Alcune macchine furono distrutte". Una ventina di stanze per tutti gli ex giocatori del Napoli ed un capriccio: "Una pizza alle due di notte che gli fu comprata a Santa Lucia". Un ospite di prestigio oppure troppo problematico? "Sicuramente di prestigio, non scherziamo".

Fonte: Il Mattino

Dzemaili: "Il vero Napoli è quello visto col Chelsea"

Ospite del salottino di Radio Marte di Silver Mele, Blerim Dzemaili, ritrovato jolly di centrocampo della rosa azzurra, rilascia interessanti dichiarazioni sulla situazione sua e del Napoli tutto, proiettato alla prossima trasferta a Parma tra sogni Champions e obiettivi in Campionato. Ecco quanto evidenziato dalla Redazione di Iamnaples.it:

“Il fatto di dover “pranzare” alle 9.30 sarà strano di sicuro, ma dovranno farlo anche loro, quindi… Per me non sarà un problema mangiare spaghetti. Cosa ricordo della mia esperienza a Parma? Una bella società, sana, dove ho vissuto due anni bellisimi. Ringrazio la società, Ghirardi e Leonardi, per quanto mi hanno dato, ma ora penso solo al Napoli: il passato è passato. Il mio periodo-no iniziale? Sicuramente dopo i primi 2-3 mesi iniziali, dove ho avuto problemi di ambientamento. All’inizio temevo i grandi nomi che ho trovato qui, poi mi sono accorto che campioni del calibro di Cavani e Lavezzi sono persone più modeste ed umili di molti altri giocatori conosciuti in carriera, che magari manco potevano permetterselo.

I miei due gol? A Parma e Torino ho segnato pochissimo, qui è più facile grazie alla qualità dei compagni che riescono a mettermi in condizione di segnare. La parata di Julio Cesar? Come spesso mi capita, ho fatto fare bella figura ad un grande portiere, scherzi a parte, peccato che non sia entrata. Il mio ruolo? Fino a quindici anni ho fatto l’attaccante, poi sono diventato professionista da terzino destro, poi ho giocato al centro della difesa ed ora mi chiedete se preferisco giocare da trequartista o da mediano puro? Preferisco giocare e basta, credo sia un bene per il mister avere un giocatore eclettico come posso esserlo io. Di natura sono un velocista, poi posso giocare ovunque.

Obiettivi stagionali? Ora pensiamo al Parma, una squadra che in casa riesce a mettere in difficoltà chiunque. Dobbiamo trovare l’atteggiamento giusto, come fatto con Chievo e Fiorentina. Contro Chelsea e Inter per noi è più facile, ma nelle ultime 3-4 settimane in questo senso siamo migliorati molto: speriamo continui così. La mia migliore partita? Con Udinese ed Inter, anche se in due ruoli diversi. La mia ripresa? Io, Inler e Gargano siamo molto coesi, ci siamo lasciati indietro le difficoltà. Per ora io ed Inler stiamo facendo bene, Gargano è costante dall’inizio. Se crediamo al terzo posto? Abbiamo vinto contro il Chelsea, perchè dovremmo avere paura di qualcuno? Noi non temiamo nessuno, ma non dobbiamo mai avere momenti di sbandamento e superficialità: senza piedi per terra non si va da nessuna parte. Campionato-Champions? Non possiamo fissarci su un solo obiettivo, ma lottare sui tre fronti con il cuore aperto, d’altronde se non arrivassimo terzi non potremo giocare la prossima Champions, e anche la Coppa Italia è importante per regalare un sogno ai tifosi e alla società. Cosa potrebbe succedere se si vincesse qualcosa? Ho notato il grandissimo calore dei tifosi e non oso immaginare questo grandissimo amore dove potrebbe sfociare in caso di successo. Se sento ancora qualche compagno del Parma? Mirante e Morrone, ma non quotidianamente. Lì ho lasciato tanti amici. Mazzarri? Il gruppo è nelle sue mani, prepara le partite in modo perfetto e mette ognuno di noi nelle condizioni migliori per dare del nostro meglio. Se mi aspetto di giocare? Una bella domanda, ma prima di domani non lo saprò. Hamsik, Cavani e Lavezzi? Tre giocatori fortissimi e molto diversi. Il Pocho è importantissimo perchè crea spazi, saltando sempre l’uomo. Cavani segna sempre, un attaccante che ogni squadra desidererebbe. Hamsik da grande equilibrio alla squadra e segna come un attaccante.

Chi mi ha impressionato di più? Umanamente Hamsik, sono in camera con lui ed è bello poterla dividere con lui. Ma non ho nulla da ridire neanche sugli altri. Se parlo macedone con Pandev? Non so parlare macedone, io appartenevo alla minoranza albanese e non consco la lingua, non avendo frequentato le scuole lì e poi è meglio che tutti parlino la stessa lingua. Il San Paolo? Quando le cose vanno male è difficile, perchè i fischi fanno male, ma è anche vero che quando i tifosi ti sostengono quello che succede a Napoli non succede da nessun’altra parte. Ogni due domeniche assisto a spettacoli unici nel suo genere. Se sono contento di essere tra i papabili titolari? E’ stato importante per me trovare fiducia, il mister mi ha sempre dato una mano ed ora che le cose vanno meglio gli sono riconoscente per quanto mi è stato vicino nei momenti no. Stamford Bridge? Sarà difficile fuori casa, ma i tifosi azzurri ci seguiranno e ci aiuteranno in una partita difficilissima; ma ora pensiamo a Parma, anche perchè se non facciamo bene in Campionato ci giochiamo la prossima partecipazione alla Competizione Europea. La città di Napoli? Mi ricorda la mia terra natìa, in Macedonia si è più poveri ma il modo di approcciarsi alla vita, sempre con il sorriso sulle labbra. Qui ho tanti amici che a Parma e Torino non ha mai avuto. Cosa amo di Napoli? La cucina, chi non ama la mozzarella? E poi la bellezza della Città. A chi mi diceva di stare attento quando si seppe che arrivavo sotto al Vesuvio rispondo che qui sono felice e non ho paura di girare per la Città. I tifosi quando ti vedono sono molto affettuosi e non negherò mai a nessuno una foto o un autografo.

La partita che ci rappresenta meglio? Spero che ancora debba arrivare, data l’importanza del momento in cui ci stiamo proiettando. Il più simpatico dei compagni? De Sanctis. Il più musone? Dossena, ma solo all’inizio poi si è aperto. Casinista? Aronica. Il più innamorato della musica? Il Pocho. Il più timido? Vargas. Il più scherzoso? Lucarelli. Il mio migliore amico? Cannavaro ed Aronica, ad ex-equo. Su Vargas c’è da scommettere? Sicuramente: lo vedo in allenamento e vi dico che ha qualità enormi che pochissimi, per ora, conoscono. “

SERIE A TIM NAPOLI - CAGLIARI

E' iniziata la vendita dei biglietti per l'incontro di calcio Seria TIM NAPOLI-cagliari in programma allo Stadio S. Paolo di Napoli il giorno Venerdi 9 Marzo alle ore 20.45

Prezzi comprensivi di quota Bus:

Distinti: 36,00 (socio) - 39,00 (non socio);
Curve: 23,00 (socio) - 26,00 (non socio)

Ridotti (donne e under 16):
Distinti: 31,00 (socio) - 34,00 (non socio).

Termine ultimo per la prenotazione LUNEDI' 5 MARZO alle ore 19.00.

Per Info:
- Ugo (320.3544868)
- Tabacchi D'Aria v.le della Libertà (0823-911354)

giovedì 1 marzo 2012

"L'agente di Cavani incontrerà il City a Londra"

Tanti, troppi i rumors sui tre tenori, ma il Napoli non sbanda e aspetta che le voci diventino qualcosa di più. «In questi anni non è mai arrivata un’offerta per nessuno dei tre», il sorrisino beffardo di Aurelio De Laurentiis è un compendio tra il compiacimento e l’esser perplesso sulla bontà di certe offerte o presunte tali. Il club azzurro sa che rischia di perderne almeno uno, qualora dovesse arrivare una valanga di soldi per acquistare il cartellino e per pagare l’ingaggio. Lo è, consapevole, ancor più da martedì sera, quando ha ascoltato l’intervista rilasciata da Edinson Cavani a Espn. «Il mio obiettivo è di giocare, un giorno, in un grande club inglese o spagnolo. A Napoli ci sto benissimo, però se dovesse arrivare qualcuno con tanti soldi?», non è un messaggio, quello del Matador si chiama “parlar chiaro”.
In attesa che davvero arrivi il Paperone col denaro in tasca (lo sceicco Al Mansour ha invitato il manager Claudio Anellucci nella casa sua di Londra il 14 marzo, per poi andare allo Stamford Bridge), è il ct della Celeste, OscarTabarez , a dare un altro indizio sul probabile addio di Cavani. «Non so quanto tempo ancora resterà a Napoli, ma secondo me dovrebbe andare a giocare in Spagna o Inghilterra», guarda caso, gli stessi due campionati di cui parlava l’attaccante del Napoli.
FONTE: RAFFAELE AURIEMMA PER “TUTTOSPORT”

"De Laurentiis pressa il Chelsea per i biglietti"

È una caccia al biglietto solo virtuale, invece, quella che è cominciata per la partita del 14 marzo a Londra con il Chelsea. Il club azzurro ha infatti deciso di rimandare fino a lunedì l’apertura dei botteghini: motivi logistici. I biglietti a disposizione dei tifosi del Napoli dovrebbero essere appena 2700, a fronte di una richiesta di almeno il triplo. Servirà dunque un’organizzazione della vendita impeccabile, per evitare il pericolo di caos e incidenti. De Laurentiis, sempre in pressing sul Chelsea, spera di ottenere in extremis qualche tagliando in più dal club inglese. Ma in tanti dovranno comunque rinunciare al viaggio fino a Stamford Bridge e accontentarsi della diretta tv.
Più facile l’esodo per Parma, dove il Napoli spera di allungare la sua serie positiva. Mazzarri aspetta con ansia il ritorno di tutti i nazionali. Minimo il turnover: Britos al posto dello squalificato Aronica e Dossena per Zuniga.
FONTE: REPUBBLICA

Dzagoev-Petric, talenti in scadenza per il Napoli?

A proposito della prima linea, spiccano due nomi. Alan Dzagoev, 21 anni, fantasista della Cska Mosca: nazionalità russa e colpi da vero fuoriclasse, con un contratto che scade a dicembre. Poi, Mladen Petric, 31 anni, ha da poco annunciato l’addio all’Amburgo a fine stagione. L’attaccante è in scadenza e non ha ricevuto proposte di rinnovo, dopo quattro anni da protagonista in Bundesliga. Come ha confermato la Bild, il Napoli lo segue con interesse, ma piace anche alla Lazio e al suo ex club, il Basilea.
FONTE: TUTTOSPORT

MERCATO DIFESA - Napoli su Chivu, Douglas e Maduro

GLI SVINCOLATI - Ma il Napoli ha imparato a prestare moltissima attenzione anche al mercato degli svincolati. Il ds Riccardo Bigon, forse per rimediare alla sfortunata scelta caduta su Santana e Donadel (entrambi a parametro zero dalla Fiorentina), sta per consegnare a De Laurentiis una lista molto dettagliata, tra difensori, centrocampisti e attaccanti che non hanno rinnovato con i rispettivi club. Cominciando dal reparto arretrato, sono tre i nomi sotto osservazione. Uno è il solito Christian Chivu dell’Inter e del quale si era già parlato in prospettiva Napoli, ma ha 31 anni e la sua parabola sembra essere in discesa. Poi c’è Douglas, 23 anni brasiliano del Twente con passaporto olandese, piede destro e molto forte fisicamente. Ha un solo difetto: prende troppe squalifiche per espulsione. Infine un olandese, Hedwiges Maduro, 27enne del Valencia, ma in questo periodo è out per un infortunio alla caviglia.
FONTE: TUTTOSPORT

TuttoSport: Napoli, ecco 4 nomi per il centrocampo

Passando al centrocampo, spicca il nome di Nicolas Lodeiro, 22enne dell’Ajax, uruguaiano ed extracomunitario, ha un piede fatato e come sponsor Walter Gargano: sono nati entrambi a Paysandù. Poi, Tranquillo Barnetta 26enne del Bayer Leverkusen, svizzero e con passaporto italiano. Ederson Honorato Campos, 26 anni che rappresenta il fiore all’occhiello del Lione, brasiliano ed extracomunitario. Infine JeffersonFarfan, 27enne peruviano (ed extracomunitario) tesserato con lo Shalke 04, già seguito dal Napoli per la sua attitudine a giocare anche come esterno d’attacco.
FONTE: TUTTOSPORT

"Giuseppe Rossi-Jovetic, il Napoli resta vigile"

A De Laurentiis viene riferita ogni virgola delle dichiarazioni rilasciate dai suoi calciatori e ieri non ha battuto ciglio dopo le affermazioni del Matador. Da tempo il patron sta battendo altre piste, due in particolare: GiuseppeRossi e Stefan Jovetic. L’italo-americano ha 25 anni e si è rotto il ginocchio giocando col Villarreal. Il suo manager, Andrea Pastorello, ha spiegato che il suo rientro è ormai prossimo e potrebbe giocare anche le ultime tre partite con il submarino. E dovrebbero essere davvero le ultime. La situazione del Villarreal (quartultimo nella Liga) non dà alcuna prospettiva di competizioni europee e il Napoli resta vigile, consapevole che Rossi ha un contratto da quasi 3 milioni all’anno e che scade nel 2016. La stessa scadenza dell’impegno esistente tra il montenegrino e la Fiorentina, un talento di appena 22 anni al quale De Laurentiis sta facendo la corte dalla scorsa estate.
FONTE: TUTTOSPORT

"Non penso alle altre offerte, sto bene a Napoli", rinnovo in arrivo per Marek Hamsik?


Al cuore non si comanda: e in quel tour sentimentale, avviato in gioventù, la fermata obbligatoria resta Fuorigrotta, stadio San Paolo, l'angolo preferito per lasciarsi cullare dalle emozioni forti d'uno stadio che conquista: "Io non penso alle offerte di altre società, io a Napoli sto bene, sono contento". La Napoli diMarek Hamsik è una santuario del calcio – dell'esistenza – da attraversare gioiosamente, portando con sé a Trnava qualsiasi fotogramma: e mentre la Slovacchia premia Martin Skrtel come calciatore dell'anno, uno dei tre tenori della premiata ditta De Laurentiis & Mazzarri sparge (attraverso una confessione alla Pravda) serenità intorno al mercato che verrà, rimuovendo con largo anticipo qualsiasi interpretazione: "Sto bene a Napoli".

SI RINNOVA - Cinque anni da piccolo (grande) principe, cinquantacinque reti per stupire con un effetto speciale e ricambiare l'affetto straordinario: ma non è finita, anzi, perché ormai va semplicemente autografato il contratto, per prolungare un accordo ch'è già stato rinnovato da una stretta di mano. Napoli è per Hamsik il focolare domestico in cui continuare a crescere e a migliorarsi, il giardino con l'erba sempre più verde in cui lasciarsi andare, in quella Champions divenuta estasi con il tap in al Villarreal, il timbro aggiuntivo sul passaporto per gli ottavi di finale, per incrociare Lampard, per mettersi in viaggio verso Chelsea, la Londra più chic, con due reti di vantaggio.

VOGLIA DI GOL - L'Hamsik in salsa partenopea è un concentrato di (pazze & meravigliose) idee esposte nel suo lustro da bomber ma ora che quota cinquantacinque è stata raggiunta da un bel po' – ormai circa due mesi – l'astinenza comincia a farsi sentire e scuote la "pazienza" d'uno slovacco al quale il Generale Inverno va sempre di traverso. Eh sì: raccontano gli almanacchi, sfogliandoli in sequenza, che il primo anno, la "crisetta" fu vissuta dal 27 gennaio (gol al Cagliari) sino al 17 marzo (rete al Palermo). C'è un periodo in cui Hamsik va in letargo, perché pure nel 2008-2009, stessa tendenza: il 31 gennaio contribuisce al 2-2 con l'Udinese e da quel giorno cala il sipario, per il periodo più lungo d'astinenza. I tre indizi che fanno una prova: nel 2010, servono due mesi esatti per volare grazie al vento dell'Est, che segna il 28 febbraio con la Roma. E nel 2011 la forbice è allargata dal 30 gennaio (4-0 alla Sampdoria) sino al 13 marzo (sarà un caso, stadio Tardini di Parma, la risposta a Palladino, prima che il Napoli dilaghi).

TOP TEN - Ma i conti tornano, a prescindere, perché quelle cinquantacinque reti valgono l'ingresso a braccia spiegate tra i primi dieci cannonieri di sempre della storia del Napoli e testimoniano tangibilmente il talento d'un centrocampista che sa fare ormai tutto, marcare e segnare, pressare e attaccare, coprire e ripartire; un genietto pure nel pensiero, perché mai banale e, soprattutto, sistematicamente tempestivo. Tra tre mesi ricominceranno le danze, ma quando il mercato spalancherà le sue porte e lascerà filtrare le indiscrezioni, lo spiffero proveniente da Trnava spazzerà via qualsiasi interpretazione: "Io non penso alle offerte della altre società, io a Napoli sto bene, sono contento". Più Marekiaro di così...

Fonte: Corriere dello Sport

Napoli, De Sanctis va blindato...

Cento di questi giorni. Cento di queste partite: è più che altro quanto si augura il Napoli. Morgan De Sanctisdirettamente dalla Nazionale. In un sol colpo, un unico respiro, un applauso lungo da Genova a Napoli. Passando per il Sudafrica e per ogni, singola tappa toccata con mani e guanti da uno dei portieri più forti della storia azzurra. Sì, quelli che del ruolo sono virtuosi e che dunque hanno facoltà di parola su una materia delicatissima, dicono che Morgan sia tecnicamente forte come Zoff e Bugatti. Senza classifiche, sia chiaro, ma tant’è. Di certo, il gigante abruzzese ha incantato nelle sue 100 di campionato con il Napoli: 99 di fila sin dal suo arrivo, poi l’influenza e il traguardo tagliato domenica con l’Inter.
LA LETTERA - E allora, direttamente da Marassi, dove ieri sera la Nazionale ha giocato con gli Stati Uniti in amichevole, la lunga passerella di De Sanctis. Che per Mazzarri vale un Cavani, un Lavezzi un Hamsik; un tenore, insomma. Pirata in campo e principe nella vita. Con certe storie che vanno raccontate così come sono: per i meriti sportivi e per l’impegno nel sociale, il portierone s’è aggiudicato il premio intitolato alla memoria di Andrea Fortunato ma, essendo convocato da Prandelli, non ha potuto presenziare alla cerimonia in Campidoglio e così ha spedito una lettera aperta. A cuore aperto.
LA NORMALITA’ - Beh, lui è così. È questo. Uno che non riesce proprio a scrollarsi di dosso la normalità e dunque i valori assorbiti sin dall’infanzia nonostante la fama e il successo. La dolce moglie Giovanna, le bimbe a scuola, la famiglia. Va al cinema o a cena con signora e qualche amico, e poi si spacca di lavoro. La sua unica fede. La sua cultura: impossibile derogare, impossibile, e del resto il fisico e la mente, le stesse di quando faceva parlare mezza Italia con la maglia del Pescara perché era un giovane felino che sbalordiva, sono inossidabili. E chi si ricorda che il 25 marzo compirà 35 anni?
LA CAVALCATA - Lo racconta la sua storia azzurra, del resto: dalla prima esibizione a Palermo, datata 23 agosto 2009, fino a domenica con l’Inter, sono state 100 da grande. Da big. Da idolo. E pensare che una banale influenza gli ha impedito di collezionarle in fila e senza soluzione di continuità: alla vigilia di Firenze il termometro sale e va bene così. Erano 99, senza sosta, giocate ininterrottamente in campionato sin da quella domenica palermitana di (quasi) tre anni fa. Poco male, le braccia alte della notte con l’Inter al San Paolo sono valse il prezzo del biglietto. Cioè dell’attesa.
IL SOGNO - E ora? Non resta che chiudere la stagione e la sua prima parentesi napoletana nel modo giusto. Quello che tutto sommato De Sanctis ha sempre sognato; quello per cui lui ha lavorato con passione unica sin dal primo giorno di ritiro: conquistare un trofeo con il Napoli e continuare a scrivere la favolosa storia di Champions; e in mezzo, partecipare anche all’Europeo con l’Italia dopo la spedizione Mondiale 2010. In calce a tutti i successi del Napoli di Mazzarri c’è la sua firma, ci sono le sue manone e i suoi capelli elettrici, e dunque è lecito inseguire un sogno tanto da perderci il sonno. Una lettera – una g o una n tanto per dirne una – cambia il corso del destino. Come una parata. Nota di servizio: il suo contratto scadrà nel 2013. Non manca troppo.
FONTE: CORRIERE DELLO SPORT

Tegola Chelsea: va ko Sturridge in nazionale


Brutta tegola per il Chelsea e per André Villas-Boas. L'attaccante Daniel Sturridge, tra i più in forma del momento, ieri sera è uscito zoppicante dalla sfida contro l'Olanda giocata con la maglia della nazionale inglese e rischia dunque di dover star fuori per oltre due settimane mettendo così in bilico anche la sua presenza contro il Napoli.

IL MATTINO - Parma-Napoli, sarà Santacroce l'anti-Lavezzi


Probabilmente alla fine Fabiano Santacroce sarà accontentato. Roberto Donadoni sembra intenzionato ad affidare alle cure del difensore italo-brasiliano il Pocho Lavezzi. Nell'ultimo allenamento l'ex ct azzurro ha provato alcune soluzioni difensive, puntando sul 26enne in prestito dal Napoli. C'è, infatti, da sostituire Lucarelli, squalificato. Il Parma ieri si è allenato al centro sportivo di Collecchio. Per Palladino seduta in piscina, terapie per Gobbi e programma differenziato per Floccari. È rientrato dalla convocazione in Nazionale Mariga, mentre erano assenti Giovinco, Feltscher e Pereira. Mariga ha avuto un curioso diverbio con i dirigenti della federazione del Kenya: aveva chiesto il rimborso per i biglietti aerei e al rifiuto ha deciso di non giocare la gara con il Togo valevole per le qualificazioni alla Coppa d'Africa. Da oggi Donadoni inizia l'operazione di avvicinamento alla gara da giocare all'ora di pranzo: l'allenamento è in programma alle 12,30. Stefano Ferrario giunto dal Lecce a gennaio, parla della gara con gli azzurri. "Col Napoli sarà una partita e affascinante. Affrontiamo una squadra in forma e lanciatissima in Europa. Speriamo che con la testa siano già alla gara col Chelsea, ma penso che sia solo un sogno. Verranno qui per vincere". La gara di domenica all'ora di pranzo è un crocevia per la salvezza: "Dietro il Lecce ha ripreso a macinare punti – dice ancora Ferrario – ma io credo che il Parma al di là di tutto debba andare su ogni campo, in casa come in trasferta per fare punti e basta". Nel girone d'andata era a Lecce: "Al San Paolo concedemmo al Napoli degli spazi, e contro ottimi contropedisti e giocatori di qualità come loro non bisogna assolutamente farlo perché si rischia di capitolare. Se penso a quel che ha fatto il Parma al San Paolo... un'impresa. Ora è un altro momento, loro viaggiano sulle ali dell'entusiasmo, noi possiamo dire di essere in forma. Sarà una battaglia, un bel match". Il presidente Tommasi Ghirardi, infine, spiega che è Lavezzi a togliergli il sonno: "Nella gara in Champions, è stato entusiasmante ma spero che domenica gli azzurri abbiano la testa a Londra. Sappiamo di aver davanti una grande squadra però penso che il Napoli sia concentrato per la Champions perchè a Londra si gioca una stagione. Lavezzi? Lo ammette: non ci fa chiudere occhio".

Fonte: Il Mattino

Cannavaro: "Paolo prendi esempio da Campagnaro, non mollare. Prenditi la nazionale!"

Dalla Parmalat a Soccavo, tra il 1993 e il 2000, sono arrivati una settantina di miliardi di lire, tra sponsorizzazioni e acquisti di giocatori. Il generoso Tanzi pagò gli azzurri a peso d’oro ma si portò in Emilia uno dopo l’altro campioni come Zola, Crippa e Fabio Cannavaro: «Ricordo ancora l’amarezza di quel giorno, pensavo di andar via e di salvare il Napoli. Ma pochi anni dopo arrivò lo stesso il crac. Lo avevo intuito subito».

Cannavaro, Parma è stata una tappa importante per la sua carriera?
«Fondamentale, con Thuram e Buffon formavamo una difesa granitica. Ogni anno vincevamo qualcosa e siamo diventati una potenza».

Il Napoli dei tre successi consecutivi può davvero temere il Parma di Donadoni?
«I risultati di questa stagione dicono che gli azzurri non possono sottovalutare nessun avversario. La gara di domenica è comunque quasi decisiva. Non vincendo si corre il rischio di veder allonarsi troppo il terzo posto. Sarebbe un peccato».

Resta l’avventura in Champions, però?
«Giusto, in Champions è un’avventura. Quel che conta è centrare la qualificazione per la prossima stagione. Il processo di crescita del club passa per due obiettivi fondamentali: terzo posto e Coppa Italia».

Più importante di eliminare il Chelsea?
«Per certi versi, sì. Io penso che la Champions o la vinci o tutto il resto serve per la gloria. È importante per l’esperienza e per far maturare il gruppo. Ma non può mettere in secondo piano il campionato».

È successo, secondo lei?
«Non credo che si accaduto per una scelta precisa. Forse un calo di motivazioni».

Non è che la testa dei giocatori rischia di essere già a Londra?
«Sarebbe un guaio, ma non credo che succederà. Il gruppo è unito, compatto ed è convinto di poter volare in alto in campionato anche perché il Napoli è una squadra davvero molto forte. Lo ha dimostrato anche con l’Inter».

Suo fratello che non gioca in Nazionale grida vendetta?
«Rispetto Prandelli, avrà i suoi buoni motivi. Ma Paolo non deve mollare e deve continuare a credere che prima o poi arriverà la convocazione. Prenda esempio da Campagnaro, debutta con l’Argentina e ha 33 anni».

Che avversario è il Parma?
«Complicato, perché Donadoni ha uno spiccato senso di squadra. Poi per chi gioca per salvarsi, ogni gara in casa è una specie di finale».

Sul campo di Parma, la prima retrocessione in B del Napoli: lei pianse di rabbia e tristezza.
«E non me ne sono mai vergognato. Anche perché dall’altra parte c’erano tanti amici, come Pino Taglialatela. Ero a pezzi».

Cannavaro, 38 anni, giocherà al Siliguri. L’ultima sua valutazione è stata per 830mila dollari.
«Sì, vado anche India, ma ormai è solo divertimento. E l’occasione per fare beneficenza negli orfanotrofi. Ora sono a Dubai che è quello che sognavo. Ma Andrea, mio figlio di sette anni, ieri mi ha detto: ”papà, quando torniamo a casa”. Casa nostra è Napoli: penso che sia arrivato il momento».

mercoledì 29 febbraio 2012

Crippa: "Lavezzi e Giovinco? Il Pocho è superiore, principalmente perchè..."

L'ex centrocampista del Napoli, Massimo Crippa, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul Napoli, ospite domenica a Parma, a Radio Goal su Kiss Kiss Napoli. Ecco quanto evidenziato da AreaNapoli.it: "Ultimamente il Napoli vince e convince, c'è molto entusiasmo e voglia di far bene", ha detto Crippa, che ha poi spiegato le differenze tra Lavezzi e Giovinco: "Di certo l'argentino più forte, anche perchè Napoli è una piazza con maggiori pressioni rispetto a quella di Parma ed è ancora più difficile far bene: ritengo che in una piazza del genere, per Giovinco non sarebbe facile".

Villas Boas teme l'esonero: "Sarà decisiva la partita col Napoli"

Per la prima volta Andre Villas-Boas ha ammesso di temere per la sua panchina perché la fiducia di Roman Abramovich non è più incondizionata. Dopo aver ripetuto per settimane di sentire il pieno sostegno del patron russo, ora l'improvvisa retromarcia, e il paragone con il suo predecessore Carlo Ancelotti."Siamo allo stesso punto della scorsa stagione, è la copia esatta – sono state le parole del tecnico portoghese, pubblicate dal Sun – Credo di aver sentito la fiducia di Abramovich, ma il tipo di carattere del proprietario potrebbe condurre al mio esonero come è già capitato in situazioni simili o addirittura migliori". Così, dopo la sconfitta rimediata contro il Napoli al San Paolo nell'andata degli ottavi di finale, la posizione di Andre Villas-Boas si è complicata anche per i litigi con alcuni senatori della squadra, come Frank Lampard e Ashley Cole. E nonostante l'ultima vittoria sul Bolton, la sua percentuale di successi resta la più bassa (49%) degli ultimi 15 anni del club. Il suo futuro comunque si deciderà tra due settimane, nella gara di ritorno allo Stamford Bridge contro i partenopei, sarà il vero spartiacque della stagione. Solo il passaggio del turno potrebbe salvarlo, e consentirgli così di pianificare il prossimo mercato. Un futuro che nei piani del giovane tecnico portoghese sarà comunque diverso da quello dell'attuale capolista della Premier League. "Mi rifiuto di costruire una squadra come il Manchester City. Non mi piace quella filosofia perché il City è una squadra italiana che segue i dettami del calcio italiano", sono state le parole di Villas-Boas.

Fonte: Il Mattino

Svizzerra-Argentina, ecco le formazioni: Inler e Dzemaili sfidano Campagnaro e Fernandez!



Grande attesa a Berna per la gara amichevole tra Svizzera ed Argentina. Debry partenopeo in campo, giocheranno infatti titolari Gokhan Inler, Blerim Dzemaili, Hugo Campagnaro e Federico Fernandez.

SVIZZERA: Benaglio, Lichsteiner, Senderos, Affolter, Rodriguez, Inler, Dzemaili, Shaquiri, Xhaka, Frei, Mehmedi.

ARGENTINA: Romero, Campagnaro, Garay, Fernandez, Zabaleta,

Sosa, Brana, Mascherano, Rodriguez, Aguero, Messi.


Leonardi esalta Giovinco: "Vale quanto Lavezzi"

«Giovinco al Napoli? Ritengo che Sebastian non sia inferiore a Lavezzi. I numeri parlano per lui. Giovinco sarà probabilmente titolare in Nazionale domani sera e ha fatto più gol dell’argentino, quindi non credo che possa essere considerato un sostituto del Pocho». Il direttore generale del Parma, Pietro Leonardi, è intervenuto a Radio Kiss Kiss Napoli per parlare dello stato di forma della sua squadra, a pochi giorni dalla sfida contro la compagine di Mazzarri: «Per Donadoni è una partita particolare quella con il Napoli? Conoscendo Donadoni, non voglio smorzare i riflettori, ma per lui ogni partita va affrontata in una certa maniera, è molto importante il lavoro che sta facendo a Parma, più nel confronto che lo aspetterà con una sua ex squadra».

«LAVEZZI VUOLE RESTARE AL NAPOLI» - Leonardi ha poi parlato delle voci di mercato che coinvolgono Lavezzi: «Credo che il mercato lo faccia sempre chi compra, se c’è un club interessato ad investire in quelle dimensioni va bene, ma credo che ci sia di base la volontà della società napoletana e di Lavezzi di restare in maglia azzurra. La clausola rescissoria per molte squadre in Europa non è un problema insuperabile, quando c'è l'intenzione di prendere alcuni giocatori gli ostacoli non ci sono. Quelle dimensioni di costo però se le possono permettere solo pochissimi club e non hanno certo bisogno di una clausola per non prendere un calciatore».

NAZIONALE, A GIOVINCO IL 10 - Sebastian Giovinco con la maglia numero 10 per l'amichevole Italia-Stati Uniti di domani a Genova. Gli azzurri hanno deciso la distribuzione dei numeri di maglia per il test di domani, e la più prestigiosa è toccata al piccolo attaccante del Parma, che domani dovrebbe partire titolare. Il romanista Fabio Borini, alla sua prima convocazione, avrà invece la maglia numero 22. Questa la lista completa dei numeri: 1 Buffon, 2 Maggio, 3 Chiellini, 4 Criscito, 5 De Rossi, 6 Balzaretti, 7 Pazzini, 8 Marchisio, 9 Matri, 10 Giovinco, 11 Abate, 13 Thiago Motta, 14 Astori, 15 Barzagli, 16 Sirigu, 17 Viviano, 18 Montolivo, 19 Bonucci, 20 Ogbonna, 21 Pirlo, 22 Borini, 23 Nocerino, 24 De Sanctis.

Fonte: Corriere dello Sport

Domenica al Tardini sarà il Cannavaro day


Il Grande Fratello, a quei tempi, c'era già: bello come mamma l'aveva fatto e bravo come da papà aveva ereditato, un uomo in carne ed ossa da ammirare, da osservare da vicino e non dal buco della serratura della tv del Terzo Millennio. Il Grande Fratello, in arte Fabio Cannavaro, all'epoca era già una star che con la maschera sfoggiata agli Europei del ‘98, si prendeva le copertine. Parma-Napoli non è una partita di calcio ma l'amarcord d'una vita – pardon, due – il film della giovinezza da srotolare nelle ore della vigilia, mentre s'attraversa la città e Paolo il calvo – per scelta – ritrova se stesso.

L'ARRIVO - L'autunno di quattordici anni fa, accade tutto all'improvviso, perché per salvare quel Napoli, Corrado Ferlaino scova una soluzione alternativa: c'era da far cassa, in Primavera stavano sbocciando due talenti – Cannavaro jr e il portiere De Lucia – che a Calisto Tanzi interessavano. Cash, affare fatto: una manciata di miliardi e la meglio gioventù di quella generazione prende la valigia e parte. Paolino ha diciotto anni, un futuro da svelare e un maestro fatto in casa al quale rubare il mestiere. E il 14 maggio del 2000, si piomba in una nuova era: il testimone passa da un predestinato al pallone d'oro al proprio erede, fa tutto Malesani che sul 3-1 di Parma-Lecce dà il via alla staffetta, affinché ci sia sempre almeno un Cannavaro in campo.

L'EMOZIONE - Il blog della memoria racconta d'una giornata indimenticabile, segnata dalla felicità controllata di Paolino che ha uno ed un solo idolo nella sua esistenza: "Sono cresciuto guardando mio fratello, che per me rimane il più forte in assoluto. E dargli il cambio è una soddisfazione doppia, tripla. E' un motivo d'orgoglio per tutti noi Cannavaro, ma soprattutto per me. Però, niente accostamenti". Cannavaro II, il pallone d'argento de la Loggetta, avanza da sé, mettendoci la faccia, il fisico ed anche un carattere ridondante, perché andare in giro con quel nome è un peso: incurante, Cannavaro resta a Parma, va a Verona, poi torna al Tardini, incrocia Prandelli, diventa talmente amico di Mutu da chiamare Adrian suo figlio.

IL REVIVAL - Cinque anni dopo, sarà sempre la solita, maledetta (e anche benedetta) domenica per Cannavaro, cresciuto all'ombra del fratello e poi splendente di luce propria. Però, nell'albergo della vigilia, sarà una processione come sempre, perché Parma è stata veramente la sua seconda dimora; e ci sarà modo per rievocare ogni passaggio di quell'era, la maturazione facilitata (facilitata?) dall'esempio di un mostro di bravura che se l'è coccolato in casa, nella villetta poco distante dal cuore d'una città che li ha adorati.

L'ADDIO - Non ci fu strappo neanche all'addio, nell'estate del 2007, quando Paolo Cannavaro, in scadenza di contratto, colse l'occasione e diede sfogo al richiamo del cuore: la cosiddetta scelta di vita. Napoli chiamò e lui disse immediatamente sì a Pierpaolo Marino, perché il sogno coltivato nella culla e poi raccontato a Fabio nelle loro interminabili serate e da sempre confessato a Cristina sua mogliera, si poteva realizzare: "Ho l'ambizione di giocare nella mia squadra: il Napoli. Poi, magari, un giorno, diventarne un capitano". E' andato oltre le duecento presenze, è andato al di là dei confini, ha la Champions nelle orecchie e Parma che bussa sull'uscio dei ricordi. Va pensiero sulle ali dorate...

Fonte: Corriere dello Sport

Donadel, che sfortuna: stagione già finita?

La stagione di Marco Donadel potrebbe anche essere finita qui. Lo ha dichiarato ai microfoni di Crc il suo manager, Andrea Amico: «Spero di no, ma vedremo: forse verrà operato, valuteremo il da farsi insieme con lo staff medico del Napoli. Comunque, mi auguro di rivederlo in campo al più presto».
LA STORIA - E allora, la storia del centrocampista prelevato dalla Fiorentina e il colore viola che sa di malanno. Ahi lui: nella fatti specie, Donadel ha finora collezionato soltanto una presenza in Coppa Italia di 16 minuti con il Cesena, limitato da una serie di risentimenti continui accusati proprio all’altezza dello stesso, maledetto muscolo lesionato a Firenze 5 anni fa (un serio problema al retto femorale). Fatto sta che lo sfortunato Donadel è stato prima trattato a Napoli e poi per sua scelta s’è trasferito prima a Prato, da un fisioterapista di fiducia, e per tre mesi all’Isokinetic di Bologna. Dopo Natale l’illusione, il miraggio, la Coppa Italia e poi nisba: Marco dichiara ancora di non sentirsi al meglio e Mazzarri non lo convoca mai. Una stagione cominciata male e che sta continuando nel modo peggiore.
LA VISITA - L’ultima tappa è andata in scena in Germania, a Monaco di Baviera, dove Donadel ha deciso di recarsi per una visita che facesse chiarezza sulle sue condizioni: il professor Stefan Hinterwimmer, consulente del Bayern nonché il medesimo chirurgo che ha operato il laziale Mauri per ridurgli una lesione profonda al retto femorale della coscia sinistra, s’è espresso in maniera favorevole all’intervento. Il Napoli, a quanto pare, ha però già ricevuto un parere differente dai propri consulenti: ovvero, che l’ipotesi dell’operazione è da scartare. «Sono in corso accertamenti medici: se bisognerà operare lo decideremo con il ragazzo e con la società», ha aggiunto D’Amico.
FONTE: CORRIERE DELLO SPORT

Cavani: "Napoli per sempre, è casa mia. Vorrebbero giocare tutti in un club così"


Maradona è megl‘e Pelè: e ora che l’aritmetica ha offerto (statisticamente) un’altra opinione, el matador Cavani può andarsene in giro per il Mondo – senza aver l’intenzione di voler apparire sacrilego – con la sua aureola da cannoniere impenitente, quello 0,70 di media-gol che schiaccia persino Sua Maestà il calcio fermatosi a 0,44, e la felicità legittima di chi sa d’essere spinto in alto tra gli eletti, al fianco d’un Dio maggiore. «Io sono orgoglioso di ciò. Scelsi Napoli, due anni fa, perché avevo voglia di crescere e maturare in un ambiente stimolante: ho ricevuto tanta fiducia e ora devo ricambiare». Vedi Napoli e poi rinasci, in una prima giovinezza scanzonata e gaia, cinquantasei reti in appena ottanta partite, dieci doppiette e cinque triplette, un’eco sparsa sull’universo attraverso Espn durante «Hablemos de futbol», il megafono per godersi tutto Cavani dalla A alla Champions: «Sono in una città che mi ha accolto benissimo e che mi ha immediatamente amato. Io qui mi sono sentito subito come a casa mia. Chiunque vorrebbe giocare in un grande club e il Napoli per me è il mio grande club».

EDYGOL - Un anno e mezzo per incantare il san Paolo, per prendere a pallate il Vecchio Continente e costruire una giostra personale, attraverso la quale offrire gioia e regalarsi emozioni: il Cavani dall’agosto del 2010 al febbraio del 2012, quel famelico avvoltoio catapultato in una delle arene più entusiasmanti d’Europa, è un onnivoro che non fa distinzioni, maltratta la Juventus & il Milan, il Chelsea & il Manchester City, e però intanto continua ad dare un’occhiata all’ orizzonte, in cui c’è il profilo azzurro della propria serenità: «Sto attraversando un momento fantastico, indimenticabile, però devo mantenere la calma e continuare a lavorare con professionalità: io so di dover migliorare e voglio farlo. Lo posso fare in questa società e tra questa gente che mi hanno assicurato sempre la stessa armonia che ho trovato nella Seleccion».

POCHO DA PAZZI - La galleria d’una esistenza meravigliosa è in affreschi densi di sensibilità, in slanci d’affetto e di simpatia verso quei sei milioni di tifosi sparsi nel mondo ( «tifo bellissimo» ) e in attestati di stima indiscutibile nei confronti di partner calcistici divenuti amici, quasi modelli da emulare e comunque simboli di un gruppo che sa vivere in simbiosi: Napoli è Edinson Cavani, vero, ma Napoli è anche Ezequiel Lavezzi, la simpatica canaglia che arma el matador e lo delizia, fino a conquistarlo: «Perché Lavezzi è fortissimo e vuole sempre vincere. E’ un giocatore straordinario, che dà sempre il massimo. Attacca, attacca, attacca in continuazione e questo è importante. E poi formare con lui il tandem offensivo del Napoli mi rende fiero di me. Io so che l’ho sempre avuto al mio fianco, l’ho sentito vicino dai miei primi giorni».

IL MIO GRANDE CLUB - Cinquantasei diapositive di Cavani, appese lì, in rapidissima sequenza: si parte da Boras, in Svezia, si approda a Fuorigrotta, con il Chelsea, si divaga, si aspetta il marzo pazzo in cui c’è tutto, la Champions, la corsa al terzo posto, la semifinale di coppa Italia, racchiuso in quel senso d’appartenenza che pare una dichiarazione d’amore. «Qualsiasi calciatore vorrebbe far parte di un progetto importante e lottare ogni anno per obiettivi ambiziosi, prestigiosi. Il salto di qualità? Io vivo tranquillo e sudo la maglia ogni volta, così come faccio con quella della mia Nazionale. E il Napoli per me è un grande club». Oh mamma, mamma, mamma…

Campagnaro ancora non ci crede: "Seleccion, è una favola!"

Hugo Armando Campagnaro vive un momento magico con la sua convocazione in nazionale. Ora al difensore azzurro arrivato alla Seleccion solo dopo i 30 anni si interessano tutti i media argentini, ecco una nuova intervista del portale sudamericano Canchallena. "Mi piacerebbe giocare nella Nazionale argentina", dichiarò tra le risate Hugo Campagnaro in un intervista a "La Nacion" nel 2008. Da allora ne è passato di tempo: ha cambiato città, squadra, rimanendo sempre un tipo silenzioso che cerca un posto nella élite; in Italia, dove è impegnato da 10 anni ormai, due anni fa lasciò Genova per trasferirsi nella rumorosa e caotica Napoli. E proprio questa città, nella quale gli argentini trovano porte aperte da quando Diego Maradona sfidò le "potenze" del Nord, ha offerto la possibilità al difensore di realizzare il desiderio da lui sempre sognato. Oggi, a 31 anni, Hugo Campagnaro ha trovato un posto nella Seleccion di Alejandro Sabella nella sfida contro la Svizzera. "Sembra un sogno, una favola, perché dopo aver perduto le speranze per la convocazione, ecco che questa finalmente arriva. Conto di sfruttarla e di viverla nella maniera migliore possibile e comunque la mia gioia è immensa", commenta il difensore azzurro che passò al calcio professionistico con un contratto al Piacenza che pagò 50.000 euro per un prestito e che in seguito ne acquistò il cartellino con l'aggiunta di altri 80mila euro.

Le imprese a Napoli non ti hanno fatto illudere?

"A livello personale e collettivo le cose mi stanno andando bene, certo; l'anno scorso siamo arrivati terzi nel gruppo della Champions League. Con Bayern e Manchester City nella prima fase avevamo detto che le cose erano molto difficili quanto a passaggio del turno, eppure ci siamo riusciti. Abbiamo vinto la partita d'andata con il Chelsea e desideriamo mantenere il vantaggio per accedere ai quarti; ho più di 30 anni e solo da poco sto giocando con maggiore visibilità".

E sapevi che la Seleccion ti stava seguendo?

"Tempo fa ho parlato con Claudio Gugnali che mi ha osservato in un paio di partite. Mi disse che lo staff tecnico mi stava seguendo, ma nulla di più. Il giorno prima della diramazione della lista dei convocati mi chiamò Sabella per dirmi che ero dell'undici. Mi sentii come volare, perché le ultime partite non erano state tra le migliori ed ero stato un po' criticato, perché proprio quando avevo avuto la possibilità non stavo rendendo al meglio delle mie possibilità".

Nel match di Firenze sei dovuto uscire per infortunio e in quello con il Chelsea in Champions ti hanno dovuto suturare la testa

"Sì, sembrava che il destino mi fosse contro. Un fastidio muscolare mi ha lasciato fuori, proprio all'inizio della gara del Franchi ma per fortuna è risultato un qualcosa di lieve. Con il Chelsea mi sono scontrato con Drogba e sembrava che dovessi uscire perché usciva molto sangue, stavo un po' in sofferenza, in più, mentre cercavano di suturarmi la ferita, il Chelsea fece gol. Sono rientrato con una fasciatura e dopo la partita mi hanno applicato 6 punti di sutura".

La difesa è un reparto nel quale il tecnico cerca alternative. Questa cosa ti dà maggiori aspettative per ulteriori convocazioni in futuro?

"Sarà il tempo a dire se ci sarò o no in un altro momento. Se gioco e dimostro che faccio bene in squadra posso anche essere riconvocato. Sì, sono consapevole che ci sono momenti in cui una partita può aprirti delle porte, per questo devi affrontare ogni incontro dando il massimo possibile perché non si sa mai quale può cambiarti la carriera. L'Argentina ha buoni giocatori in difesa, questo da sempre. Forse non si è ancora formato un modulo ma anche questo è da vedersi e comunque ci si deve lavorare".

Dove ti senti più a tuo agio? Ti piace più la linea di difesa a tre o a quattro?

"In Italia ho avuto diversi allenatori e sistemi di gioco. Attualmente giochiamo con una linea di tre difensori e io sono un laterale di destra. In precedenza, oltre che sulla destra, ho giocato a centro ed anche come laterale di sinistra, quando ci sono state delle emergenze per infortunio oppure espulsione di qualche compagno. Potrei dire che quanto a posizione non ci sono problemi".

A Moron le difficoltà di un club che era come in stato di ebollizione lo stavano facendo quasi pensare di abbandonare il calcio, però i consigli di uno zio non gli permisero di mollare. In Italia ci fu una prima stagione complessa nella quale fu anche il primo capitano straniero nella storia del Piacenza. Poi il passaggio alla Sampdoria e in questo presente da sogno è al Napoli, al quale lo lega un contratto fino al 2014, e il premio più bello: l'anelato esordio nella Seleccion.

CdS: Il Napoli va a Parma con quattro novità?

Cambi, pochi. Perché la grande rincorsa al terzo posto passa e passerà necessariamente dagli “issimi”: fedelissimi, titolarissimi e chi più ne ha più ne metta. Però qualcuno, qualche accenno di turnover, ci sta per il solito motivetto: tra impegni di campionato, coppe e nazionali è ovvio che Mazzarri decida di intervenire un po’ sulla formazione. Sin dalla trasferta di domenica a Parma, primo gradino di una scala degna dei crescenti rossiniani. Tre, sostanzialmente, le novità possibili: Grava, Britos e Dossena. Oltre al rientrante Marek Hamsik, s’intende.
IL RITORNO - E allora, un po’ di tattica e un po’ di tecnica. Una mescolata di carte senza virtuosismi da croupier e via: la formazione per la sfida con il Parma comincia a prendere corpo nella mente del tecnico azzurro. Con ordine. L’ultimo nome è la prima notizia: Hamsik tornerà in campo dal primo minuto al posto di Dzemaili dopo la squalifica scontata con l’Inter e la delusione rimediata lunedì in patria. Sì, alla fine il premio “Giocatore Slovacco 2011″ è andato al difensore del Liverpool, Martin Skrtel, mentre Marek s’è piazzato al secondo posto. Dunque, il centrocampista del Napoli e il suo collega di Nazionale si sono scambiati la posizione rispetto alla classifica della stagione precedente (per la precisione, l’azzurro si è aggiudicato la palma sia nel 2009 sia nel 2010).
LA RABBIA - Hamsik, che ha perso per 3 soli punti (338 a 335), ha posato comunque sorridente sul palco della manifestazione organizzata dalla Pravda, storico e prestigioso quotidiano di Bratislava, a Trnava, cittadina universitaria a circa 50 chilometri dalla capitale. «Sono felice e mi complimento con Martin. L’anno prossimo, comunque, farò di tutto per tornare primo. E voglio salutare mio figlio Christian anche attraverso le telecamere!» , ha detto Marek sportivamente. I fan, capeggiati dalla sorella Miska, hanno però protestato: «Complimenti a mio fratello! Sono orgogliosa di te. Ma qualcuno non guarda la serie A italiana!!! Mamma mia uno schifo veramente», ha scritto su Twitter la signora sposata con Gargano.
I CAMBI - Bravo Hamsik, comunque. Che insieme con gli altri nazionali si rivedrà domani a Napoli (anche Zuniga, che è a Miami, è annunciato per giovedì in città). Gli altri compagni, invece, riprenderanno oggi la preparazione dopo i due giorni di pausa concessi da Mazzarri: la lunga vigilia verso il mezzogiorno (e mezza) di fuoco di Parma entra nel vivo. Come le idee e i cambiamenti: con Aronica squalificato per una giornata, toccherà a Britos agire sul centro-sinistra della linea difensiva a tre. Dove, tra l’altro, potrebbe trovare casa anche Grava: a destra, al posto di Campagnaro (oggi titolare dell’Argentina per l’amichevole con la Svizzera di Inler e Dzemaili). A sinistra dotrebbe toccare di nuovo a Dossena dopo la doppietta, Chelsea-Inter infilata da Zuniga.
FONTE: CORRIERE DELLO SPORT

"Napoli, la rimonta è merito della difesa"

Gli allenatori sono un po’ come gli architetti e nella costruzione di una squadra seguono principi semplici. I progetti vincenti prevedono sempre fondamenta solide e sicure, un aspetto indispensabile per conquistare risultati importanti. Senza una difesa all’altezza, si fa fatica. Il concetto del “primo non prenderle” è la pietra miliare di ogni vittoria. La rimonta del Napoli in campionato affonda le sue radici proprio nell’evergreen che accomuna tutti i grandi della panchina. I numeri sono inequivocabili: cinque partite in campionato e zero gol subiti. Cesena, Milan, Chievo, Fiorentina e Inter testimoniano la ritrovata compattezza della fase passiva che riguarda — come predica Mazzarri — l’intera squadra e mai il singolo reparto. I codici del tecnico di San Vincenzo sono riservati pure agli attaccanti: sono loro i primi a dover pressare l’avversario per recuperare immediatamente il pallone. Il meccanismo, dunque, è tornato a funzionare con precisione svizzera. Applicazione, grinta e cattiveria agonistica sono gli ingredienti necessari, ma l’argomento è più complesso. Il Napoli ha trovato una maggiore copertura con la nuova posizione di Hamsik. Lo slovacco retrocede qualche metro e fa il lavoro sporco quando serve. Inler e Gargano soffrono meno le infilate dei rivali. La “coperta” si è allungata e il terzetto — Campagnaro, Cannavaro e Aronica — è nelle condizioni di neutralizzare gli attaccanti senza doversi preoccupare degli inserimenti. La mossa ha funzionato anche con Dzemaili, schierato nel tridente, ma a tutti gli effetti un moto perpetuo indispensabile per il Napoli che ha steso l’Inter al San Paolo. Risposte confortanti, dunque, per il tecnico di San Vincenzo che adesso può contare pure su alternative all’altezza. Grava e Britos garantiscono affidabilità ed esperienza. Quando sono stati chiamati in causa, non hanno mai deluso, al contrario di Fideleff e Fernandez, argentini talentuosi ma ancora acerbi. Formula che vince non si cambia e il Napoli spera di confermarsi pure contro un Parma che al Tardini ha segnato ben otto volte su undici partite. «Siamo soddisfatti — ha spiegato Cannavaro dopo il successo contro l’Inter — ma la nostra identità è sempre stata questa». Basta scorrere le statistiche per rendersene conto. Nello scorso campionato, De Sanctis è rimasto imbattuto per quattro partite consecutive in due occasioni diverse. «Non potevamo essere diventati brocchi all’improvviso», ha tagliato corto il capitano ribadendo con orgoglio che questo Napoli ha sempre avuto nel dna certe caratteristiche che a un certo punto sembravano smarrite. Da novembre a gennaio, le fondamenta avevano mostrato qualche scricchiolio di troppo. In dieci partite di campionato, addirittura diciassette gol subiti: 1.7 a gara, media eccessiva per una squadra che cullava la speranza del terzo posto, obiettivo nuovamente alla portata non appena Mazzarri ha sistemato le anomalie. Capitolo Donadel, diventato ormai un vero e proprio caso: il giocatore si è recato in Germania per un consulto con Hans-Wilhelm Wohlfart, tra l’altro responsabile dello staff medico del Bayern Monaco, per i continui risentimenti al retto femorale, già lesionato nel 2007 quando era a Firenze. «Forse dovrà operarsi, la sua stagione potrebbe essere finita», dice il suo procuratore. Ma l’eventualità — secondo il Napoli — non è necessaria.
FONTE: REPUBBLICA

CORRIERE - Parma-Napoli, torna Hamsik. Grava e Dossena in pole. Britos per lo squalificato Aronica


Cambi, pochi. Perché la grande rincorsa al terzo posto passa e passerà necessariamente dagli "issimi": fedelissimi, titolarissimi e chi più ne ha... Però qualcuno, qualche accenno di turnover, ci sta per il solito motivetto: tra impegni di campionato, coppe e nazionali è ovvio che Mazzarri decida di intervenire un po' sulla formazione. Sin dalla trasferta di domenica a Parma, primo gradino di una scala degna dei crescenti rossiniani. Tre, sostanzialmente, le novità possibili: Grava, Britos e Dossena. Oltre al rientrante Hamsik, s'intende.

IL RITORNO - E allora, un po' di tattica e un po' di tecnica. Una mescolata di carte senza virtuosismi da croupier e via: la formazione per la sfida con il Parma comincia a prendere corpo nella mente del tecnico azzurro. Con ordine. L'ultimo nome è la prima notizia: Hamsik tornerà in campo dal primo minuto al posto di Dzemaili dopo la squalifica scontata con l'Inter e la delusione rimediata lunedì in patria. Sì, alla fine il premio "Giocatore Slovacco 2011″ è andato al difensore del Liverpool, Martin Skrtel, mentre Marek s'è piazzato al secondo posto. Dunque, il centrocampista del Napoli e il suo collega di Nazionale si sono scambiati la posizione rispetto alla classifica della stagione precedente (per la precisione, l'azzurro si è aggiudicato la palma sia nel 2009 sia nel 2010).

LA RABBIA - Hamsik, che ha perso per 3 soli punti (338 a 335), ha posato comunque sorridente sul palco della manifestazione organizzata dalla Pravda, storico e prestigioso quotidiano di Bratislava, a Trnava, cittadina universitaria a circa 50 chilometri dalla capitale. "Sono felice e mi complimento con Martin. L'anno prossimo, comunque, farò di tutto per tornare primo. E voglio salutare mio figlio Christian anche attraverso le telecamere!" , ha detto Marek sportivamente. I fan, capeggiati dalla sorella Miska, hanno però protestato: "Complimenti a mio fratello! Sono orgogliosa di te. Ma qualcuno non guarda la serie A italiana!!! Mamma mia uno schifo veramente", ha scritto su Twitter la signora sposata con Gargano.

I CAMBI - Bravo Hamsik, comunque. Che insieme con gli altri nazionali si rivedrà domani a Napoli (anche Zuniga, che è a Miami, è annunciato per giovedì in città). Gli altri compagni, invece, riprenderanno oggi la preparazione dopo i due giorni di pausa concessi da Mazzarri: la lunga vigilia verso il mezzogiorno (e mezza) di fuoco di Parma entra nel vivo. Come le idee e i cambiamenti: con Aronica squalificato per una giornata, toccherà a Britos agire sul centro-sinistra della linea difensiva a tre. Dove, tra l'altro, potrebbe trovare casa anche Grava: a destra, al posto di Campagnaro (oggi titolare dell'Argentina per l'amichevole con la Svizzera di Inler e Dzemaili). A sinistra potrebbe toccare di nuovo a Dossena dopo la doppietta, Chelsea-Inter infilata da Zuniga.

Fonte: Corriere dello Sport

TUTTOSPORT - City, ecco la nuova offerta per Cavani


Il Manchester City ha messo nuovamente gli occhi su Cavani. A scriverlo è il quotidiano TuttoSport, che - come riportato su TuttoMercatoWeb.com - sottolinea come Al Mansour, proprietario del club inglese, sia stato folgorato da Cavani e dalle sue 57 reti nell'arco delle 74 partite giocate col Napoli. Per il Matador sarebbe pronto un contratto di 5 anni a circa 4-5 milioni a stagione, mentre per il Napoli ci sarebbe un assegno da 50 milioni di euro.