sabato 10 marzo 2012

Comunicato della Società per la trasferta di Londra


La SSC Napoli invita fermamente i tifosi azzurri che seguiranno il Napoli nella trasferta di Londra, in occasione del ritorno degli ottavi di finale di Champions League con il Chelsea, al rispetto delle norme vigenti allo Stamford Bridge in materia di sicurezza, in linea con le regole Uefa e in ossequio alla più alta condotta sportiva.

I tifosi ospiti dovranno accedere allo stadio attraverso la Stamford Gate rispettando l’ingresso dai tornelli situati nell’angolo a sud est del complesso sportivo.

Gli stewards del Club provvederanno ai controlli dei tifosi all’imbocco dei tornelli stessi. E’ proibito condurre all’interno dello stadio: coltelli, fuochi d’artificio, fumogeni, trombe ad aria, razzi, bottiglie, armi, dispositivi laser, bottiglie, lattine, vasi di vetro, aste e qualsiasi oggetto che possa compromettere la sicurezza pubblica. Chiunque dovesse portare con sé oggetti del genere sarà immediatamente allontanato dallo stadio.

Chi avrà accesso allo stadio potrà occupare esclusivamente il posto contrassegnato ed indicato sul biglietto e non potrà spostarsi senza l’ autorizzazione di un funzionario di Polizia, pena l’ espulsione dall’impianto sportivo.

E’ proibito fumare, lanciare oggetti in campo ed è severamente vietata l’ostruzione delle uscite, degli ingressi, delle scale e di qualsiasi via di fuga.

All’interno dello stadio esiste uno spazio limitato per l’esposizione di striscioni o bandiere. Gli striscioni non devono ostruire la visione agli altri spettatori e non devono coprire cartelli pubblicitari o causare pericoli per la sicurezza . Così come nessuna scritta dovrà contenere parole e immagini offensive o minacciose.

Non sono ammessi cori volgari, di discriminazione omofoba o razziale e comportamenti minacciosi.

I trasgressori incorreranno nelle sanzioni previste dalla legge, fino all’arresto.

La SSC Napoli augura a tutti i tifosi azzurri di poter vivere nel bellissimo impianto dello Stamford Bridge una splendida serata caratterizzata da spirito sportivo, entusiasmo pacifico ed encomiabile passione calcistica.

venerdì 9 marzo 2012

FOTO - Il Pocho scala l'Europa: Lavezzi nell'undici ideale europeo con Messi e Cr7!

Il Pocho sulla ribalta internazionale dopo l'ultimo capolavoro servito in terra emiliana. Le gesta dello scugnizzo numero ventidue, non sono passate inosservate all'Esm, (European Sport Media), l'organizzazione che riunisce i quotidiani europei più prestigiosi che lo inserisce negli undici ideale continentale nel mese di Febbraio. Curioso è il fatto che il modulo adottato sia il 3-4-3 ossia quello interpretato da Mazzarri ed inoltre Lavezzi compare come esterno sinistro di centrocampo a supporto dle trio Van Persie, Messi e C. Ronaldo.

Ecco l'elenco dei quotidiani che hanno partecipato alla votazione: 'A Bola' (Portugal), 'Fanatik' (Turquía), 'Elf Voetbal' (Holanda), 'Kicker' (Alemania), 'Sport Express' (Rusia), 'Voetbal Sport Magazine' (Bélgica), 'Tips Bladet' (Dinamarca), 'De Telegraaf' (Holanda), 'Frankfurter Allgemeine' (Alemania) y 'World Soccer' (Inglaterra).

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NAPOLI-CAGLIARI, ECCO I CONVOCATI DA MAZZARRI

Seduta pomeridiana per il Napoli a Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match con il Cagliari, anticipo dell'ottava giornata di ritorno di Serie A di venerdì 9 marzo alle ore 20,45.

Esercitazioni atletiche in avvio, seduta tecnico tattica e partitella finale.

Non saranno del match lo squalificato Dzemaili e gli infortunati Grava e Britos.

I convocati: De Sanctis, Rosati, Aronica, Campagnaro, Cannavaro, Fernandez, Fideleff, Dossena, Gargano, Hamsik, Inler, Maggio, Zuniga, Dezi, Cavani, Lavezzi, Pandev, Vargas, Ammendola

Irma D'Alessandro: "Stasera Mazzarri farà riposare sia Cavani che Hamsik"

A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” è intervenuto Irma D’Alessandro, giornalista Mediaset “De Laurentiis ha detto che bisogna pensare ad una gara alla volta, ora il Napoli deve pensare al Cagliari. La partita Arsenal-Milan è stata una lezione per tutte le squadre italiane che vanno a giocare in Inghilterra. Si dava per favorito il Milan, invece la squadra inglese ha avuto la meglio. Stasera Mazzarri farà riposare sia Cavani che Hamsik. Il Napoli deve approfittare del calo dell’Inter e della battuta d’arresto della Juventus per centrare il terzo posto in campionato. L’impegno della Champions League toglierà energie ma il Napoli deve tenere duro. Contro il Chelsea mi aspetto una gara difficile, il Napoli dovrà conservare la calma nella prima mezz’ora perché prevedo un Chelsea agguerrito”.

(VIDEO) Ecco il gattino che canta "Il ragazzo della Curva B"



INCHIESTA GDS - Napoli, la miniera d'oro di De Laurentiis: boom di incassi, zero debiti

Se la Serie A fosse un’azienda, con il suo fatturato di 1,6 miliardi di euro, si incastrerebbe al novantesimo posto — tra la Coin e Ikea — nella classifica (stilata da Mediobanca) dei gruppi industriali più ricchi d’Italia. Insomma, un colosso. Ma se fosse un’azienda come le altre, probabilmente avrebbe già chiuso bottega. Perché è perennemente in perdita, ha un’esposizione debitoria elevata e il suo patrimonio—costituito, a parte qualche rara eccezione, da calciatori—è quanto di più volatile ci possa essere. Il campione fa crac e...Ma a preoccupare maggiormente è il fatto che non s’intravede un’inversione di tendenza. Tutt’altro. Lo dimostrano gli ultimi bilanci di tutte le squadre del massimo campionato, relativi alla stagione 2010-11. Sì, i ricavi della A continuano a crescere attestandosi a quota 1618 milioni, 43 in più del 2009-10: rispetto a dieci anni fa il balzo è stato del 59%.Ma anche il deficit complessivo dei venti club è passato dai 193 milioni del 2009-10 agli attuali 285

Mecenati Il vizietto dell’Italia del calcio è sempre lo stesso: si spende più (molto di più) di quanto si incassa. Proprio il contrario della filosofia che sta alla base del fair play finanziario dell’Uefa. Ma si sa, the show must go on. Come? Attraverso il mecenatismo dei proprietari. Ogni anno, infatti, i Moratti, i Berlusconi, ora anche gli Agnelli, i Della Valle, i Preziosi staccano generosi assegni per assicurare la cosiddetta continuità aziendale. È in virtù di questo rapporto fiduciario che il pallone continua a rotolare. Ma il campanello d’allarme suona anche e soprattutto per un altro motivo: i debiti (al netto dei crediti) della Serie A sono saliti a 1550 milioni, circa 200 in più della stagione precedente. Certo, ci sono i debiti «virtuosi», come quelli contratti dalla Juventus per il suo nuovo stadio o dal Catania che si è regalato un invidiabile centro sportivo. Preoccupa, tuttavia, la tenaglia delle banche. Manca la liquidità? Le casse sono vuote? E allora si bussa all’istituto di credito non solo per avere il classico fido ma anche per ottenere un anticipo dei futuri proventi dei contratti con tv e sponsor. Oppure si adotta la tecnica del «pagherò» al tavolo delle trattative di mercato: i pagamenti a rate delle acquisizioni di calciatori sono ormai un’abitudine, al pari delle formule prestito-riscatto

Circolo vizioso Le grandi sono in profondo rosso, e questa non è una novità. Gli stipendi restano fuori controllo e si mangiano quasi tutte le entrate: l’89% per la Juventus, l’88% per l’Inter e l’85% per il Milan. Le nostre devono competere con quei top club europei (Real, Barcellona, Manchester United) che introitano il doppio e, nella corsa sfrenata e dissennata al campione (o a quel che lascia la concorrenza), fanno una fatica terribile ad abbassare il monte-ingaggi. E così i risultati d’esercizio sono tutti in peggioramento: Inter da -69 a -86,8 milioni, Juve da -11 a -95,4, Milan da -9,8 a -69,8. I rossoneri, a differenza della maggioranza delle società calcistiche, redigono i bilanci seguendo l’anno solare (chiusura al 31 dicembre): le previsioni per l’esercizio 2011, ancora da approvare, parlano diun deficit leggermente più basso,mala sostanza non cambia. Guardando alla struttura dei ricavi, c’è l’esempio tracciato dai bianconeri con l’impianto di proprietà, comunque in attesa di uno sponsor, e spicca il lavoro rossonero nel marketing (il Milan è l’unica italiana ad avvicinarsi ai modelli di riferimento del Vecchio Continente). Troppo poco. La Serie A è legata mani e piedi agli umori delle pay tv: il 58%del fatturato arriva dai diritti televisivi, contro il 19% dei proventi commerciali e il 13% del botteghino. E per le big questa fortissima dipendenza si è rivelata un boomerang al momento dell’entrata in vigore della Legge Melandri.

Rivoluzione Il 2010-11, stagione del ritorno alla vendita centralizzata, ha visto consumarsi una piccola rivoluzione all’interno della Serie A: un riversamento di denaro dalle grandi alle medio- piccole. Prendiamo i fatturati e confrontiamoli con quelli dell’anno precedente (depurandoli dei costi della mutualità interna, che ora non c’è più). Scopriamo che la Juventus è passata da 211,5 a 156,1 milioni, l’Inter da 230,2 a 217,3, il Milan da 233,3 a 227,7. E cosa è successo al resto della truppa? Il Napoli è salito da 92,7 a 122,4 milioni, l’Udinese da 37,4 a 54,5, il Bologna da 35,3 a 45,7. Performance opposte che, in buone parte, sono dovute a una ripartizione più equa dei proventi tv. Non è un caso che, rispetto al 2009-10, le squadre in attivo siano raddoppiate: da quattro a otto. In territorio positivo, oltre alle retrocesse Bari e Brescia, ecco Lazio, Palermo, Catania, Napoli, Udinese e Parma. Quando non è illuminata la gestione operativa, ci pensano le entrate straordinarie e imprevedibili delle plusvalenze ad aggiustare i conti. Anche quelle sono diminuite nell’ultima stagione (da 381,5 a 346,4 milioni), ma non passano mai di moda

Napoli Cinque anni consecutivi di profitti, quasi 29 milioni messi in cassaforte. De Laurentiis ha penato solo in C, prima di svoltare in territorio positivo. Gli stipendi della squadra promossa in Champions League gravavano solo per il 42% sul fatturato: un primato. Sì, rispetto al 2009-10, il costo del personale è cresciuto parecchio (da 38,7 a 51,7 milioni) ma è stato bilanciato dall’esplosione delle entrate (+18, plusvalenze escluse). Il Napoli è un club in espansione: nel 2010-11 +6,3 milioni al botteghino (al netto della mutualità), + 6,3 milioni dagli sponsor e una vagonata di soldi dalle tv. Zero debiti con le banche.

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Il sogno di Messi: "Giocare al San Paolo. E' lo stadio del più grande di sempre: Diego"

A24 anniha vinto tutto. Anche le emozioni. Lionel Messi, detto la Pulce per i suoi cento sessantanove centimetri, è un campione anche d’equilibrio,basta leggere le sue interviste: mai polemiche,mai parole ad effetto.Quel soprannome fa sorridere davanti alla grandezza del fuoriclasse del Barça a cui mancava, dopo le Champions e i Palloni d’oro, un record. Lo ha firmato mercoledì, prima cinquina in una partita del più prestigioso torneo d’Europa. La cinquina, la manita: Messi l’ha fatta al Bayer Leverkusen dopo aver mandato giù un’aspirina. «L’ho presa perché avevo maldi testa prima della partita», ha spiegato ai cronisti con quella sua voce bassa. Lui non è come Maradona, che alzava il tono quand’era sul piedistallo come quand’era nella polvere perché doveva sentirsiilpiù grande.Sempre. Messi è diventato professionista quando è arrivato da bambino al Barça. Lo hanno istruito benissimo. Lionel sprigiona in campo l’infinito talento, fuori è un ragazzo come tanti.Gioca alla playstationeama i leccalecca. Ascolta musica sudamericana. Pochi flirt, quasi mai scoperti. Un ricchissimoconto in banca euna clausola direscissione che sfiora i 250 milioni. D’altra parte, neanche immagina un futuro lontano dal Barça. La sua anima ècatalana elo dicono anche in Argentina, dove Messi non è sempre guardato con affetto e devozione. Quando gli va male nella Seleccion, lo accusano: pensa ai blaugrana. Ieri il ct Sabella ha subito reso omaggio a Lionel:«Dovremo inventare un aggettivo nuovo per lui,non ci sono espressioni per definirne la classe. Questo è il regno di Messi, lui è ineguagliabile». Rosell, il presidente del Barça, ha esaltato la stella delle stelle: «Messi è il miglior giocatore della storia e non se ne vedrà un altro come lui. È un calciatore stratosferico». E Guardiola, il suo allenatore: «Messi è una leggenda ed è un onore per me allenarlo. Mai vista una persona così appassionata». Si è riaperto il dibattito su Diego e Lionel, più bravo Maradona o Messi? Incomparabili,perché vissuti in epoche differenti. Se la cavavano così anche negli anni’80 quando il paragone era tra il capitano argentino del Napoli e Pelè. È stato Diego, allenatore di Lionel nella Seleccion dall’amichevole in Scozia del 2008 all’ultimoinfausto match deiMondialiin Sudafrica perso contro la Germania, a togliere tutti dall’imbarazzo. Con un omaggio su Twitter: «A Messi non avrebbero dovuto regalare il pallone dopo la partita contro ilBayer Leverkusen, ma il Camp Nou». In quello stadio ha giocato anche Maradona, due anni, dall’82 all’84,fino alla cessione al Napoli: più fischi che applausi. Grande candidato per la Champions 2012,il Barcellona presto conoscerà l’avversario nei quarti. Messi vorrebbe sfidare il Napoli dell’amico Lavezzi. Si sentono spesso, frequenti sms e conversazioni su Twitter. Arrivano dalla stessa zona d’Argentina, la provincia di Rosario. «I rosarini sono ragazzi serie orgogliosi», raccontano gli amici della Pulce e del Pocho, impegnati anche nel campo sociale, il primo come ambasciatore dell’Unicef e l’altro come promotore di Ansur. Potrebbero essere avversari in Champions,se ilNapoliriuscisse a superare l’ostacolo Chelsea. Messi ha vinto tutto e realizzato tutti i suoi sogni. O quasi. «Mi piacerebbe giocare una partita al San Paolo», è il sogno che ha confidato a Lavezzi,Campagnaro e Fernandez, i tre compagni della Seleccion. Sono stati insieme pochi giorni fa a Berna per l’amichevole con la Svizzera di Inler e Dzemaili, anche quella una notte illuminata da Messi: tripletta. Il San Paolo è stato il tempio di Maradona e al 10 del Barça piacerebbe esibirsi qui, dove per sette annisono state ammirate le magiedel 10 del Napoli. «Il più grande è stato Diego, non c’è dubbio». L’omaggio della Manita alla Mano de Dios

Britten, autore inno Champions: "Fantastico

L'urlo del San Paolo sta facendo il giro del mondo. Il boato del pubblico di Fuorigrotta che canta a squarciagola "The Champions", accompagnando la parte finale di "Zadok the Priest" di Georg Friedrich Handel, è arrivato fin nel Norfolk, contea nell'est dell'Inghilterra, dove risiede Tony Britten, compositore dell'inno attualmente più amato dai napoletani. Poco più di due minuti di esecuzione per i quali i tifosi azzurri sembrano prepararsi per settimane intere pronti a tirar fuori la voce al momento giusto. Con il Villarreal fu solo un accenno, le partite contro Bayern Monaco, Manchester City e Chelsea ne hanno fatto un must. Anche in trasferta rotto il silenzio dell'Allianz Arena così come sarà mercoledì quello di Stamford Bridge. Su internet non è raro trovare video di tifosi inglesi e tedeschi che rendono onore alla passione azzurra. Britten quasi non crede ai suoi occhi quando guarda i video di Youtube speditigli per mail. "E' fantastico, siete fantastici".

Lo sa che ci sarebbe anche chi è disposto ad entrare allo stadio solo per urlare the Champions e poi uscire senza guardare la partita?

"Ma dai, non ero a conoscenza di questo spettacolo e ascoltare la folla che urla l'ultima parola è musicale e molto intonato".

Emozioni?

"Sono entusiasta. E' bello vedere che questo inno significa così tanto per i napoletani".

Com'è nato?

"Mi è stato commissionato dall'Uefa nel 1992. Volevano qualcosa di classico e cercavamo un inno che fosse cantato da un coro e che riflettesse le aspirazioni della Champions League: il calcio migliore, giocato dalle squadre migliori, negli stadi migliori. Abbiamo selezionato numerosi inni e all'Uefa è piaciuto molto "Zadok the Priest" di Haendel. Io ho solo modificato un paio di elementi per poi scrivere il tema. Le parole sono nelle tre lingue ufficiali dell'Uefa: inglese, francese e tedesco".

Ora parliamo di calcio. E' un tifoso?

"Mi piace il calcio ma sono uno spettatore occasionale. Non ho una squadra preferita però vivo nel Norfolk e il Norwich, dopo anni di grande difficoltà, sta facendo un bel campionato. Attualmente è a metà classifica in Premier League e questo mi rende contento".

Ha mai visto il Napoli? Conosce Hamsik, Lavezzi e Cavani?

"Fino ad ora no, quindi non potrei dare un giudizio su questi tre giocatori, dei quali però so che sono fortissimi".

Sa comunque che il Napoli sta facendo ottima figura in Champions League?

"Assolutamente sì e posso dire che è bello vedere protagoniste delle squadre che non siano le solite Manchester United e Barcellona".

E' mai stato a Napoli?

"Sfortunatamente no".

Ma la conosce bene, vero?

"Sì, grazie ai racconti di mio padre e di mio suocero. Durante la seconda guerra mondiale erano entrambi con l'esercito britannico a Napoli e mi hanno spesso parlato di quanto sia bella la vostra città e di quanto la gente sia accogliente. Un giorno verrò sicuramente a visitarla, magari in occasione di una partita di Champions".

E le canzoni napoletane?

"Ne conosco una a memoria: "La Canzone dell'Amore" di Bixio. Compositore napoletano, canzone però in italiano. Parla di una donna chiamata Lucia. Me l'ha insegnata mia suocera, Lucia appunto, che è italiana. L'ho anche cantata al suo ultimo compleanno che abbiamo festeggiato in un ristorante indiano".

Le piace la melodia napoletana?

"Certamente. Sono canzoni popolari di grande fascino e tradizione che non scadono nella pop music. Ma è tutta la città che mi affascina. Per non parlare del cibo e della pizza... of course".

Cosa prova quando sente il suo inno ascoltato in tutti gli stadi d'Europa?

"Sono onorato. Io non scrivo per me stesso ma per la gente, così pensare ad uno stadio pieno che ascolta le mie note mi fa solo piacere".

A Napoli di più, visto che lo cantano

"Certo, spero che possiate ascoltarlo il più a lungo possibile. Magari anche in finale".

La prossima settimana Chelsea-Napoli, lei tiferà per i blues?

"E chi glielo dice. Al Chelsea devono capire che il successo non si ottiene gettando soldi e cambiando allenatori in continuazione. Così io dico ai tifosi napoletani: buona fortuna. Mercoledì sarò dalla vostra parte".

E magari potrà ascoltare in TV i tifosi napoletani che urlano "The Champions".

Fonte: Il Mattino

CORRIERE - De Laurentiis nuovo vicepresidente della Lega

Aurelio De Laurentiis vicepresidente di Lega, quindi, a cascata, Preziosi consigliere al posto del retrocesso Garrone e Campoccia, avvocato dell'Udinese, consigliere federale ad interim, in attesa che finisca l'iter giudiziario di Lotito. Le nuove cariche verranno ufficializzate il 16 marzo, in occasione della prossima Assemblea, ma nel frattempo il Consiglio di ieri ha già stabilito i nomi. Ed è significativa soprattutto la scelta del Napoli, visto che è sempre molto attento ai temi più scottanti del nostro calcio ed, evidentemente, è già pronto a dare battaglia a tutti i livelli. Del resto, ciò che pensa lo aveva illustrato anche in mattinata prima di salire al quarto piano di via Rosellini. In particolare sull'avvio del prossimo campionato (ieri si è parlato del 25 agosto in modo da garantire la disputa di 2 turni prima della sosta): " Vogliono iniziare la stagione ad agosto, quando la gente è in vacanza e noi andiamo a svuotare gli stadi. Piuttosto sarebbe il caso di giocare durante le feste di Natale. La reale necessità è ridurre il numero delle partite ed è compito di Platini imporre che i tornei nazionali abbiano meno di 20 squadre. La Fifa e la Uefa ostacolano il calcio: non si fanno partite amichevoli delle nazionali quando c'è di mezzo una competizione importante come la Champions. In questo modo si rischia di disattendere tutto il lavoro di una società per 10 sciocche partite che non servono a nulla". Intanto, le 5 ore di lavoro di ieri hanno avviato il processo di rinnovamento della Lega. Sono state create 3 commissioni ad-hoc che si occuperanno della governance e del nuovo statuto, dei diritti televisivi per il triennio 2012-15 e dei ricavi extra-tv. Il terzo gruppo sarà affidato appositamente alle 5 grandi, ovvero Milan, Juve, Inter, Roma e Napoli, che si preoccuperanno di varare una strategia commerciale comune per tutti i club sul modello della Champions League e mirata in particolare ai video-games e ai social-network, con il sostegno di Infront, advisor della Lega per i diritti tv ma anche partner di alcuni club di serie A, il Milan su tutti, nella ricerca di sponsor. Peraltro, la stessa Infront insieme a Media Parteners & Silva si preoccuperà di studiare una sorta di auditel mondiale per comprendere il pubblico televisivo all'estero per ciascuna gara della nostra Serie A.

Fonte: Corriere dello Sport

mercoledì 7 marzo 2012

ANTEPRIMA - Mata: "Possiamo eliminare il Napoli con Di Matteo"


La stella spagnola del Chelsea, Juan Mata, sembra essere particolarmente fiduciosa in vista del ritorno degli ottavi di Champions League contro il Napoli, nonostante i tre goal presi all'andata. Intervistato da The Sun, Mata è tornato sull'esonero di Villas Boas: "Andrè è un buon allenatore e una brava persona. Capita di essere esonerati quando i risultati non sono positivi". L'arrivo del nuovo tecnico, Roberto Di Matteo, sembra essere una notizia particolarmente gradita per l'ex calciatore del Valencia: "Siamo tutti con il nuovo allenatore, sappiamo cosa dobbiamo fare. Anche Abramovich ci ha detto che possiamo invertire la rotta. Abbiamo battuto il Birmingham, è un buon segnale". Sui prossimi impegni, Mata non pare avere dubbi: "Abbiamo iniziato bene con Di Matteo e vogliamo continuare a dare il cento per cento. Vogliamo raggiungere i nostri obiettivi, ad iniziare dalla Champions League: siamo in grado di eliminare il Napoli, ribaltando il passivo di due goal dell'andata. Possiamo anche vincere la FA Cup. Siamo concentrati su questo finale di stagione con Di Matteo in panchina".

Hamsik: "Napoli è la mia città, sto vivendo anni bellissimi. Lavezzi e Cavani? Li vogliono tutti, ma De Laurentiis non li venderà. Ecco il mio sogno"


Marek Hamsik è l'ospite del salottino di Marte Sport Live: "Stiamo vivendo un momento speciale. Abbiamo collezionato quattro vittorie consecutive in campionato e abbiamo sconfitto il Chelsea anche se non è finita, serve una grande prestazione a Stamford Bridge". Il Napoli ha recuperato terreno in campionato: "C'è grande equilibrio, la classifica è corta, è tutto aperto per entrare in Champions ed in Europe League. Sono bastate quattro partite per cambiare la storia, ora dobbiamo continuare così. Venerdì ci aspetta il Cagliari". Hamsik non teme un contraccolpo in vista della Champions: "Ogni partita va affrontata al massimo a prescindere dall'avversario. Speriamo di non soffrire venerdì come è successo con il Parma. In Italia non esistono partite scontate".

Hamsik ha cambiato leggermente ruolo: è più vicino ai centrocampisti. "Va bene così. Contro le squadre che giocano con la difesa a tre, a me tocca uno dei centrocampisti avversari per poi ripartire. Segno di meno? Posso migliorare, guardo le statistiche: negli ultimi cinque anni, la media è sui 10. Ora sono ad otto considerando la Champions, ma va bene così. Ho migliorato gli assist, ne ho fatti sette. Sinceramente, m'interessa la squadra, adesso sta facendo bene il Pocho Lavezzi e sono contento per lui".

Il Napoli è nel cuore della stagione: "Affrontiamo una partita alla volta, quindi ora c'è il Cagliari, poi tutti aspettano il Chelsea, il Milan ha sofferto tantissimo a Londra e noi non dobbiamo lasciare nulla d'intentato. Dobbiamo fare quello che non ha fatto il Milan nel primo tempo, dove ha sofferto tanto. Serve la massima concentrazione. Ieri il Chelsea ha vinto in Fa Cup con Di Matteo in panchina. Il nuovo allenatore porta sempre una scossa e cambia atteggiamento. Questo va a nostro svantaggio, ma non deve modificare il nostro approccio. Il Chelsea dovrà attaccare, le nostre ripartenze devono essere micidiali. Cavani e Lavezzi sono dei fenomeni in tal senso. Pensiamo soltanto a noi e seguiamo le indicazioni di Mazzarri che è bravissimo a preparare le partite. Non ho visto la partita del Milan, ero al compleanno di Gianluca Grava. Poi ci aspetta l'Udinese, fondamentale per il terzo posto, e il Siena. Vogliamo la finale di Coppa Italia".

Hamsik è uno dei pezzi pregiati del Napoli: è ambito dai grandi club. "E' un riconoscimento per tutta la società, per il presidente De Laurentiis, e per la città. Questo progetto - però - continua e noi siamo pronti. Vogliamo fare bene con questa maglia e portare Napoli in alto". Hamsik ha segnato molti gol: "Ricordo il primo in serie A con la Sampdoria, quello con il Milan da 70 metri, quello contro lo Steaua Bucarest in Romania. Mi piacciono quelli che fanno vincere la squadra. Mi piacerebbe farne uno a Stamford Bridge. Il mio sogno? Vorrei vincere qualcosa con il Napoli, per adesso sono ottimista sulla Coppa Italia. Dobbiamo passare per forza con il Siena e poi potremmo giocarci il trofeo. Ma non ce l'abbiamo fatta ancora. Sarà tosta".

La Champions ha un fascino incredibile: "Vorrei riportare la magica atmosfera al San Paolo. Il mio rapporto con la città? Adesso i tifosi sono molto contenti ma vogliono continuare e noi proveremo a dare tante soddisfazioni". Hamsik è coccolato da Mazzarri e De Laurentiis: "Questi cinque anni sono stati bellissimi, Napoli è casa mia". Domenica, intanto, c'è stato l'incrocio con Fabiano Santacroce: "Siamo grandi amici, mi ha detto che mi avrebbe menato. Ci è riuscito solo una volta e mi ha spaccato la scarpa. Lavezzi? Sta decidendo le partite, è molto concentrato. Adesso sta pressando in fase difensiva, sta benissimo e lo dimostra. Ha la tranquillità giusta e le cose vengono da soli".

Cavani e Lavezzi rappresentano una delle coppie più prolifiche: "Tutti i club europei li cercano, sarà dura trattenerli, ma il presidente non li venderà. Noi giochiamo per vincere". El Sharaawy considera Hamsik il suo punto di riferimento: "Mi fa piacere, gli auguro una grande carriera". Il Napoli è uno dei vessilli della città. "Siamo consapevoli di rappresentarla in giro, altri sport non sono così seguiti come il calcio. Vogliamo essere la forza di questa città". Tra le caratteristiche di Hamsik "c'è il movimento senza palla. E' uno dei miei punti di forza".

Nello spogliatoio Lavezzi è uno dei punti di riferimento: "Scherza sempre e ci mette di buonumore. Il più carismatico? Dico il capitano, Paolo Cannavaro, questo gruppo è davvero ottimo". Hamsik proviene da una famiglia di sportivi: "Mia madre giocava a pallamano, mia moglie e mia sorella pure. In Slovacchia è uno sport molto praticato soprattutto dalle ragazze". Marek ha una passione per il tennis: "Sono grande tifoso di Rafa Nadal, ho sfidato sempre il nostro addetto stampa, Guido Baldari, che non mi ha mai battuto. Preferisco Nadal a Federer per la sua grinta. Prima vinceva solo sulla terra rossa, ora è completo". Hamsik è il capitano della sua nazionale: "La qualificazione agli ottavi ai Mondiali è stato un traguardo storico, adesso è cambiato tutto. Siamo senza allenatore, Weiss è andato via, c'è tempo fino a maggio. A settembre cominciano le qualificazioni". Lo slovacco trascorre il tempo libero con la famiglia: "Io e Martina stiamo crescendo i nostri figli. Il secondo Lucas è una peste, Christian gioca già a calcio".

Tra le incursioni in diretta c'è quella di Gialuca Grava che oggi compie 35 anni: "Ieri sono arrivato al locale, c'era mio suocero. Ho visto la macchina di Marek e ho capito che volevano farmi una sorpresa. Sto meglio".

Fonte: Radio Marte

Bronzetti su Lavezzi: "Rifiutata un'offerta del Real Madrid"

Ernesto Bronzetti, consulente di mercato del Real Madrid, ha parlato così di Ezequiel Lavezzi a Kiss Kiss Napoli. "Pochi club possono pagare la sua clausola rescissoria. Sono il Chelsea, il City, il Real Madrid ed il Malaga. Lo scorso anno De Laurentiis ha rifiutato un'offerta del Real Madrid, che difficilmente si farà risentire per prendere il Poco" svela Bronzetti. Un retroscena gustoso, che svela comunque la forte volontà da parte degli azzurri di non far partire i suoi Tenori, anche per lidi più prestigiosi e soprattutto danarosi.

Fonte: Tuttomercatoweb.com

Così la camorra ha messo le mani sui biglietti di Chelsea-Napoli...


Il giorno dopo, la rabbia lascia il posto all’indignazione. Che tracima nel corso delle dirette radiofoniche dedicate ai tifosi azzurri. Ma soprattutto sul web, dove si moltiplicano commenti al vetriolo dopo il caos registratosi in occasione della vendita dei biglietti per il settore ospiti di Chelsea-Napoli. Centinaia le testimonianze urlate in rete. Gente che ha fatto più di 15 ore di fila per chiudere la giornata con le pive nel sacco e l’amaro in bocca. Nel mirino del popolo dei delusi ci sono finiti tutti (anche la Lottomatica e il suo sito dedicato, listicket, praticamente inaccessibile per l’intera giornata di lunedì secondo i supporters che ne hanno scritto su blog e social network), perché quello che è successo era ampiamente prevedibile. E perché la dinamica dei fatti è stata quella consueta: poco dopo l’alba sono arrivati i galoppini della camorra, hanno scavalcato le transenne aggirando così chi era in fila e, zittendo tutti con minacce esplicite, a gruppi di 15-20 si sono affacciati più volte davanti ai gabbiotti dei botteghini, anche con documenti d’identità fasulli, mentre alle loro spalle montava una rabbia impotente, insieme all’indignazione, appunto. Alla fine si stima che almeno 1.000 tagliandi su 2.700 siano finiti nelle mani dei bagarini, che li propongono a 400 euro già dal pomeriggio di ieri l’altro. Intanto molti dei tifosi rimasti a bocca asciutta (e questo è il dato preoccupante), stanno cercando modi alternativi per assistere alla gara del secolo. Anche perché in tanti hanno acquistato da tempo i voli low cost (da Ciampino e anche da Brindisi) o i pacchetti con pernottamento proposti da numerosi tour operator (con prezzi da 450 a 550 euro), e sono pronti ad andare a Londra e cercare una soluzione sul posto. Cosa rischiosa, perché le norme di sicurezza negli stadi inglesi sono severe e prevedono che i tifosi delle squadre avversarie entrino solo nei settori ad essi dedicati. Cosa ricordata dal Calcio Napoli attraverso il proprio sito ufficiale e sottolineata da Carlo Claps, Segretario di Aidacon Consumatori, che già nella scorsa stagione si occupò dei fatti di Liverpool trascinando in giudizio alcune agenzie di viaggio. Tutto ciò non ha impedito il moltiplicarsi di situazioni anomale. La prima: sui siti di vendita generica on line stanno partendo aste per biglietti sia del settore ospiti che per altre sezioni dello Stamford Bridge. Le quotazioni sono le più disparate: 300 euro per un tagliando acquistato attraverso listicket; 500 per una tribuna, 1.000 con volo andata e ritorno. Cifre destinate con ogni probabilità a lievitare. Parecchi tifosi azzurri hanno invece usato un altro escamotage: hanno acquistato i biglietti attraverso amici residenti all’estero, biglietti che riporteranno il nominativo di chi ha comprato il titolo ma non di chi usufruirà dello stesso. Vista la situazione (e il precedente di Liverpool) saranno ‘costretti’ a camuffarsi da supporters inglesi e sperare che ai varchi non chiedano i documenti d’identità. Dovesse succedere, sarà di nuovo il caos.

Avv. Grassani sulla squalifica di Mazzarri: "Siamo agli sgoccioli, ecco come stanno le cose"

L'avvocato Mattia Grassani ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla squalifica di Walter Mazzarri in Champions League ai microfoni di Radio Gol. "I tempi sono ormai molto ridotti Tra oggi e domani si attende il pronunciamento del Tas, ossia la convocazione. Siamo agli sgoccioli, il ricorso è stato presentato e oggi la Uefa presenterà le controdeduzioni. Da domani, con i tempi di organizzare una trasferta a Losanna, ogni giorno è buono per essere convocati per la discussione e per la decisione che arriverà necessariamente prima del 14 marzo, giorno di Chelsea-Napoli. Se Mazzarri verrà con me? Ci siamo già confrontati con il tecnico del Napoli. Dipenderà dal giorno della convocazione: venerdì c'è la gara di campionato con il Cagliari, sabato potrebbe essere un giorno buono e sarebbe disponibile. Idem lunedì. Martedì certamente no perchè c'è la partenza per Londra. Se sono ottimista? La posizione è grave; molto in bilico. Ci sono elementi a favore della Uefa, altri a nostro favore. Per noi un successo potrebbe essere quello di ottenere la conferma delle due giornate di squalifica ma il congelamento della seconda, il che vorrebbe dire sospensione condizionale per un periodo di prova di uno o più anni ma con la possibilità di essere quindi in panchina a Stamford Bridge".

LA SVOLTA HAMSIK - Lui fa un passo indietro Il Napoli cinque avanti




la «salida», comincia con un passo indietro dell’uomo che prelude poi ad una sfrenata corsa in avanti.È un po’ quello che il Napoli ha fatto grazie a Marek Hamsik. Lui è arretrato e la squadra ha scalato la classifica. Walter Mazzarri ha chiesto allo slovacco di mettere da parte i suoi consueti inserimenti (non a caso, l’ultimo gol è datato 8 gennaio, a Palermo) e di mettersi al servizio della squadra. Detto, fatto. Del resto, l’allenatore azzurro non fa che ripetere che «Hamsik è l’unico intoccabile perché ha un’intelligenza tattica fuori dal comune». E, soprattutto, gli garantisce l’equilibrio che è alla base delle vittorie

L’idea Tutto comincia il 22 gennaio a Siena quando Mazzarri si rende conto che bisogna trovare qualche accorgimento per dare manforte a Gokhan Inler. Lo svizzero, infatti, soffre in una mediana con soli due interni e, dunque, l’unico che può «abbassarsi» per consentirgli di avere meno campo da coprire, è Hamsik. L’esperimento, però, non funziona: Marek gioca sul centrodestra e fa fatica, inoltre davanti manca Lavezzi e la manovra non ha profondità. Allora, meglio spostarlo ancora per trovare la quadratura del cerchio. Del resto, se Reja lo utilizzava da mezzala una ragione doveva pur esserci. Così, guardando al passato Mazzarri ha trovato la soluzione.

La svolta Milan-Napoli è la partita della svolta: Hamsik si posiziona al centro delle operazioni, qualche metro più avanti dei mediani, non più in linea con Lavezzi, bensì alle spalle del Pocho e Cavani. A San Siro è lui a prendere in consegna Van Bommel per tutto il primo tempo, vale a dire quando gli azzurri creano le migliori palle gol della gara. Da incursore a rifinitore il passo (indietro) è breve. Gargano gli copre le spalle, Inler spesso lo pesca tra le linee e lui non sbaglia quasi mai l’ultimo passaggio. Così, con la Fiorentina arrivano due assist al bacio per il Matador che non si lascia pregare e fa doppietta. Hamsik tampona e riparte, come contro il Chelsea quando impedisce a Raul Meireles di impostare l’azione dei Blues. Se, invece, il Napoli soffre, come a Parma, si limita a contenere manco fosse un mediano di provincia. È anche per questo che gli occhi degli osservatori di mezzo mondo sono puntati su di lui. Non ultimi quelli del Paris Saint German. Marek, però, non fa che ripetere: «Io a Napoli sto bene». Avrà fatto pure un passo indietro, ma il futuro è azzurro.

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"Napoli-Cagliari, azzurri in campo con 4 novità"

Scatta l’operazione terzo posto. Il Napoli è ormai sulla scia dell’Udinese e a cinque punti dalla Lazio. Venerdì c’è l’anticipo di campionato con il Cagliari da non fallire, impegno che capita alla vigilia dei tre impegni decisivi della stagione: il ritorno di Champions contro il Chelsea, lo spareggio per il terzo posto a Udine e la semifinale di ritorno di coppa Italia al San Paolo il Siena. Si entra nella fase cruciale della stagione, ricomincia il ciclo di partite ravvicinate.

Contro il Cagliari sarà la prima di cinque gare consecutive che gli azzurri disputeranno in venti giorni. A queste vanno ad aggiungersi la partita già giocata domenica Parma e gli impegni sostenuti il mercoledì precedente dai nazionali del Napoli in giro per il mondo. Necessario un turn over, calcolato in base ai minuti di partite disputati anche per preservare il rischio d’infortuni. I tecnici, il preparatore atletico e lo staff medico preparano delle apposite tabelle dove vengono aggiornati i minutaggi e Mazzarri tiene presente questi dati per operare le scelte iniziali e le sostituzioni nei secondi tempi. E l’allenatore terrà presente il metodo già usato in questa stagione in occasione degli impegni ravvicinati, le scelte verranno effettuate in considerazione del cumulo di partite.

Venerdì sera nell’anticipo del San Paolo saranno tre gli indisponibili sicuri: lo squalificato Dzemaili e i due difensori infortunati, Grava e Britos, oltre all’infortunato cronico Donadel. Rispetto alla formazione di Parma, quindi, sono prevedibili delle novità, almeno quattro nella formazione iniziale contro il Cagliari.

A centrocampo torna Inler al posto di Dzemaili, cambio obbligato, questo per la squalifica dell’ex parmense. L’ex regista dell’Udinese tornerà in coppia con Gargano. In attacco dovrebbe nuovamente toccare dall’inizio aPandev che non gioca titolare in campionato dalla sfida contro il Cesena, quando gli venne annullato un gol regolarissimo. Considerando gli impegni della nazionale della scorsa settimana, i due elementi che hanno giocato sempre in attacco sono Hamsik e Cavani, lo slovacco però saltò per squalifica la gara precedente contro l’Inter. In effetti quello che non si è fermato mai è proprio il Matador e tra l’altro il macedone viene considerato dal tecnico più un vice Cavani o un vice Lavezzi che un vice Hamsik.

Questo tipo di ragionamento porta a prevedere, quindi, un turno di riposo per Cavani. La scelta definitiva verrà presa solo nell’immediata vigilia. Il Pocho non è in discussione perchè non giocò con l’Argentina e vive un periodo di grazia particolare con i cinque gol consecutivi tra campionato e Champions League. Un altro elemento sempre impiegato nelle ultime gare è stato Maggio, compresa la partita della nazionale di Prandelli, quasi certo che pure a lui possa toccare un turno di riposo. Pronto Zuniga, il colombiano che non ha giocato domenica a Parma, dopo l’impegno con la sua nazionale nell’amichevole contro il Messico negli Stati Uniti. Un jolly per tutti gli usi, venerdì sera giocherebbe nuovamente sulla destra, confermato a sinistra Dossena. In difesa torna Aronica dalla squalifica e riprende il suo posto sul centro sinistra. L’argentino Fernandez si candida per avere una nuova chance ma Cannavaro e Campagnaro sono favoriti anche perchè il capitano non giocò in nazionale e l’argentino a Parma è partito in panchina. E poi nel reparto difensivo Mazzarri si trova di nuovo con gli uomini contati per gli infortuni di Britos e Grava. L’impressione è che in difesa si affidi ai titolarissimi.
FONTE: IL MATTINO

Britos-Grava: dopo l'infortunio, il differenziato

Usciti anzitempo a Parma per infortunio, Gianluca Grava e Miguel Britos, nella seduta pomeridiana di ieri, hanno lavorato a parte.
Il difensore casertano ha fatto corsa leggera in campo ed esercizi in palestra. Differenziato e palestra anche per l’uruguayano.


Buon compleanno, Grava!

Gianluca Grava compie oggi 35 anni. Al difensore azzurro, nato a Caserta il 7 marzo 1977, vanno gli auguri di tutta la redazione di PensieroAzzurro.com.

Careca: "Cavani può vincere lo scudetto col Napoli, ma agli azzurri manca ancora qualche rinforzo"


L'ex bomber del Napoli, Antonio Careca, ha rilasciato una lunga intervista a Il Mattino in cui, tra l'altro, parla dei Cavani e del Napoli che l'attaccante brasiliano definisce "quasi da scudetto". Ecco tutti i passaggi dell'intervista a Careca, evidenziati per voi da AreaNapoli.it.

Careca, Cavani può farcela a vincere la classifica dei cannonieri di serie A?

"Non so se può riuscirci già quest'anno. La concorrenza è molto agguerrita. Di Natale e Ibrahimovic sono due avversari molto bravi e pericolosi nella corsa al titolo. Io ci andai molto vicino ma poi vinse Aldo Serena. In quel campionato c'erano Van Basten, Vialli, Baggio e Ramon Diaz, giocavano davvero i migliori bomber d'Europa".

Insomma, difficile che arrivi primo?

"Però se non è quest'anno credo che possa accadere nella prossima stagione".

L'uruguaiano, come lo fu anche lei, sembra davvero un attaccante spietato

"Ha grande senso del gol ed è bravo a trovarsi sempre al posto giusto. Poi ha dei colpi da grande campione. Non gli manca nulla per essere un fenomeno e sta dimostrando il suo immenso valore. L'uruguaiano è un vincente che trasmette ai compagni forza mentale ed efficacia. Un artista del gol, un vero numero 9, che segna più o meno come facevo io. E come me non ha sofferto i primi mesi d'ambientamento a Napoli".

Chi le ricorda dei grandi del passato?

"Nessuno. E lo faccio per il suo bene: ai miei tempi non facevano che paragonarmi ad Altafini o a Clerici ma io avevo già 27 anni e certi discorsi non mi spaventavano. Lui, invece, è un po' più giovane ma ha già tanta esperienza in serie A".

L'idolo del Matador era Batistuta

"Un altro spettacolare giocatore. Anche a me piaceva tantissimo".

L'attacco del Napoli tutto estro e fantasia?

"Sì, abbonda per la varietà di soluzioni offensive. E poi spesso gli attaccanti, Lavezzi e Cavani, vincono le gare da soli, anche quando la squadra non gioca bene".

Quale è il segreto di Cavani?

"Lo stesso segreto che avevo io: l'equilibrio, la calma, la pazienza e la consapevolezza che il lavoro paga. Giocare e segnare per una grande squadra, su un palcoscenico prestigioso come il San Paolo è un sogno per tutti. Quella è una città magica, intorno alla squadra c'è sempre un'euforia contagiosa, Napoli sembra una città sudamericana".

Può Cavani vincere lo scudetto con la maglia del Napoli?

"Ai miei tempi le squadre vincenti si costruivano intorno a un uomo che faceva tanti gol. Cavani è uno di questi".

La sua risposta è sì?

"Al Napoli manca ancora qualcosa per essere più forte di Milan e Juventus. Magari con qualche altro rinforzo si mette alla pari".

Per vincere lo scudetto deve andare via da Napoli?

"Non credo. Il Napoli ha tutto per poter tornare a vincere. Come sta dimostrando anche in Champions League".

Lei in Italia ha giocato sempre e solo a Napoli. Una scelta?

"Sì. Quando andai via lo feci per trasferirmi in Giappone. A Napoli stavo benissimo: avevo l'affetto della gente e la passione: mi sentivo in famiglia. Ho sempre pensato che avrei potuto realizzare lì le mie ambizioni. E sono contento di quello che ho fatto".

IL MATTINO - Operazione terzo posto, Pandev scalda i motori


Scatta l'operazione terzo posto. Il Napoli è ormai sulla scia dell'Udinese e a cinque punti dalla Lazio. Venerdì c'è l'anticipo di campionato con il Cagliari da non fallire, impegno che capita alla vigilia dei tre impegni decisivi della stagione: il ritorno di Champions contro il Chelsea, lo spareggio per il terzo posto a Udine e la semifinale di ritorno di coppa Italia al San Paolo il Siena. Si entra nella fase cruciale della stagione, ricomincia il ciclo di partite ravvicinate. Contro il Cagliari sarà la prima di cinque gare consecutive che gli azzurri disputeranno in venti giorni. A queste vanno ad aggiungersi la partita già giocata domenica Parma e gli impegni sostenuti il mercoledì precedente dai nazionali del Napoli in giro per il mondo. Necessario un turn over, calcolato in base ai minuti di partite disputati anche per preservare il rischio d'infortuni. I tecnici, il preparatore atletico e lo staff medico preparano delle apposite tabelle dove vengono aggiornati i minutaggi e Mazzarri tiene presente questi dati per operare le scelte iniziali e le sostituzioni nei secondi tempi. E l'allenatore terrà presente il metodo già usato in questa stagione in occasione degli impegni ravvicinati, le scelte verranno effettuate in considerazione del cumulo di partite. Venerdì sera nell'anticipo del San Paolo saranno tre gli indisponibili sicuri: lo squalificato Dzemaili e i due difensori infortunati, Grava e Britos, oltre all'infortunato cronico Donadel. Rispetto alla formazione di Parma, quindi, sono prevedibili delle novità, almeno quattro nella formazione iniziale contro il Cagliari. A centrocampo torna Inler al posto di Dzemaili, cambio obbligato, questo per la squalifica dell'ex parmense. L'ex regista dell'Udinese tornerà in coppia con Gargano. In attacco dovrebbe nuovamente toccare dall'inizio a Pandev che non gioca titolare in campionato dalla sfida contro il Cesena, quando gli venne annullato un gol regolarissimo. Considerando gli impegni della nazionale della scorsa settimana, i due elementi che hanno giocato sempre in attacco sono Hamsik e Cavani, lo slovacco però saltò per squalifica la gara precedente contro l'Inter. In effetti quello che non si è fermato mai è proprio il Matador e tra l'altro il macedone viene considerato dal tecnico più un vice Cavani o un vice Lavezzi che un vice Hamsik. Questo tipo di ragionamento porta a prevedere, quindi, un turno di riposo per Cavani. La scelta definitiva verrà presa solo nell'immediata vigilia. Il Pocho non è in discussione perchè non giocò con l'Argentina e vive un periodo di grazia particolare con i cinque gol consecutivi tra campionato e Champions League. Un altro elemento sempre impiegato nelle ultime gare è stato Maggio, compresa la partita della nazionale di Prandelli, quasi certo che pure a lui possa toccare un turno di riposo. Pronto Zuniga, il colombiano che non ha giocato domenica a Parma, dopo l'impegno con la sua nazionale nell'amichevole contro il Messico negli Stati Uniti. Un jolly per tutti gli usi, venerdì sera giocherebbe nuovamente sulla destra, confermato a sinistra Dossena. In difesa torna Aronica dalla squalifica e riprende il suo posto sul centro sinistra. L'argentino Fernandez si candida per avere una nuova chance ma Cannavaro e Campagnaro sono favoriti anche perchè il capitano non giocò in nazionale e l'argentino a Parma è partito in panchina. E poi nel reparto difensivo Mazzarri si trova di nuovo con gli uomini contati per gli infortuni di Britos e Grava. L'impressione è che in difesa si affidi ai titolarissimi.

Fonte: Il Mattino

Ag. Vargas: "E' felice a Napoli, nessun problema, va solo aspettato"


Dopo le voci di ieri che lo accostavano all'Udinese provenienti dal quotidiano cileno La Tercera, poi le dichiarazioni del giornalista cileno Patricio Nunez di Canal a Radio Crc 13 che ipotizzava uno scambio con Muriel del Lecce, l'agente di Edu Vargas, Christian Olgalde, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de Il Mattino, stoppando sul nascere queste voci infondate. Ecco quanto evidenziato da AreaNapoli.it: "E' molto felice di stare a Napoli, non c'è nessun problema, si tratta di un normale problema di ambientamento e di assimilazione del nuovo modulo di gioco. Ha solo bisogno di tempo per far vedere tutte le sue qualità", ha concluso l'agente di Turboman.

martedì 6 marzo 2012

IL MATTINO - Hamsik a TF1: "Mi piacciono Parigi ed il PSG, ma..."


Marek Hamsik si è "confessato" nei giorni scorsi ai microfoni di TF1, prestigiosa TV francese. Ha parlato, a cuore aperto, anche dell'interessamento del Paris Saint Germain, il club che dallo scorso dicembre è guidato da Ancelotti, estimatore di Marek già quando era sulle panchine del Milan e del Chelsea. Ha sottolineato Hamsik: "Quello che posso dire è che mi piace molto il Paris Saint Germain. È un club ambizioso, con dei proprietari che stanno investendo tanto e con un grande potenziale. Però non mi hanno mai contattato. Parigi è una città fantastica, la più bella del mondo". Il discorso è passato poi su Ancelotti e Leonardo, il tecnico e il manager del PSG: "Sono due grandi personaggi, da rispettare, stanno facendo un grande lavoro e dando un futuro luminoso al club. Io, però, non penso al mio futuro, ho ancora un contratto lungo e sono concentrato". De Laurentiis, anche recentemente,ha confermato che i gioielli - Cavani, Lavezzi e Hamsik - non sono sul mercato. Peraltro, il presidente ha deciso di prolungare l'accordo con Marek nella scorsa estate, respingendo con decisione la semplice intenzione del Milan di aprire una trattiva. Era Hamsik il "Mister X" indicato da Galliani per migliorare l'organico della squadra, però non è stato acquistato. Delle prospettive del Napoli, invece, ha parlato Inler. "Anche non giocando bene siamo riusciti a prendere tre punti a Parma. Sappiamo che possiamo fare meglio. Crediamo al terzo posto ma dobbiamo lavorare di più, sempre concentrati sul prossimo avversario. Ora ci tocca il Cagliari, abbiamo tutte le possibilità per fare bene contro una squadra tosta. Lavezzi? Ha un segreto molto semplice: è sempre allegro, è un bravo ragazzo che lavora bene. Sono contentissimo per lui che sta segnando anche molto in questa fase, è fondamentale per noi e da tanto in campo. Sono felice di vedere i tifosi seguirci sempre: sanno che il Napoli se la gioca con tutti. Il Chelsea? Saremo concentrati a Londra, cercheremo di non concedere spazi e di cercare di fare quello che sappiamo".

Fonte: Il Mattino

IL MATTINO - La primavera di Mazzarri


Chi l'avrebbe mai detto, durante il letargo di gennaio? Chi avrebbe previsto il Napoli, a marzo, in pienissima corsa per un posto tra le prime otto squadre d'Europa. Non solo: pronto per conquistare la finale di Coppa Italia e prepotentemente candidato al ritorno in Champions League nella prossima edizione? Eravamo già ai processi, si preparava l'aula con il banco degli imputati, restava l'incertezza solo sul nome dei designati a sottoporsi al giudizio popolare. E, invece, oggi siamo di nuovo alla celebrazione: eccessi da Napoli e da napoletani. Sono la forza e insieme il limite della città e dei suoi abitanti, il calcio non fa eccezione. Le modalità della vittoria ottenuta a Parma sono interpretate come un segno che il vento è cambiato e che può spingere le vele azzurre molto, ma molto lontano.

Forse ha ragione Inler quando afferma che il segreto del Napoli è Lavezzi (cosa anche un po' scontata), ma aggiunge anche che il segreto di Lavezzi è il sorriso, quella gioia che sta contagiando tutti: compagni di squadra, tifosi e soprattutto Mazzarri, uno che i suoi sorrisi li dispensa con grande parsimonia. E' riuscito a sorridere anche di un'espulsione, decretata per giunta da un livornese: il peggio per uno che è nato a San Vincenzo. Dietro la serenità del Pocho si nasconde la consapevolezza della forza della squadra. Non era improvvisamente evaporata quando la testa della classifica sembrava lontanissima, non s'è moltiplicata ora che Lavezzi finalmente segna come un attaccante e che le vittorie arrivano anche quando non te le aspetti. Il Napoli resta una delle formazioni meglio attrezzate; quando in estate si pronosticava una lotta a tre con Milan e Juventus, non era una previsione esagerata. Il gioco dato da Mazzarri ai suoi era la garanzie più affidabile; i dettagli che al trio Lavezzi-Cavani-Hamsik si fosse affiancato Pandev, che il centrocampo si fosse fortificato con Inler e Dzemaili, che la difesa fosse più munita con Britos e con un De Sanctis sempre più rassicurante rappresentavano le prove concrete della voglia di vincere che anima De Laurentiis. Il quadro perfetto, insomma, che in Europa ha continuato a collezionare ammiratori, mentre in Italia il partito dei diffidenti rinserrava le fila. Quanta differenza tra il Napoli di Champions e quello del campionato! Il periodo buio in Italia ha alimentato dubbi che nelle ultime settimane stanno felicemente risolvendosi con la nuova beatificazione degli eroi. Lavezzi è il nuovo profeta, con Napoli la simbiosi è perfetta, tanto che improvvisamente sono cessate tutte le voci su prossime partenze. Chi sa perché si continuano a evocare scenari di cessione per i calciatori di una società che per fatturato è entrata tra le prime venti d'Europa e per bilancio è tra le più sane in assoluto? E' l'ultimo atteggiamento discriminatorio che va rimosso: Napoli può permettersi un grande club oltre che una grande squadra. Questa è la novità, per l'Italia e per l'Europa.

Fonte: Il Mattino

TUTTOSPORT - Juventus su Robben, Lavezzi l'alternativa


La Juventus cerca il "nuovo Del Piero" e l'olandese Arjen Robben risponde, sia pur solo in parte al giocatore-tipo cercato dai bianconeri, dubbiosi sia per il fatto che lascerà il Bayern Monaco che per il fatto che accetterebbe un trasferimento a Torino. E così l'alternativa potrebbe essere Ezequiel Lavezziche, al momento, costerebbe più di Robben. Lo riferisce TuttoSport.